I "Crest" dei team della MLS

I "Crest" dei team della MLS
Gli stemmi delle 19 compagini MLS anche per la stagione 2014

MLS Blog Italia: Proviamo a ripartire!

Cari amici lettori del blog "Major League Soccer Italia",

il 2013 è stato per chi scrive un anno durissimo da affrontare e ciò ha dovuto imporre uno stop all'attività di questa pagina sul soccer nord-americano.

Come vi avevo scritto lo scorso ottobre, la volontà del sottoscritto era di riprendere le pubblicazioni e gli aggiornamenti.

Ora, è il momento di riprovarci! Cambierò gradualmente qualcosa a livello grafico e non solo e proveremo anche a recuperare anche parte del regresso.

Le porte per collaborazioni e suggerimenti, come sempre, sono sempre aperte alle Vostre email.

Un abbraccio "virtuale" a voi tutti che spero di ritrovare ancora al mio fianco in questa passione per il mondo del calcio, soccer come dicono, in Nord America.


Giuseppe


martedì 31 agosto 2010

Adidas-MLS: Prolungata partnership al 2018

Dal 2004 è la nota azienda di sportwear Adidas è lo sponsor tecnico unico della Major League Soccer fornendo a tutti i team le divise di gioco oltre che il pallone ufficiale del torneo. L'accordo al tempo sottoscritto tra le parti aveva una scadenza decennale, ma in anticipo su tale data è arrivata la notizia del prolungamento al 2018 della partnership.

La MLS è per il noto marchio europeo un'eccellente mercato per farsi conoscere ed apprezzare tra gli sportvi nord-americani sia nelle specifica disciplina che in altre, ed oltretutto evidenzia notevoli margini di crescita in un mercato commerciale ancora in forte espansione.

Oltre a ciò non bisogna dimenticare come questa partnership costituisca un piccolo smacco al principale competitor, ovvero la Nike, per di più portato a domicilio in "casa" dell'azienda dell'Oregon.

La MLS oggi assicura un mercato di sedici team che diverranno a breve giro di due anni diciannove con gli ingressi di Vancouver, Portland e Montreal. Senza considerare che anche la Puma, ovvero un'altra controllata del marchio, sia il partnership unico della lega femminile Woman Professional Soccer.

Dollaroni investiti dall'azienda tedesca per acquisire nuove fasce di mercato nello sportswear del mercato nord-americano, ma anche dollaroni reinvestiti dalla lega nei progetti di promozione sportiva tra i più giovani.

Dall'accordo ci guadagnano anche le compagini della lega, almeno per quanto concerne aspetti di salary cup visto che grazie allo sponsor illustre gli atleti prescelti al Superdraft e rientranti nell'apposito programma Generation Adidas - erede in vero di quello di uno precedente della Nike denominato Pro-40 - non sono pagati direttamente dal club ma dall'azienda sponsor che finanzia anche la valorizzazione degli homegrown players.

Un business da cifre da capogiro se consideriamo i numeri di base della popolazione nord-americana, l'amore per la pratica sportiva e le capacità di acquisto legate al reddito.

US Team: rinnovato contratto a Bradley

Colpo di teatro a sorpresa dell'USSF che ha ufficializzato il rinnovo del contratto per quattro anni al ct dell'U.S. Team Bob Bradley.

Solo pochi giorni addietro avevamo scritto dell'incontro del presidente della federazione statunitense Sunil Gulati con il tedesco Juergen Klinsmann, ed ormai tutto lasciava presagire che a prescindere del "si" dell'ex interista, si fosse deciso di non rinnovare il contratto con scadenza a dicembre dell'ex tecnico di Chicago Fire, Metrostars e Chivas Usa.


Inatteso nei tempi ed ancor più per i modi è arrivato l'annuncio di un rinnovo per Bradley che nella sua permanenza alla guida della selezione a stelle e strisce con cui ha fin qui collezzionato un ruolino costituito di 38 vittorie, 8 pareggi e 20 sconfitte.


Un nuovo contratto della durata di quattro anni da un lato premia il lavoro svolto dal tecnico: una Gold Cup vinta nel 2007 ed una persa malamente con il Messico (0-5) nel 2009, poco dopo la finale persa (2-3) dal Brasile in Confederation Cup sempre nel 2009, una partecipazione poco più che simbolica alla Coppa America 2007 ed infine i recenti ottavi di finale ai mondiali (prima nel girone di qualificazione Concacaf) del 2010 in SudAfrica dove si è usciti - non senza recriminazioni - ai supplementari contro il Ghana.

In molti tra gli osservatori del soccer americano, pur riconoscendo i meriti dell'attuale ct, avrebbero preferito l'avvicendamento con un tecnico di comprovata esperienza internazionale in grado di offrire un "upgrade" di crescita.

A dispetto del prolungamento, però bisognerà vedere l'evoluzione futura sia in termini di risultati della nazionale (Gold Cup 2011) che possibili futuri scenari con il tecnico ex Princeton cercato dai DC United in patria e già vicino alla guida di Fulham e Aston Villa in Premier League.

lunedì 30 agosto 2010

La rivincita di Diop: 8 anni e 88 giorni dopo


Nel calcio, ad ogni latitudine, oltre allo spettacolo del gioco sul rettangolo verde con i gol e le emozioni, contano anche le "storie" dei protagonisti.

Ed ogni tanto la luce dei riflettori si sposta dai soliti noti, e concede la ribalta anche a chi fino a quel momento era stato nell'ombra, e spesso percorrendo un cammino professionale ed umano che merita la giusta attenzione.

L'occasione di riscatto per Birahim Diop arriva a distanza di ben 8 anni e 88 giorni, e per il ragazzone trentunenne senegalese (191 cm) arriva attraverso una storica doppietta quando nell'assoluta emergenza il tecnico dei Kansas City Wizards Peter Vermes lo inventa centravanti nella sfida del 21 agosto contro i New England Revolution.

Due gol ed altri falliti per Diop, ma non sono certo questi ad incuriosire. Anzi in verità anche senza questi due gol la sua sarebbe una storia da raccontare. Una storia tutta "personale" per chi alla MLS è tornato dopo diversi anni dalla prima e non troppo fortunata esperienza, prima di girovagare un pò per i tornei colombiani e moldavi, e ritrovarsi a rivivere un sogno dopo una stagione di inattività a giocare nei playground dei sobborghi di New York.

Buffo il destino verrebbe da dire, ma andiamo con ordine. Birahim Diop nasce a Thies in Senegal il 7 febbraio del 1979, e la madre Africa lo dota di un fisico longilineo e snello, esteticamente aggrazziato nel modo di correre e non certo baciato da fini doti tecniche.

L'approccio con il calcio avviene in patria nella formazione della città natale, l'US Rail e siamo nella stagione 1999-2000 e il ragazzo mette all'attivo 15 gol. Un particolare che non può sfuggire ad uno dei team più importanti del paese africano, l'ASC Jeanne D'Arc di Dakar con cui nel torneo 2000-01 mette a segno 12 gol e 7 assist.

Nel 2001 Diop emigra alla volta degli Stati Uniti, e trova un ingaggio con i Metrostars. Attenzione, però, si tratta dei MetroBlack: niente discriminazioni o pregiudizi, così erano chiamati - per il colore della maglia - quelli della compagine dell'allora torneo "riserve".

Il calciatore senegalese conquista l'attenzione dello staff della prima squadra che all'epoca non sembrava attraversare un periodo economico particolarmente florido, e pescava con frequenza dalle serie minori dei giovani per proporli in MLS ma con risultati alquanto modesti. Due brevi apparizioni in prima squadra già nel 2001 (per 11' complessivi).

Diop agli ordini del mister ecuadoregno Octavio Zambrano inizia il precampionato con i MetroStars e venendo inserito nel roster della formazione del torneo 2002. Alla fine della stagione però per lui vi saranno appena 4 presenze ufficiali (3 dall'inizio per complessivi 228') in campionato prima del suo taglio.

Troppo poco per renderlo appetibile ad altri team della lega, ed inevitabile per Diop risulta il sacrificio di giocare nei tornei amatoriali dell'area della "Big Apple". Ciò anche in considerazione dei cambiamenti interni alla guida della squadra con l'arrivo sulla panchina dell'attuale ct USA Bob Bradley e i cambiamenti di alcune regole per esempio per i team "riserve". Nel mentre Octavio Zambrano ha accettato una proposta dirigenziale nei quadri tecnici della federazione dell'Ecuador.

Nella stagione 2005-06, però, vi è un ritorno al futbol professionistico, seppur con poche presenze nel Deportivo Pereira in Colombia.

Dall'Africa agli Usa, dal Sud America all'Est Europa: Nella stagione 2007 l'approdo in Moldavia, nell'FC Tiligul-Tiras Tiraspol (20 presenze e 3 gol) agli ordini ancora di Octavio Zambrano. Poi il tecnico ecuadoregno si trasferisce nella vicina Sopron League Ungherese con il Tatabanya e Diop ritorna a New York dove il "soccer" ritorna ad essere poco più di un gioco amatoriale.

