La "celeste" di Oscar Washington Tabarez va vicino all'impresa che sarebbe valso il terzo posto, ed il riscatto a distanza di quarant'anni dell'analoga finalina per terzo e quarto posto disputata nell'edizione di Messico 1970.
La sfida per chi sale e scende da un fantomatico podio dell'edizione premia la caparbietà dei tedeschi che seppur condizionati dalle assenza di Klose e Podolski alla fine prevalgono anche grazie alla difesa sudamericana ed al portiere della Lazio Muslera tutt'altro che una saracinesca.
Neppura la compagine di Loew si dimostra tutt'altro che imperforabile, anzi... ma questa è anche da ormai diversi anni la tradizione di queste gare, giocate a ritmi sostenuti e con scarso tatticismo, e trasformate in girandole di emozioni e gol.
Al 10', sugli sviluppi di un corner, Ozil mette in mezzo e Friedrich di testa centra la traversa, sulla ribattuta Godin salva su colpo di testa di Muller a Muslera battuto. La Germania si rifà al 18', sbloccando il risultato con Muller, bravo a depositare in rete sulla difettosa respinta di Muslera su conclusione di Schweinsteiger. La reazione degli uomini di Tabarez si concretizza al 28': Cavani, in contropiede, sigla il primo gol del suo Mondiale. Al 42' i sudamericani sfiorano il vantaggio con Suarez, il cui tiro, a tu per tu con Butt, si spegne di un soffio a lato.
Nella ripresa, giocata sotto una pioggia battente, l'Uruguay va subito sul 2-1 grazie ad una splendida rete di Forlan, a segno con una girata al volo su cross di Arevalo. E cinque per l'attaccante dell'Atletico Madrid. Al 10' il pareggio di Jansen, complice una sciagurata uscita a vuoto di Muslera. Quando la gara sembra ormai diretta verso i tempi supplementari, a 8' dal termine giunge il colpo di testa vincente in mischia di Khedira. L'ultimo sussulto porta ancora la firma di Forlan: la sua punizione si stampa sulla traversa. Archundia fischia la fine, la Germania si conferma terza, mentre per l'Uruguay si chiude un Mondiale comunque sorprendente.
Domenica sera a Johannesburg calerà il sipario sulla diciannovesima edizione di una fase finale ricca di sorprese, e che comunque vadino le cose entrerà nella storia dei Mondiali poichè iscriverà per la prima volta il nome di una vincitrice, e per la prima volta avremo un team europeo che trionferà fuori dal Vecchio Continente.
Spagna e Olanda vi arrivano dividendo i favori del pronostico, le "furie rosse" forti del titolo europeo vinto due estati addietro e gli "oranje" che arrivano a conclusione di un percorso netto intrapreso sin dalla fase dei gironi europei di qualificazione e proseguito in quella terra che è bene sottolineare è anche quella un tempo da loro colonizzata con i famosi boeri, ovvero i contadini olandesi che giunsero in questo lembo di Africa ben prima degli inglesi.
Chissà se anche questa volta il polipo Paul avrà indovinato il pronostico, scegliendo ancora per la Spagna? Staremo a vedere...
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Uruguay (4-3-3): Muslera, Fucile, Godin, Lugano, Caceres, Arevalo, Perez (32' st Gargano), Pereira, Suarez, Cavani (44' st Abreu), Forlan. A disp.: Castillo, Silva, Gargano, Victorino, Eguren, A. Pereira, Lodeiro, Gonzalez, Scotti, A. Fernandez, S. Fernandez. All.: Tabarez
Germania (4-2-3-1): Butt, Boateng, Mertesacker, Friedrich, Aogo; Khedira, Schweinsteiger; Jansen (36' st Kroos), Muller, Oezil (46' st Tasci); Cacau (28' st Kiessling). A disp.: Neuer, Wiese, Badstuber, Lahm, Trochowski, Marin, Podolski, Klose, Gomez. All.: Loew
Arbitro: Archundia (MES)
Marcatori: 18' Muller (G), 28' Cavani (U), 6' st Forlan (U), 10' st Jansen (G), 37' st Khedira (G)
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