Qui lo vede in un match senza pretese Peter Vermes, ancora general manager dei Wizards prima di subentrare sulla panchina ad Onalfo, e conquistato promette al calciatore senegalese un provino con il training camp della stagione successiva.

Ed è così, Vermes ricorda la promessa ed invita al camp 2010 il senegalese. E siccome la vita è fatta di strani incroci chi ti spunta a fare da assistant coach della formazione del Missouri, ancora Octavio Zambrano.

Basta rileggere gli articoli di questo inverno per comprendere cosa siano i training camp con tesserati e tanti trialist in prova che sei forte con la testa rischi di vederti passare davanti il treno senza che ti riesce di salirci a bordo.

Diop, invece, resiste al freddo e al caldo, e mentre tanti arrivano e vanno via (ad esempio il "nostro" Bernardo) in quel porto di mare che è il camp, lui resiste ed alla fine la spunta strappando un contratto.

Ma cosa volete che sia un contratto in MLS? Talvolta davvero poca roba, se pensate che attraverso i trials i Wizards hanno ingaggiato, ma anche rilasciato, tanta gente: Ryan Smith, Craig Rocastle, il colombiano Andres Escobar o il moldavo Igor Kostrov che poi hanno salutato il gruppo.

Diop, però, è rimasto. Spesso ai margini, rare presenze per pochi scampoli ed era già tanto vederlo tra i sette in panchina. L'esser rimasto probabilmente è un merito alle sue qualità umane più che tecniche, apprezzate da compagni e staff tecnico. Ed allora perchè cambiare una terza linea gradita, magari con una riserva con il broncio?

Poi viene l'emergenza, e l'ex attaccante Peter Vermes, uno che nel 1996 ai MetroStars venne arretrato a difensore centrale da Carlos Queiroz per le doti di carisma, si ritrova a pensare a come comporre il suo tridente nella gara contro i New England Revolution.

Josh Wolff è fuori causa, così come l'ancora acerbo canadese Teal Bunbury, Jamar Beasley è abituato all'indoor ed inutile negare che Kei Kamara e Ryan Smith giochino meglio larghi sulle fasce, e la pista Davy Arnaud toglierebbe qualità al centrocampo. Gira e rigira spunta la soluzione, quel lungagnone messo davanti ai centrali dei Revs può creare problemi, ed infatti è così.

E la mossa si rivela fortunata e vincente ben oltre le due reti, perchè Diop con i suoi centimetri è un riferimento per i palloni alti, ma al contempo con l'inalterato spirito da mediano assicura costanti rientri in mediana e non pochi disorientamenti nei difensori centrali avversari.

La vendetta sarà un piatto da gustare freddo, però ritrovarsi protagonista ad otto anni ed ottantotto giorni di distanza dall'ultima apparizione con i MetroStars, più che una rivincita suona come una resurrezione.

sabato 28 agosto 2010

US Team: Gulati incontra Klinsi, si pensa al futuro...

L'USSF ha iniziato a muoversi allacciando contatti più o meno diretti con alcuni potenziali futuri commissari tecnici che possano succedere a Bob Bradley al timone della nazionale maggiore a stelle e strisce.

Il presidente della federazione statunitense Sunil Gulati - come riporta la stampa sportiva Usa - ha nei giorni scorsi incontrato quello che agli occhi di molti è la prima alternativa all'attuale tecnico, ovvero il tedesco Juergen Klinsmann.

La "pantegana bionda" un tempo tanto cara ai tifosi dell'Inter è smanioso di risedere in panchina dopo aver guidato la Germania ai mondiali del 2006, ed aver lasciato la selezione tedesca nelle mani del vice Joachim Loew per approdare sulla panchina del Bayern Monaco.

La sua esperienza con il club bavarese - tra l'altro con l'attuale tecnico dei Chivas Usa Martin Vasquez - è stata ben più breve ed amara delle previsioni. Un'esperienza deludente sotto molti aspetti, in primis quello dei risultati, ma non meno quello connesso ai rapporti con alcuni dirigenti che avrebbero causato il suo siluramento in Baviera.

Per di più al contempo Loew si è smarcato dalla sua ombra ed ha proseguito quel rinnovamento nel gioco e nel credo tattico intrapreso da Klinsi conseguendo ottimi risultati agli Europei 2008 ed ai Mondiali 2010.

A questi ultimi Klinsi vi ha partecipato, ma soltanto nelle vesti di opinionista per l'ESPN! L'ex attaccante che risiede in California da anni ed ha sposato un'ex modella americana avrebbe ridimensionato alcune delle richieste che anni addietro impedirono il suo approdo alla guida dell'US Team.

Il fatto che Klinsi conosca dall'interno la realtà del "soccer", anche per aver giocato nelle divisioni amatoriali americane (Orange County) e vivere negli States da anni lo rende apparentemente il candidato più appetibile, ma ovviamente non il solo. Bisogna però comprendere quale progetto tecnico sia alla base della volontà della Federazione nord-americana alquanto titubante nelle sue scelte.

Ad oggi, però, su questa siede ancora Bob Bradley e non è affatto escluso che vi resti ben saldo. Anche se in verità ormai gli scricchiolii son tanti da lasciar intendere che il suo contratto con scadenza a dicembre difficilmente vedrà un rinnovo.

Del resto Bradley ha pronto ad attenderlo almeno tre team della MLS per la prossima stagione, su tutti i DC United vogliosi di rilancio. Team con cui l'ex allenatore dell'Università di Princeton esordì nel 1996 da vice di Bruce Arena, prima di traslocare a Chicago nel 1998 e centrare l'ineguagliato record di vincere all'esordio MLS Cup ed US Open Cup.

In vero, la credibiltà di Bradley sembra aver valicato l'oceano ed il fatto che il tecnico sia stato in corsa per la panchina del Fulham, lo sia tutt'oggi per quella dell'Aston Villa e chissà magari di team della Championship o del torneo scozzese potrebbe essere ben più stimolante.

giovedì 26 agosto 2010

CCL 2010/11: poker di sconfitte MLS, Puerto Rico esulta

La seconda giornata della fase a gironi della Concacaf Champions League 2010/11 registra il "poker" sfumato la settimana prima, ma anzichè essere di successi è invece di sconfitte per le quattro formazioni targate MLS. Possono invece esultare i Puerto Rico Islanders (USSF D2) che il poker di gol lo servono ai salvadoregni del FAS.

Tutto ciò, mentre scriviamo ed all'appello mancano ancora tre gare in programma nella nottata odierna (tra parentesi i risultati delle stesse gare): Toluca-Olimpia (4-0), Saprissa-Marathon (4-1), e Municipal-Joe Public (1-1). Per il quadro completo e le classifiche vi rimendiamo in coda alla pagina dove troverete, come sempre, tutti i risultati delle competizioni aggiornati puntualmente.

La copertina spetta tutta ai Puerto Rico Islanders (Gruppo D) del tecnico nordirlandese Colin Clark (ex Dallas) che superano per 4-1 i salvadoregni del FAS. Il risultato potrebbe far propendere per un match a senso unico, ed invece non è stato propriamente così. La "tropa naranja" trova il vantaggio con un diagonale dell'inglese David Foley al 16', abile a scattare sul filo dell'outside. Il raddoppio porta la firma del giovane centrocampista offensivo domenicano Jonathan Fana Frias con un tiro di giro da dentro l'area sul secondo palo al 22', acuto ospite con W. Reyes con una correzione sottomisura al 24. La difesa portoricana sembra in affanno, ma il solito portierone Bill Gaudette mette le proverbiali pezze in più circostanze.

La frazione si chiude con il tris della formazione militante nell'USSF D2, ancora grazie a Fana che elude la trappola del fuorigioco e l'uscita del portiere Contreras con un tocco acrobatico e con la palla che si spegne in rete. Gli ospiti provano invano nella ripresa a riaprire il match, ma i portoricani difendono bene su un campo man mano più pesante e trovano anche il suggello alla vittoria in zona cesarini, 88', con un diagonale del centravanti giamaicano Nicholas Addlery.

Autentica "via crucis" quella dei tre team americani e di quello canadese che compongono il contingente MLS nella competizione. Gare diverse da loro, e tutte condizionate da rimpianti e da talune scelte arbitrali che pesano sulle sorti del match.

Senza dubbio alcuno sulla carta la gara più semplice spettava ai Toronto FC (Gruppo A) impegnati in casa dell'Arabe Unido: i panamensi s'impongono per 1-0 grazie ad una rete dell'attaccante Fidel Caesar al 40' con una deviazione sottomisura che supera Kocic in azione di mischia dentro l'area.

Le scelte di Preki lasciano parecchi dubbi con in campo una formazione zeppa di seconde linee e troppi assenti illustri, e nei fatti si è vanificato il successo della prima giornata con il Cruz Azul, e conseguetemente peseranno nel proseguo anche i cartellini rossi rimediati da Nick La Brocca (50') e Fuad Ibrahim (87').

Inevitabile parlare di seguito della "gara più pazza e bagnata" del torneo, la seconda nel girone: Cruz Azul-Real Salt Lake. Le marcature sono aperte da un gol annullato ai RSL, ma la chiamata è vistosamente errata, poi Javier Orozco al 5' regala il primo vantaggio alla formazione di mister Meza. Quindi sale in cattedra il team di Kreis - mentre sullo stadio si abbatte una pioggia battente sempre più intensa - pari con rigore trasformato da Alvaro Saborio, ma il difensore messicano reo di un fallo da ultimo uomo è erroneamente ammonito anzichè espulso. Allo scadere della prima frazione un disimpegno errato dei messicani in difesa, complice il campo già troppo appensantito dalla pioggia, favorisce il raddoppio ancora del centravanti costaricano.

In apertura di ripresa (ritardato l'inizio per la fita pioggia) l'argentino Fabian Espindola trova al 64 l'1-3, ma il Cruz Azul ha un "mattatore" che si scatena con altre tre reti approfittando di errori vari: è sempre Javier Orozco in giornata di grazia a firmare il controsorpasso con tre gol (75', 88' e 89'), quindi ben quattro complessive di giornata. I RSL non ci stanno e pareggiano prontamente con un diagonale del centrocampista canadese Will Johnson all'88'. La gioia è breve perchè l'argentino Christian Gimenez, con una conclusione dal limite al 97' spegne le luci e chiude l'incontro.

I Columbus Crew (Gruppo B) escono sconfitti di misura, e mai come in questo caso è corretto dire all'ultimo assalto sul terreno del Santos Laguna. I messicani trovano la rete dei tre punti al 93' con il subentrato centrocampista Ivan Estrada con una concluione appena dentro l'area di rigore sugli sviluppi di una ribattuta da un corner. Anche la formazione di Warzycha si presenta con un undici alquanto sperimentale rispetto al consueto, tuttavia in apertura sono i gialloneri tengono bene il campo, e trovano anche un gol regolarissimo con Iro su assist da destra di Renteria.

La rete è però annullata poichè il venezuelano, poco prima colpito da una gomitata non sanzionata al volto e con una vistosa benda in testa, sarebbe rientrato senza il permesso dell'arbitro. Esistono però diversi dubbi, poichè Renteria prova a richiamare l'attenzione e forse riceve in tal senso un assenso, espresso anche dal quarto uomo mentre l'azione si snoda più avanti rispetto al giocatore. Curiosità infine al giocatore non è fornita una maglia con la numerazione, ma questo aspetto risulta ininfluente nell'annullamento, tra l'altro anche qui c'è da interrogarsi su cosa facesse il quarto uomo.

Il Santos attua un forcing nel secondo tempo, sfiorando il gol a più riprese, colpendo la parte superiore della traversa, ed infine trovando con Estrada i tre punti tra i tanti rimpianti dei Crew.

Nel Gruppo C, l'atteso debutto interno dei Seattle Sounders richiama ben altra cornice di pubblico rispetto alle consuete preenze cui il torneo ci ha abituato, ma agli emeralds non è sufficente per cogliere il ricatto contro i messicani del Monterrey.

La prima rete è di Nery Cardozo (41') con un colpo ad anticipare l'uscita di Kasey Keller, ed il raddoppio nella ripresa porta la firma di Aldo De Nigris (58') però in sospetto fuorigioco. I "rayados" vincono 2-0, capitalizzando al meglio due azioni di rimessa mentre sono i Sounders a mangiarsi le mani per le tante chances fallite, tra cui un palo da meno di un metro di Sanna Nyassi ed un gol annullato nel finale per un fuorigiioco assai dubbio.

domenica 22 agosto 2010

Revival Nostalgia Vecchia Nasl tra Rochester e Miami

Si gioca per l'USSF D2, siamo nel 2o10 ed in campo Rochester Rhinos e Miami FC Blues. Ed invece l'orologio del tempo ritorna indietro ai tempi della vecchia North American Soccer League.

Così entrambi i team danno vita ad un piccolo revival di nostalgia, ed allora si scende in campo ripescando nella memoria di quegli tra immagini, musiche, stemmi, e soprattutto vecchie maglie rievocative.


I Miami FC Blues, come già annunciato in avvio di questa stagione, in rispetto al fatto che giocano nella cittadina a nota vocazione turistica di Fort Lauderdale muteranno la loro denominazione nella prossima stagione e in rispetto della storia regressa ai tempi della Nasl si chiameranno Strikers.

Per l'occasione anche i Rhinos hanno reso omaggio al proprio passato nella defunta lega riportando in auge il nome dei Lancers. Piccola testimonianza che anche gli americani, per mentalità sempre proiettati al futuro, apprezzano riscoprire le tradizioni e la propria storia sportiva.

sabato 21 agosto 2010

CCL 2010/11: cade Seattle, sfuma l'en plein

Dopo il successo nel prologo di Toronto sui messicani del Cruz Azul, senza considerare il pari dei Puerto Rico Islanders con l'Olimpia, il "soccer" e la MLS in particolare si preparava a raccogliere risultati di grande prestigio nel primo turno della fase a gironi della Concacaf Champions League 2010/11.

Infatti, le gare del mercoledì avevano registrato il doppio successo interno delle sue compagini: i Columbus Crew sui guatemaltechi del Municipal per 1-0, ed in extemis dei Real Salt Lake sull'Arabe Unido per 2-1. All'appello mancavano i Seattle Sounders, impegnati al giovedì sul campo del Marathon, ma l'en plein di successi è sfumato perchè sono stati gli honduregni ad imporsi.

Andiamo con ordine, e ripartiamo dal Gruppo A: detto in altro articolo della vittoria di Toronto sul Cruz Azul, sorridono anche i Real Salt Lake che hanno la meglio sui panamensi dell'Arabe Unido. La formazione di Jason Kreis, vincitrice dell'ultima MLS Cup, deve però soffrire parecchio ed il successo maturo ad un nulla dal triplice fischio finale.

Per tutta la gara, o quasi, sono Beckerman e compagni a giocare all'attacco alla ricerca del gol, ma come spesso accade le circostanze talvolta diventano beffarde ed i panamensi passano con un tiro da dentro l'area di Cooper che complice la deviazione in spaccata del difensore Borchers diviene imparabile per il buon Nick Rimando.

La reazione della formazione dello Utah tarda ad arrivare anche perchè gli ospiti giocano molto raccolti in difesa sia per il vantaggio, ma anche per l'inferiorità numerica generata da un fallaccio su Beckerman a metà campo.

Il pari arriva allo scadere della prima frazione, sventagliata dalla trequarti dell'out sinistro di Chris Wingert e puntuale inzuccata del bomber costaricano Alvaro Saborio. La ripresa è un assedio della formazione di casa che coglie anche un palo con Olave e sfiora in più occasioni il raddoppio, questo arriva al 95' e su rigore: Morales controlla il pallone appena dentro l'area, un giocatore panamense si oppone più con intento di opposizione ostruzionistica, ma travolge l'argentino che enfatizza la caduta. Il rigore appare però una scelta giusta poichè l'ospite si disinteressa del pallone e porta l'ostruzione sull'uomo. Viene espulso per proteste un secondo panamense, ma dal dischetto è impeccabile la trasformazione ancora di Saborio per il 2-1.

Nel Gruppo B : i Columbus Crew s'impongono sui guatemaltechi del Municipal per 1-0 grazie ad una bella serpentina del nigeriano Emmanuel Ekpo che regala ai suoi il vantaggio poco prima del quarto d'ora di gioco. La formazione di Warzycha rischia di subire nelle prime battute del match, ma poi domina per lunghi tratti e non riesce a capitalizzare altre reti perchè sulla sua strada trova un portiere ispirato come il giovane panamense Jaime Penedo, un tempo adocchiato da Cellino per il Cagliari e poi non tesserato per una bega con il club di provenienza che lo cedette in Spagna, e che meriterebbe magari considerazione dai dirigenti MLS per il prossimo futuro.

I guatemaltechi - nelle cui fila vi erano un ex Crew come Mario Rodriguez, e quel Guillermo "panda" Ramirez che nel 2005 regalò la MLS Cup ai Los Angeles Galaxy - si rendono pericolosi sfiorando il pari ma trovano un Gruenebaum in buona serata, ma rimane sempre Penedo il più impegnato e migliore in campo.

Nell'altra sfida, a Trinidad, il Joe Public è superato per 2-5 dal Santos Laguna, equilibrio e gol già nel primo tempo, ma nella ripresa i messicani dilagano trascinati dal poker firmato dalla giovane punta Cardenas. Merita una segnalazione l'esotico autore della seconda rete dei caraibici, pensate, firmata da un centrocampista giapponese di nome Yu Hoshide, piccola parentesi nel calcio nipponico e formatosi negli Usa dove ha giocato nel campionato universitario.

Nel Gruppo C: al successo del Monterrey, rete di De Nigris, nel match di martedì, non rispondono i Seattle Sounders ma bensì il Marathon. In Honduras, però, sono gli emeralds a trovare per prima la via del gol con un'azione corale finalizzata da Roger Levesque al 17'.

Seattle, però, poi si disunisce ed inizia a concedere spazi in difesa, ed è da un affondo sulla sinistra che arriva il momentaneo pari ad opera del centrocampista Paz al 25', poi un pasticcio del centrale Tyrone Marshall che riesce a farsi anticipare da un avversario e peggio ancora in ritardo colpirlo con il pallone ormai tra le braccia di Keller, rigore netto che Cardozo allo scadere della prima frazionee trasforma. La ripresa è per lo più un forcing della formazione di Sigi Schmidt vicinissima al pari in diverse occasioni, tra cui una traversa.

Nel Gruppo D: Vige il totale equilibrio dopo le prime due gare, entrambe chiuse come potete intuire in parità. Già detto nel precedente articolo di Puerto Rico Islanders-Olimpia, piccola plauso ai salvadoregni del FAS che bloccano sullo 0-0 i messicani del Toluca guidati da Naelson "Sinha".

Sebbene sfumi l'ein plein di successi per la MLS merita comunque menzione che i team della lega abbiano fatto meglio nel complesso degli storici rivali messicani: tre successi ed una sconfitta per i primi, due successi, un pari ed una sconfitta per i secondi. Troppo presto comunque per esultare, vedremo negli scontri diretti.

giovedì 19 agosto 2010

Viaggio tra gli "Americani" d'Italia: ritorna Bernardo

Piccolo, virtuale, viaggio nel panorama calcistico italiano rivolto alle sorti degli Americani d'Italia.

La prima tappa è rappresentata dalla novità dell'ultima ora, o meglio dal ritorno in Italia di Vincenzo Bernardo. Il ragazzo del New Jersey, classe 1990, ex promessa della primavera del Napoli, dopo infruttuosi tentativi di strappare un contratto "at Home" in Major League Soccer (trials con Kansas City Wizards, Chicago Fire, e ultimamente ai San Josè Earthquakes) ritenta l'avventura nel calcio italiano.

Utile a questo suo ritorno probabilmente si è anche rivelato l'aver partecipato al torneo di Ostuni lo scorso giugno con la formazione dell'Academy dell'U.S. Federation di Bradenton in Florida. Bernardo è stato contrattualizzato dalla formazione campana del Nola, neopromossa in CND e cittadina d'origine della famiglia.

Attente le parole del tecnico campano Ciccio Troise che ha sottolineato in un'intervista a "ilMediano.it" (http://sport.ilmediano.it/aspx/visArticolo.aspx?id=10986 ) che il ragazzo rientri nel progetto del club e come lui lo abbia voluto personalmente conoscendone le doti sin dai tempi della formazione Allievi partenopea, però, sottolineando quanto sia opportuno non caricare di troppe responsabilità un ragazzo ancora molto giovane.

La situazione di Bernardo, però, sarà bene da valutare nel prossimo futuro anche perchè in seno al team campano al momento vi sono alcune frizioni in atto tra dirigenti, e l'allenatore stesso ha rassegnato le dimissioni. Il CND per inciso è un torneo in cui si susseguono spesso stravolgimenti di natura tecnica e societaria durante la stagione.

Chissà se con il senno di poi, questo un tempo promettente fantasista non abbia compreso iil grave errore di presunzione quando impuntò i piedi contro l'ex direttore generale del Napoli Pierpaolo Marino che gli proponeva un trasferimento in prestito in un club della C2.

Gabriel Enzo Ferrari è tornato alla Sampdoria che ne detiene il cartellino, dopo che nella passata stagione si era diviso tra Foggia e Ternana (entrambe in Lega Pro 1) ma con poca fortuna, un pò come successe l'anno prima a Perugia.

Il club blucerchiato è alla ricerca di un ingaggio per lui in Lega Pro-1 con la speranza che possa ritagliarsi un buon minutaggio e magari compiere l'atteso salto di qualità. In verità l'accordo per il prestito era stato raggiunto con il Siracusa con cui la Sampdoria ha instaurato una partnership, ma il giocatore per il momento ha rifiutato di sottoscrivere il trasferimento in Sicilia. La cosa ha indispettito i dirigenti d0riani e nel futuro, vista la scadenza contrattuale nel giugno 2011, non appare probabile il rinnovo.


Thomas Rongen, il ct olandese dell'US Under 20, tempo addietro nelle sue prime convocazioni per il nuovo ciclo della selezione insieme a Bernardo "pescò" in Italia un altro ragazzo con doppio passaporto: Giuseppe Nazzani dal Bologna.

Il ragazzo, terzino sinistro di ruolo, nella passata stagione era stato mandato dal club felsineo a farsi le ossa nelle serie inferiori: prima nelle fila dei toscani del Figline Valdarno (Lega Pro 1 con 6 presenze) e da gennaio scorso al Bellaria Igea (Lega Pro 2, 10 presenze).

In questa stagione il giocatore ha svolto parte del precampionato rossoblu agli ordini di mister Franco Colomba, dopo che era sfumato un trasferimento alla Cavese, ammessa in Lega Pro 1, quando tutto sembrava essere definito. Per lui nelle prossime ore è previsto l'annuncio di una cessione in prestito in un club del terza serie italiana, si parla degli umbri del Gubbio.

Con Nazzani al Bellaria Igea nel passato torneo (31 presenze e 10 gol, l'anno prima in CND a Casale 24 gol) militava anche l'attaccante canadese Julian Paolo Uccello, nato a Toronto nel 1986, da una famiglia di origini calabrese e pugliesi, approdato dapprima alla Beretti del Milan e poi passato per varie formazioni del CND ed il cui cartellino è di proprietà del Crotone.

Altro italo-canadese da menzionare è il portiere della primavera del Genoa, Robert Bruno Stillo (1991). Sfortunatamente per lui c'è l'ostiica concorrenza di Mattia Perin già entrato nel giro dell'under 21 azzurra.

Più incerto ed opposto sembra, invece, il futuro italiano di due giovanissimi: Fabrice-Jean Picault (1991) e Angelo Viteritti (1992).

Il primo, attaccante di origini haitiane lo scorso anno in forza alla primavera del Cagliari, non sembra rientrare nei progetti futuri del club sardo ed al momento non risultano indicazioni se sia stato svincolato o sarà aggregato nel prossimo futuro.

Il secondo, portiere con portiere di origini e passaporto italiano, distintosi all''ultima edizione del Viareggio con il LIAC New York, dopo alcuni provini avrebbe sottoscritto un contratto con il Chievo Verona, ma ad oggi non appare chiara l'intenzione del club scaligero. Infatti il ragazzo dovrebbe essere aggregato alla formazione "primavera", ma al contempo si valutano altre ipotesi come quella di un prestito al Venezia in CND dove il ragazzo è andato in prova a fine luglio.

Manca qualcuno ? Il più famoso, ovvero Oguchi Onyewu: il giocatore del Milan sembra destinato a tanta tribuna almeno a vedere gli undici fin qui proposti nel precampionato da mister Allegri. In verità ciò è dovuto anche ad una particolare riabilitazione studiata dal Milan Lab, anche perchè il rientro del giocatore ai mondiali non sembra aver portato ad un pieno recupero. Altrettanta chiara, però, appare la sensazione che possa alla fine cambiare aria magari con un prestito estero.

mercoledì 18 agosto 2010

D2: Rochester passa al comando e news di mercato

Sempre più nel vivo la stagione dell'USSF D2, con i Rochester Rhinos che sfruttano al meglio le due gare in calendario nella settimana per centrare un sorpasso ai danni degli Austin Aztex al vertice del girone USL.

Nonostante i tanti cambi in sede di mercato al vertice del girone Nasl rimangono i Vancouver Whitecaps anche perchè le altre pretendenti del girone Carolina Railhawks continuano a perdere ulteriore terreno, ed i Montreal Impact sembrano in caduta libera e proiettati già alla prossima stagione condizionati da problemi interni ed infortuni. Qualcuno però ricorderà che lo scorso anno gli Impact si qualificarono ai play-off in condizioni poco migliori ed alla fine s'aggiudicarono il titolo.

Spettacolo e gol nell'ennesimo derby della Florida, Miami e Tampa Bay pareggiano per 3-3 in un match ricco di emozioni e di fasi di gioco alterne. Da segnalare nel match infrasettimanale anche il secondo gol dell'italiano Simone Bracalello che vale un punto prezioso ai Minnesota Stars in casa dei Portland Timbers. Ritrovano il sorriso con quattro punti in due gare i Crystal Palace Baltimora che più ancora dei St. Louis stanno pagando un momento di difficoltà economica.

Recap delle gare della settimana e rispettivi marcatori:

11
Agosto
Montreal Impact-Crystal Palace Baltimore 0-0
Portland Timbers-NSC Minnesota 2-2 (Dike 44, Pore rig. 63; E. Allen 24, Bracalello 69)
Carolina Railhawks-Rochester Rhinos 0-2 (Rosenlund 15, Heins 79)
Puerto Rico Islanders-Tampa Bay
Rowdies 1-1 (Hansen 31; R.Sanchez 92)

14 Agosto
NSC Minnesota-Vancouver Whitecaps 0-1 (Nash 15)
Puerto Rico Islanders-Austin Aztex 2-0 (Foley 32, Daniel 68)
Crystal Palace Baltimore-Carolina Railhawks 2-1 (Yoshitake 21, Brooks 49; )
Rochester Rhinos-Montreal Impact 2-1 (Sanfilippo 36, Kissi 84; Sebrango 45)
AC St. Louis-Portland Timbers 0-1 (Dike 41)
Miami FC-Tampa Bay Rowdies 3-3 (Chijndu 31, Danilo Teixeira Martins 42, Martin Nunez 82; Galindo 33, aut. Mayen 45, King 56)



Sempre vivo il mercato della D2, ecco di seguito una veloce sintesi delle ultime operazioni concluse.

I Vancouver Whitecaps continuano ad operare sul mercato con una serie di operazioni plurime che di fatto hanno cambiato il volto al team di Thordarson. In un mese o poco più sono arrivati nella formazione della British Columbia: Alex Elliott, Ridge Mobulu, Jonathan McDonald prima; Omar Salgado (tesseramento poi sfumato per la minore età dell'ex settore giovanile dei Chivas Guadalajara, e bomber dell'US Under 20), Terry Dunfield, Alexandre Morfaw e Kyle Porter poi.

Ed ora in appena due giorni ufficializzati ben 4 arrivi: gli "svizzeri" Davide Chiumiento (fantasista, 1990, ex primavera Juventus e Siena, e Lucerna) ed Alain Rochat (difensore, tra l'altro canadese di nascita, dallo Zurigo con cui resterà fino al prossimo gennaio quando si approderà in MLS), e il difensore liberiano Willis Forko (dai norvegesi del Bodo Glimt, ma con un passato in MLS) e il promettente attaccante americano Cody Arnoux (ex Wake Forest, e reduce da una stagione nelle riserve dell'Everton in Inghilterra).

I Montreal Impact continuano a pescare dai francesi dello Stade Brestois, dopo Philippe Billy in gennaio ed appena due settimane addietro Richard Pelletier, arriva ora l'attaccante Anthony Le Gall, 25 anni, già in prova nello scorso luglio.

Il team del Quebec ha inoltre richiamato - come previsto per fine prestito - il centrocampista Pierre-Rudolph Mayard dai Charleston Battery con cui nei cinque mesi in USL-2 è sceso in campo 18 volte di cui 16 da titolare con 6 reti all'attivo in campionato a cui sommare anche una rete in US Open Cup.

Curiosa, invece, la mossa del tecnico dei Carolina Railhawks Martin Rennie che ha invitato l'ex difensore dei Chivas Usa oltre ex capitano del Messico Claudio Suarez (classe 1968) ad allenarsi con il team ed eventualmente essere disponibile a disputare almeno un match con il team. Il giocatore ha accettato l'invito e si unirà al gruppo dall'1 settembre. La mossa va letta nella volontà della società di coinvolgere ed accrescere l'interesse della comunità ispanica dell'area alla squadra della città di Cary.

L'AC St.Louis di Dale Schilly rinforzano la linea mediana con Michael Videira, centrocampista rilasciato nelle passate settimane dai New England Revolution e con alle spalle anche una stagione nella Scottish Premier League con l'Hamilton Academical. Il team nella scorsa settimana ha ricevuto on loan dai Real Salt Lake il talentino dell'US U20 Luis Gil.

Ai Portland Timbers, dopo l'attaccante olandese Ibad Muhamadu, arriva anche il 19enne centrocampista ghanese Kalif Alhassan, già nazionale under 20 delle black stars vincitrici del mondiale under 20 nel 2009, proveniente dal Liberty Professionals in patria dove era stato osservato con grande attenzione dal manager Gavin Wilkinson in suo viaggio.

CCL 2010/11: Toronto esulta, Islanders frenati

La Concacaf Champions League 2010/11 ha inaugurato la fase a gironi del torneo ed ai cui prenderanno parte tre formazioni americane (Real Salt Lake, Columbus Crew e Seattle Sounders) ed una canadese (Toronto FC) della Major League Soccer, e i Puerto Rico Islanders militanti nell'USSF D2.

Seguire il torneo, ahinoi, non è semplicissimo anche perchè le gare dei quattro gironi composti da quattro team l'uno è in modo assurdo calendarizzato su ben tre giorni, e senza che questa operazioni dia visibilità all'evento fuori del contesto continentale nord-americano.

Anzi, verrebbe da dire dati di pubblico presente negli impianti alla mano, almeno per quanto concerne gli Stati Uniti ed il Messico che tale competizione è realmente poco attenzionata dai tifosi che dai media.

Quel che non si comprende è principalmente questo calendario fitto in alcune fasi, ed al contempo altrettanto spezzettato. Per di più il torneo non rispecchia le stagioni agonistiche dei singoli tornei e creando ulteriori problemi sotto l'aspetto tecnico ed organizzativo ai club partecipanti.

Temi già dibattuti, in ultimo proprio nell'articolo dello scorso 14 agosto e tuttavia sempre basilari nell'analisi, e che ora lasciamo per affrontare quelli emersi dalle gare giocate della prima giornata.
Ciò sarà fatto con un articolo che sarà probabilmente aggiornato nel divenire delle gare.

Il colpo di scena non è mancato nell'esordio della kermesse, ed i Toronto FC hanno superato in casa per 2-1 i messicani del Cruz Azul, e incamerando i primi tre punti nel girone A che include anche i Real Salt Lake e i panamensi dell'Arabe Unido in campo nel secondo giorno.

Entrambe le formazioni si presentano sul terreno di gioco del "BMO Field" con formazioni rimaneggiate da qualche defezioni e da scelte di turn over. Il match si sblocca già al 3' al termine di un'azione quasi fortuita in cui il difensore russo dei reds Usanov dal fondo serve di testa in direzione di De Rosario, questi con una mezza rovesciata gira verso il centro dove il neo-acquisto Mista prova di testa ad anticipare un difensore e il portiere in uscita che riesce a deviare il pallone che ricade in una terra di nessuno dentro l'area dove si avventa il mediano argentino Martin Saric che ancora di testa deposita in rete eludendo l'intervento di due difensori messicani.

La gara è viva e non mancano le occasioni da ambo le parti, ma in chiusura di prima frazione arriva il raddoppio dei canadesi: discesa sull'out sinistro del lettone Raivis Hscanovics, assist al limite dell'area per lo spagnolo Mista, l'ex di Valencia e La Coruna, calcia di giro sorprendendo il portiere Gutierrez sulla sua sinistra per il primo centro nella sua avventura nord-americana. In verità corre l'obbligo di dire che il portiere messicano tocca goffamente il pallone che però beffardamente s'insacca.

Il tecnico dei messicani Enrique Meza nella ripresa rilancia il tentativo di rimonta con l'inserimento del regista della nazionale Gerardo Torrado e dell'argentino Christian Gimenez di punta, ed è quest'ultimo al 89' a trovare l'inutile punto della bandiera con un piazzato dal limite che scavalca la barriera per entrare in porta con la sponda del palo alla destra del portiere Conway.

Preki ed i suoi possono festeggiare uno storico successo, e guardare con ottimismo al futuro sebbene all'orizzonte vi siano da disputare le prossime tre gare tutte in trasferta.

Nel gruppo C, vittoria di misura dei messicani del Monterrey (nella formazione vi è anche il difensore ex Dallas Duilio Davino) sul Saprissa grazie ad una rete al 25' di De Nigris. Sconfitta amara per il team costaricano che è guidato in panchina da Roy Myers, ex giocatore di Mestrostars e Galaxy, e nelle cui fila trovano spazio ex MLS come: Gabriel Badilla, e i due fratelli Sequeira, Alejandro e Douglas.

Nel gruppo D, a Puerto Rico, su un terreno pesantemente allentato dalle pioggie pari per 1-1 tra gli Islanders del tecnico nordirlandese Colin Clarke e gli honduregni dell'Olimpia. Il match è equilibrato, con la formazione di casa che si fa preferire per ampi tratti.

Il vantaggio della tropa naranja arriva al 40' con una splendida rete di tacco (da vedere!) del giamaicano Nicholas Addlery su assist da destra dell'area di rigore del britannico David Foley. Nel secondo tempo, al 68', il neoentrato attaccante colombiano Mauricio Andres Copete pareggia battendo Gaudette sul primo palo da distanza ravvicinata.

martedì 17 agosto 2010

SJ Earthquakes: arriva il brasiliano Geovanni quale DP

Anche i San Jose Earthquakes si fanno contagiare dalla corsa ai Designated Players che come era prevedibile sarebbero lievitati in estate in considerazione dell'aumento da 1 a 3 slot possibili voluto dall'headquarters della MLS, specie in considerazione che l'arrivo dopo la metà di luglio ha consentito ai team di inserire nel salary cup una cifra minima (appena 175.000 dollari anzichè del tetto dei 450.000 quale fisso previsto, e ciò con il restante ovviamente non vincolato al salary).

Il fatto che l'annuncio potesse essere imminente per il team della Baia era chiaro, inatteso invece il nome. In molti alle parole del general manager californiano John Doyle avevano accostato il nome dell'ex enfant prodige Freddy Adu, ma alla fine il nome uscito è quello del brasiliano Geovanni Deiberson Maurício Gómez.

Il trentenne centrocampista offensivo, noto semplicemente come "Geovanni" rappresenta un ingaggio tanto sorprendente quanto rischioso per il team di Yallop. Infatti in patria il giocatore è stato spesso accostato al connazionale Denilson, uno spettro che in MLS preferirebbero non dover riesumare.

In verità rispetto all'ex numero dieci dei Dallas, Geovanni si presenta con credenziali diverse quantomeno perchè in genere o agisce da attaccante aggiunto oppure da ala destra.

A luglio il brasiliano aveva rescisso il proprio contratto che lo legava all'Hull City, lo stesso in cui militava nella passata stagione Jozy Altidore, con cui era retrocesso in First Division dopo due stagioni di militanza in Premier League.

La carriera del giocatore sembra assai promettente sin dai tempi del Cruzeiro tanto da catturare l'attenzione di diversi club europei e tra questi è il Barcellona nell'estate del 2001 ad aggiudicarselo con un assegno di 20 milioni di dollari.

La prima stagione in blaugrana però non è propriamente esaltante, ed a metà dell'anno successivo passa in prestito ai portoghesi del Benfica. I lusitani l'anno successivo lo riscattano convinti dalle sue prestazioni, sebbene mai incisive sotto l'aspetto realizzativo, per 15 milioni di dollari.

Nel 2006 a causa di problemi familiari ritorna in Brasile per un breve periodo rivestendo la maglia del Cruzeiro, ma nel luglio 2007 sbarca in Inghilterra, prima sostiene un provino al Portsmouth senza trovare l'accordo economico, poi si accasa al Manchester City. Entra nella storia dei "citizens" con una sua rete infatti regala il successo nel derby contro i rivali cittadini dello United.

Le grandi risorse economiche del City ed un rendimento altalenante non ne favoriscono la conferma, però il passo è breve per il passaggio al neopromosso Hull City, il primo anno è positivo e si centra la salvezza, questa invece è irraggiungibile nell'ultimo torneo.

Ed ora una nuova avventura sotto il sole della California, lo stesso che nella Baia non ha certo sorriso ai connazionali Andrè Luiz Moreira ed al grande colpo dello scorso gennaio Eduardo (ex Basilea) sempre alle prese con infortuni che ne hanno reso impossibile l'impiego. Sarà bene che Geovanni parta preparato, gli Earthquakes e Yallop puntano sul suo estro per rilanciarsi in ottica play-off. Sarà comunque dura!


A proposito di "DP", uno dei primi della lega: il trequartista argentino Marcelo Gallardo, due stagioni addietro ai DC United, ha lasciato il River Plate di Buenos Aires per approdare agli uruguaiani del Nacional Montevideo.

lunedì 16 agosto 2010

Le mille avventure di Eddie Firmani

Spulciando tra i fogli di un cassetto della mia scrivania, quassi per caso, ho ritrovato gli appunti di due articoli di curiosità su personaggi e storia del "soccer" a stelle e strisce. Quella che voglio raccontarvi è la vicenda di Eddie Firmani, l'attaccante nato in Sud Africa che mosse i primi passi nel calcio inglese prima di approdare a quello italiano, e che si distinse da tecnico in Nord America ai tempi della Nasl e fu il primo sfortunato tecnico nel debutto dei MetroStars nel 1996.

Un articolo che ricorre in coincidenza di due anniversari che lo riguardano, il primo è quello del 77° compleanno (7 agosto 1933) dell'ex calciatore di Sampdoria, Inter e Genoa, ed il secondo con il ventennale dell'invasione nell'agosto del 1990 del Kuwait ad opera dell'Iraq di Saddam Hussein.
Le notti magiche dei mondiali ospitati in Italia si sono conclusi da pochi giorni, quando dal Golfo Persico arriva la notizia di una operazione bellica con cui l'Iraq annette il piccolo emirato, ed al momento dell'occupazione militare tra i cittadini stranieri, presto divenuti "ostaggi" o "scudi umani" del rais di Bagdad vi era anche Firmani.

Tre mesi durò la prigionia di Eddie Firmani, poco prima divenuto commissario tecnico del Kuwait, e tra le tante mediazioni che risultarono decisive per la sua liberazione un peso indubbio l'ebbe il mondo del calcio che si mobilitò in suo favore, e tra questi vi erano anche "O Rei" Pelè e "kaiser "Franz Beckembauer, ct della Germania neo-iridata ai mondiali.

Due simboli del calcio mondiale che si erano mobilitati per l'amico Firmani, già tecnico di entrambi nella stagione 1977 ai Cosmos New York nella mitica lega NASL. Il tedesco l0 accoglierà al suo arrivo a Roma dopo i tre mesi di prigionia.

Edwin Ronald Firmani, come detto nasce il 7 agosto del 1933 a Cape Town in SudAfrica da una famiglia il cui nonno era emigrato dall'Italia, e giovanissimo inizia a mettersi in mostra con la locale compagine del Clyde. Nel 1950 coglie l'occasione di trasferirsi nel calcio professionistico inglese approdando al Charlton, dove resta per cinque stagioni disputando 101 gare e segnando 41 gol.

Il fascino dell'Italia è un richiamo a cui non resiste, e per ben 55.000 sterline dell'epoca nell'estate del 1955 si trasferisce alla Sampdoria dove militerà per tre stagioni (83 presenze e 52 gol, di cui ben 23 nell'ultima di permanenza), e da "oriundo" viene chiamato a vestire la maglia azzurra della nazionale tra qualche polemica per via dei natali sudafricani (appena 3 presenze e 2 gol).

Nell'estate del 1958, "Eddie" si trasferisce all'Inter per formare con Antonio Valentin Angelillo una coppia gol passata alla storia quale il record di 53 reti segnate ed ancora ineguagliato. Firmani ne sigla 20, mentre l'argentino ne realizza 33.

Nei tre anni con il club neroazzurro raccoglie 103 presenze (82 in campionato, 11 in Coppa Italia e 1o in Europa) e 69 gol (48/11/10), ma è una permanenza amara perchè non vede il club mai vittorioso in nessuna competizione.

Non senza sorpresa nell'estate nel 1962 approda al Genoa che era retrocesso in Serie B, e contribuisce con 17 reti al ritorno in massima serie del Grifone con la cui maglia rimane anche nella stagione successiva che sarà l'ultima in Italia (29 presenze e 8 gol).

Ritorna in Inghilterra, e ritorna al Charlton Athletic che nel mentre è retrocesso in First Division dove resta per due stagioni, quindi passa al Southend United (terza divisione) per altrettante stagioni. Nel settembre del 1967 però ritorna nuovamente al Charlton con la mansione di allenatore (nella prima stagione sarà anche giocatore) e vi resterà sino al marzo 1970.

Nel 1975, dopo alcuni anni da "osservatore" ai margini del calcio, ritorna accettando la panchina dei Tampa Bay Rowdies nella NASL. Vi resta due stagioni, e la prima rimane iscritta nella storia poichè il neonato team vince il torneo ed Eddie Firmani a 42 anni si regala anche la gioia di una presenza in campo da giocatore.

Dal 1977 al 1979 siede sulla panchina dei Cosmos di New York con in squadra gente come i già citati Pelè (alla sua ultima stagione), Beckembauer, e poi Chinaglia, Carlos Alberto, Sono, Hunt, Roth, Messing, Clements, Aitken. Il team della "grande mela" trionfa nel 1977 e nel 1978 (in squadra vi erano anche il fantasista serbo Bogicevic e il difensore italiano Giuseppe Wilson, ex Lazio), ed esce di scena nelle semifinali del 1979 contro i futuri vincitori dei Vancouver Whitecaps.

Nel 1980 siede sulla panchina dei Philadelphia Fury, la stagione successiva il proprietario del team (Molson Breweries) deluso dal basso pubblico opta per un trasferimento della franchigia a Montreal con il nome Manic, qui rimane alla guida per due stagioni.

Nel 1984 ritorna al capezzale dei Cosmos, dismessi dalla Warner Bros, ma è l'ultimo anno della lega che affonda con i suoi debiti e nell'incapacità gestionale che ne ha impedito per oltre un decennio la rinascita ad alti livelli.

Nel 1990 come detto è testimone della "Storia" con l'invasione del Kuwait da parte dell'Iraq ed è tra gli ostaggi internazionali di Saddam Hussein per tre mesi. Nel 1993 ritorna nel "soccer" guidando la nascita dei Montreal Impact, e nel 1996 è al timone dei MetroStars nell'esordio della Major League Soccer.

Ormai avanti negli anni, Firmani paga dazio ad una squadra costruita insieme all'ineffabile Charlie Stillitano alla rinfusa tra un Draft ancora oggi ricordato per scarsa logica e conoscenza dei giocatori. Negli annali resterà l'incredibile "gaffe" degli ingaggi dei brasiliani Juninho e Tulio, omonimi dei più famosi dell'epoca nel giro della Selecao, oppure per rimediare il pessimo ingaggio dello svogliato colombiano Ruben Dario Hernandez. Nonostante la presenza in squadra di Tony Meola e Peter Vermes costretti a supplire ai ritardati arrivi di Roberto Donadoni (l'ex milanista farà una capatina a New York prima di ripartire per rispondere alla convocazione di Sacchi per gli Europei in Inghilterra) e Tab Ramos, chi farà più parlare di sè in positivo sarà a sorpresa l'attaccante italo-venezuelano Giovanni Savarese.

Un incubo per i tifosi della "grande mela" che durerà otto giornate (3 vittorie, di cui 2 agli shoot-out e cinque sconfitte) prima dell'avvicendamento, preceduto dall'interregno dell'assistant Ralph Perez, con il portoghese Carlos Queiroz e in attacco dell'altro colombiano Antony DeAvila.

In molti ricordano che ai tempi del ritiro precampionato di Boca Raton in Florida, Firmani fosse più interessato a giocare a golf con Nicola "Nick" Caricola (schierato da libero staccato dai compagni di reparto) che analizzare la sua e le altre squadre all'opera nei test amichevoli.

sabato 14 agosto 2010

CCL 2010/11: al via la fase a gironi

Prenderà via a metà della prossima settimana, con una tre giorni di gare dal martedì al giovedì, l'edizione 2010/11 della Concacaf Champions League, vinta nelle ultime due edizioni dal Pachuca.

Dopo la clamorosa eliminazione dei Los Angeles Galaxy nel preliminare ad opera dei sottovalutati Puerto Rico Islanders (D2), il contingente del "soccer nordamericano si comporrà dei Seattle Sounders in quota MLS e dei Toronto FC in rappresentanza del Canada che hanno raggiunto nella fase a gironi le già ammesse per la lega Columbus Crew e Real Salt Lake.

La competizione ora si articolerà in quattro gruppi, ed attraverso un fitto calendario di gare. Le sedici ammesse a questa fase saranno chiamate a disputare tre sfide di andata e ritorno contro le rivali dirette, ed al termine delle stesse saranno promosse ai quarti (previsti però nella primavera 2011) le prime due classificate di ciascuno.

Concreto appare il rischio che a farla da padrone nel torneo sia ancora il calcio messicano - autentico dominatore per spessore calcistico e potere economico - anche perchè i 4 team MLS (quindi compreso Toronto) non sembrano particolarmente entusiaste nel partecipare al meglio alla kermesse che è bene ricordare regala un posto all'edizione dei successivi (in questo caso 2012) dei mondiali per club.

La formula della competizione, però, da più parti è criticata, e si parla di modifiche, non ancora all'orizzonte è bene sottolinearlo, per meglio calendarizzare il torneo (basti pensare alle diverse fasi dei tornei messicano ed americano), nonchè accrescerne l'interesse mediatico.

Bassissimo finora quello della platea americana spesso assente negli stadi per scarsa inclinazione verso i match infrasettimanali, ma anche perchè poco stimolata all'evento internazionale per limiti culturali. Anche in Messico gli stadi non risultano particolarmente pieni, se non nelle fasi finali.

Preoccupa l'apatia degli stessi team, i cui unici successi risalgono al 1998 con i DC United e nel 2000 con i Los Angeles Galaxy, il team californiano è stato anche lo sfidante in una finale nell

Questa la composizione dei quattro gironi:
Gruppo A: Cruz Azul (Messico), Toronto FC (Canada), Real Salt Lake (USA), Arabe Unido (Panama);
Gruppo B: Santos Laguna (Messico), Columbus Crew (Usa), CSD Municipal (Guatemala), Joe Public (Trinidad);
Gruppo C: CF Monterrey (Messico), Seattle Sounders (Usa), Marathon (Honduras), CD Saprissa (Costa Rica);
Gruppo D: Toluca (Messico), Puerto Rico Islanders (Puerto Rico), FAS (El Salvador), CD Olimpia (Honduras);

Questo, invece, il lungo e articolato calendario della prima giornata di gare, mentre per il quadro più completo si rimanda alle bacheche sul fondo della pagina dove ne è stata creata una dedicata alla manifestazione:
1ª Giornata)
Martedì, 17 Agosto
Toronto FC (Can)-Cruz Azul (Mex)
Puerto Rico Islanders (PuR)-Olimpia (Hon)
Monterrey (Mex)-Saprissa (CRc)
Mercoledì, 18 Agosto
Joe Public (Tri)-Santos (Mex)
Columbus Crew (USA)-Municipal (Gua)
Real Salt Lake (USA)-Arabe Unido (Pan)
CD FAS (Slv)-Toluca (Mex)
Giovedì, 19 Agosto
Marathon (Hon)-Seattle Sounders (Usa)

venerdì 13 agosto 2010

MLS-D2: Mercato in fermento

Dire che impazzi il mercato forse risulterà eccessivo, ma è innegabile che vi sia un certo fermento tra i club della Major League Soccer e dell'USSF D2 quando la stagione si avvia verso il suo rush finale.

A tenere banco ed alimentare i rumors sono i Designated Players specie alla luce delle norme introdotte che ne hanno disciplinato l'aumento ed anche favorito l'ingaggio con costo "ridotto" per i salary cup.

I Red Bulls si sono rafforzati con Thierry Henry e Rafa Marquez che si sono aggiunti ad Angel, i Los Angeles Galaxy si stanno guardando intorno per un terzo DP dopo David Beckham e Landon Donovan. Poi a Seattle Blaise Nkufo e Alvaro Fernandez con Freddie Ljungberg che ha traslocato a Chicago dove è arrivato anche Nery Castillo. Anche i Kansas City Wizards hanno ufficializzato l'arrivo del messicano Omar Bravo, ma il centravanti lascerà i Chivas Guadalajara soltanto nel 2011.

Qualcuno giura in un ultimo possibile colpo di scena finale, magari non di statura internazionale, è sui blog si discute ad esempio di "go back home" di Freddy Adu, il cui futuro europeo sembra giunto ad un crocevia.

I Dallas hanno ingaggiato in prestito dal Sao Paulo il difensore laterale destro brasiliano 22enne Jackson Goncalves, mentre il centrocampista senegalese Niouky Desire è stato inaspettivamente rilasciato dai New England Revolution. A San Josè - dove si lavora per un DP last minute - arriva il centrocampista centrale giamaicano Khari Stephenson, ex Fire e Wizards, proveniente dai norvegesi dell'Aalesund.

Altro tema che molti team della MLS stanno attenzionando è quello degli homegrown, con contratti ufficiali per i loro migliori elementi dell'Academy sia per questa che per la prossima stagione. Così dopo il trio di Dallas, si sono mossi i Fire con il contratto sottoscritto dal baby (1993) centrocampista Victor Pineda, ed i DC che guardano al futuro offrendo un contratto al difensore centrale della formazione Academy Conor Shanosky, vincitrice del torneo di categoria organizzato dalla SUM, anche alla luce degli ottimi rendimenti di Najar ed Hamid, ma anche di Graye che come il terzo portiere Quinn vantano tutti una formazione nel settore giovanile del club rossonero.
Anche i Colorado Rapids hanno ufficialmente ingaggiato un loro giovane locale è il 18enne centrocampista Davy Armstrong.

Alcuni team hanno anche inoltre operato in uscita per ridurre gli organici collocando alcuni elementi in loan a team della D2. I Chivas Usa, in particolare, hanno spedito in prestito prima il centrocampista Mayen e l'attaccante esterno Chijndu ai Miami FC, e poi l'attaccante cubano Maykell Galindo ai Tampa Bay Rowdies.

A Miami, oltre i due ex Chivas e il centrale dei Wizards Aaron Hohlbein, approda dalla Traffic l'attaccante brasiliano Danilo Martins Teixeira. Dopo Schuler e Warner, i Real Salt Lake hanno prestato a St.Louis anche il promettente baby fantasista Luis Gil.

I Montreal Impact hanno ingaggiato il difensore mancino francese Richard Pelletier dal Stade Brestois da cui era già arrivato l'ex leccese Philippe Billy, ed hanno ufficializzato il divorzio per motivi disciplinari dall'attaccante di Antigua Peter Byers.

Addirittura sono quattro gli innesti dell'ultim'ora in casa Vancouver Whitecaps. Uno è il centrocampista 28enne Terry Dunfield, recentemente chiamato anche nella nazionale dalla foglia d'acero per l'amichevole contro Venezuela, proveniente dal team inglese della League Two del Shrewsbury Town FC.

Poi dagli svedesi del Bodens il centrocampista offensivo camerunense 22enne Alexandre Morfaw, e il centrocampista canadese 20enne Kyle Porter dai tedeschi dell'Energie Cottbus. Infine, la MLS ha girato al team della British Columbia considerato la futura expansion il baby attaccante Omar Salgado, fresco di firma di un contratto di Generation Adidas, dopo aver militato nella squadra giovanile dei Chivas Guadalajara in Messico.

Ma c'è chi guarda al prossimo anno, e Seattle e Portland hanno sottoposto ad un periodo di trial il 19enne centrocampista offensivo ex Macclesfiled Town (League Two) John Rooney, il fratello minore del Wayne del Manchester United.

Portland come anticipato nelle settimane passate ha scelto di affidare la panchina dei Timbers, expansion team nella MLS 2011, allo scozzese John Spencer, già assistant agli Houston Dynamo di Dominic Kinnear ed ex attaccante dei Colorado Rapids, oltre che già giocatore di Chelsea, Everton e Rangers.

giovedì 12 agosto 2010

Usa: il Brasile junior vince e convince

L'attività della nazionale a stelle e strisce - stars and stripes - riprende con l'amichevole di prestigio contro il Brasile del neo ct Mano Menezes subentrando a Carlos Dunga, disputata ieri nell'impianto di East Rutherford, il New Meadowlands ovvero l'impianto nato di fianco al vetusto Giants.

Una sfida che arriva troppo presto per offrire contenuti tecnici e tattici interessanti nel dopo mondiale, soprattutto in casa Usa. Già perchè il Brasile si presenta con tanti giovani ed attingendo a molti talenti ancora militanti in patria e già oggetto delle desiderate di club europei.

La formazione di Bob Bradley è molto compassata, e probabilmente neppure troppo pronta all'evento tra scorie legate alle fatiche della stagione in corso in MLS e quelle dei carichi della preparazione atletica dei militanti europei, con la fatica aggiuntiva di sobbarcarsi in poche ore tante miglia di volo per un tenue allenamento pre-gara.

Il Brasile dal canto suo ha la classe innata dei talentini di casa e la voglia di aprire al meglio il nuovo ciclo tecnico, e quindi le motivazioni hanno un peso incredibile per far correre gambe apparse per molti assai pesanti.

Il match poi mette a nudo croniche vecchie difficoltà degli americani: il primo gol nasce da una penetrazione sull'out sinistro con un cross che sembrerebbe controllabile, ma Howard non esce in presa, la coppia centrale composta da Bocanegra e Gonzalez lascia sfilare, e Neymar è lesto ad anticipare un Bornstein che ingenuamente non accorcia la linea rinviando di testa ma attende che il pallone sfili. Così non succede, Neymar taglia alle sue spalle e di testa schiaccia battendo Howard.

Il raddoppio ricorda tanti gol che la difesa americana ha subito in altre gare, e concerne i movimenti sul fuorigioco con una linea che si alza in contro al portatore di palla, e centralmente diviene vulnerabile per l'inserimento di un avversario che può presentarsi a tu per tu con il portiere.

Ciò avviene nel recupero della prima frazione con la verticalizzazione di Ramires per Pato, ed il milanista che scatta in mezzo alla linea dei due centali non fallisce il raddoppio.

Il secondo tempo è senza storia, il Brasile conduce le danze e sfiore in più occasioni il tris, mentre gli americani giochicchiano ma senza troppo convinzione e voglia di ribaltare un pronostico che per tradizione rimane precluso aspettando il prossimo "gollazzo" alla Preki (Gold Cup 1998). Anzi è bravo il secondo portiere Brad Guzan a salvare il team da un passivo più pesante.

Mercoledì 10 agosto, 2010 - New Meadowlands Stadium – East Rutherford, NJ
USA vs. Brasile 0-2

Marcatori:
BRA - Neymar (Andre Santos) 29'
BRA - Pato (Ramires) 45'+1'

USA: 1-Tim Howard (18-Brad Guzan, 46); 2-Jonathan Spector, 5-Omar Gonzalez, 3-Carlos Bocanegra (cap.) (21-Clarence Goodson, 62), 12-Jonathan Bornstein; 11-Alejandro Bedoya (9-Herculez Gomez, 67), 4-Michael Bradley, 19-Maurice Edu, 22-Benny Feilhaber (16-Sacha Kljestan, 46); 10-Landon Donovan (20-Robbie Findley, 62), 14-Edson Buddle (17-Jozy Altidore, 46)
Non entrati: 6-Steve Cherundolo

CT: Bob Bradley

BRASILE: 1-Victor, 2-Dani Alves, 3-Thiago Silva, 4-David Luiz, 6-Andre Santos, 5-Lucas, 8-Ramires (18-Hernanes, 59), 10-Paulo Henrique Ganso (17-Jucilei, 89), 7-Robinho (capt.) (20-Diego Tardelli, 81), 11-Neymar (19-Ederson, 72; 16-Carlos Eduardo, 75), 9- Pato (21-Andre, 67)
Non entrati: 12-Jefferson, 13-Rever, 14-Henrique, 15-Marcelo, 22-Renan, 23-Rafael

CT: Mano Menezes

Ammoniti: BRA – David Luiz 70'

Arbitro: Silviu Petrescu (CAN), A1: Joe Fletcher (CAN), A2: David Belleau (CAN), Quarto uomo: Mark Geiger (USA)

Spettatori: 77.223
Man of the Match: Neymar (BRA), Brad Guzan (USA)

Arena, Dooley e Preki nell'Hall of Fame per il 2010

Cinque nomi nuovi entrano nell'Hall of Fame dell'US Soccer per il 2010. Spicca tra i "Builders" la presenza dell'ex ct ed attuale tecnico dei Los Angeles Galaxy Bruce Arena. Con lui gli ex nazionali "importati" Thomas Dooley, nato e cresciuto in Germania e cooptato dalla nazionale nel 1992 grazie alle origini paterne del padre militare di stanza in Europa; e il serbo Pedrag "Preki" Radosavljievic l'uomo dell'unico storico successo sul Brasile, maturato nella Gold Cup 1998.

Con loro eletti anche Kyle Rote Jr una delle vecchie icone della NASL con cui militò nelle fila dei Dallas Tornado. Con loro anche un giornalista Paul Gardner che si era distinto per la sua attività di promozione e sviluppo del soccer, premio tra l'altro riconosciuto anni addietro anche al siciliano Enzo De Luca, di cui prima o poi vi racconteremo la storia.

domenica 8 agosto 2010

Amichevoli: Galaxy-Real Madrid spettacolo al Rose Bowl

Turno di riposo in campionato per i Los Angeles Galaxy che si trasferiscono dall'Home Depot Center di Carson allo storico Rose Bowl di Pasadena per disputare un'amichevole di prestigio assoluto contro il Real Madrid del neo tecnico Mourinho.

Curioso che originariamente in questa data era stata ufficializzata una sfida contro l'Inter ancora sotto la guida del tecnico portoghese al tempo, poi il cambio dei programmi della società neroazzurra ha imposto la defezione e la sostituzione con le "merengues".

Questa, però, rappresenta una piccola curiosità di scarsa rilevanza nella cronaca di un match in cui entrambi i team hanno dato mostra di qualità e voglio di regalare spettacolo ai 90.000 accorsi nell'impianto della metropoli californiana.

Da registrare anche la presenza a bordo campo in un elegante completo Armani di David Beckham che pare stia bruciando le tappe per anticipare il rientro ed aiutare i Galaxy nel tentativo di riscattare la finale MLS persa lo scorso anno, ed inevitabile trait d'union tra i due club per il suo passato in camiseta blanca e il presente americano.

Buona la prova dei Galaxy di Bruce Arena che evidentementemente sono più attratti dale grandi platee e dagli eventi, e riscattano le ultime prestazioni non ottimali fornite tra cui spicca l'inattesa e sorprendente uscita di scena dalla Concacaf Champions League.

Nel primo tempo Donovan e compagni sono più pimpanti, ed approfittano forse di alcune dubbie scelte operate nell'undici iniziale da Mourinho. Buddle e Juninho hanno buone occasioni per segnare trovando sulla sua strada un attento Dudek.

Il primo tempo sembra destinato a concludersi a reti inviolate, ed invece nel finale succede l'impossibile con i Galaxy che vanno in gol per due volte. Un colpo di testa di Gonzalez si stampa sul palo, ne viene fuori una mischia sottomisura da cui alla fine risulta decisiva una deviazione del terzino Dunivant, e poi Donovan firma il raddoppio con un rigore perfetto generato da un fallo di Drenthe.

Il secondo tempo è altra musica, anche perchè Mou carica a mille i suoi, ridisegna l'undici inserendo Cristiano Ronaldo, Higuain, Marcelo, Xabi Alonso e compagnia. Higuain raddrizza la situazione con una doppietta, e poi arriva il terzo gol con una prodezza balistica dell'ex centrocampista del Liverpool che piazza un lob di prima intenzione su una pallla vagante originata da una respinta del portiere Saunders. Momento di emozioni anche per l'addio al calcio giocato di Clint Mathis.