Torniamo ad analizzare sotto la nostra lente d'ingrandimento il rapporto tra il calcio italiano e la Major League Soccer completando la prevista trilogia MLS link Italia.
Per i lettori segnalo i link alle due precedenti pubblicazioni in merito: la prima parte: http://mls-italia.blogspot.com/2010/02/mls-link-italia-un-amore-non.html e la seconda parte: http://mls-italia.blogspot.com/2010/04/mls-link-italia-un-amore-non.html .
Riepilogo: Nel primo articolo avevamo focalizzato l'attenzione sugli Italiani in America, nel secondo su quei calciatori che dopo l'esperienza nella lega nord-americana hanno provato con scarsa fortuna ad imporsi in Italia. Ora in questo terzo, offriremo una lettura sulla numerosa pattuglia di calciatori stranieri che dopo parentesi, illustri e non, in Italia hanno vissuto uno scampolo delle loro carriere in MLS.
Il calcio italiano ha sempre rappresentato se non un modello, quantomeno un punto di riferimento per esperienze e conoscenze acquisite. La MLS vi ha visto in esso come un marchio di "usato sicuro". Non sempre ciò, però, si è rivelato effettivamente una garanzia di affidabilità e qualità.
Nel 1997, secondo anno di attività del torneo, sbarcarono in America: l'attaccante argentino Silvio Rudman e il terzino brasiliano Claudio Branco. Il primo firmò per i Columbus Crew reduce da una breve ed infelice parentesi al Padova in Serie B, ma anche in Ohio si confermò una delusione e venne presto accantonato. Il terzino sinistro - famoso per le sue micidiali punizioni - arriva nella seconda parte della stagione alla corte dei MetroStars guidati dal connazionale Carlos Alberto Parreira con cui solo tre anni prima si era laureato campione del mondo. Branco in Italia sbarcò al Brescia dopo i mondiali del 1986, e vi ritornò successivamente con la maglia Genoa, ma quando arrivò negli Usa era ormai agli sgoccioli di una lunga e logorante carriera.
Nel 1998 l'expansion team dei Chicago Fire per ribadire i legami con la popolazione dell'Est Europa ingaggia tre polacchi ed un ceco, Lubos Kubik, per due stagioni militante alla Fiorentina. In maglia viola Kubik giocava da interno di centrocampo, nel proseguo della carriera al Norimberga venne riadattato con successo in libero seguendo esempi frequenti nel calcio tedesco del tempo con le trasformazioni di Thon, Sammer e Matthaues. Con i Fire Kubik centrò lo storico double, titolo MLS ed Open Cup, nella storia di un expansion team, e chiude la carriera con la maglia di Dallas.
Altra vecchia conoscenza del calcio italiano è l'attaccante Paul Rideout a cui i Kansas City Wizards offrono un ruolo di riserva illustre nel 1999, anche perchè nel team vi erano dei vecchi compagni dell'Everton a cui nel 1995 l'ex barese regalò con una sua rete l'FA Cup.
In Italia lascia una fugace impronta anche il difensore ghanese Joe Addo, in MLS con le maglie di Tampa Bay Mutiny e Metrostars: nel 1992 dopo la laurea alla George Mason Addo approda alla primavera del Cagliari, e successivamente si trasferirà in Germania. La stagione successiva dopo aver rappresentato il Ghana alle Olimpiadi di Atlanta, il suo nome entra nella curiosa storia del Castel di Sangro (narrata in "The Miracle of Castel di Sangro" dallo scrittore americano Joe McGinniss), neopromosso in B: però si tratta di una pagina mai chiarita perchè la società dell'allora presidente Gravina prima lo ingaggia poi ne decide la rinuncia per motivi mai del tutto chiariti dal tecnico Jaconi.
I Metrostars sono il team che più di ogni altro ricerca giocatori con un passato calcistico in Italia non riuscendo l'allora d.g. Charlie Stillitano ad ingaggiare degli italiani: è il caso dell'attaccante colombiano Adolfo Valencia che nel suo girovagare europeo (Bayern Monaco, Atletico Madrid) veste la maglia della Reggiana in Italia.
E soprattutto quello che avrebbe dovuto essere il grande colpo per prestigio internazionale, ovvero Lothar Matthaues, ma l''ex Inter e Bayern Monaco, un palllone d'oro e un mondiale in bacheca, ormai troppo avanti negli anni affronta l'avventura americana con scarso interesse professionale specie dopo la disputa dell'Europeo, e ad oggi rappresenta una delle più grandi delusioni tra gli sportivi della "grande mela".
Un altro ex interista, il francese Youri Djorkaeff nel 2005 e nel 2006 delizierà il pubblico con le sue giocate, sebbene ormai a fine carriera per frequenti problemi fisici. Il team denominato Red Bulls ingaggerà negli anni recenti altri ex "italiani", ma con scarsa fortuna: l'ala austriaca Markus Schopp (ex Brescia, sempre infortunato), e i difensori centrali Alejandro Cichero (venezuelano, ex Lecce) e Walter Garcia (argentino, una breve parentesi al Catania però senza presenze).
Quanto a nomi illustri, sebbene assai deludente in Italia, merita menzione la presenza nel soccer del bulgaro Hristo Stoitchkov, l'ex Barcellona e Parma conquista il cuore dei tifosi americani con le sue giocate prima ai Fire e poi ai DC, sebbene in qualche occasione come sua abitudine ecceda in taluni comportamenti extrasportivi.
Da Chicago, nel 2005 transita anche il difensore centrale honduregno Samuel Caballero, visto in Italia con le maglie di Udinese e Salernitana. Anche il connazionale Carlos Pavon (ex Udinese e Napoli), giusto due stagioni addieto compie un breve passaggio in MLS cercando di dare un contributo all'attacco dei Los Angeles Galaxy del primo Beckham. Il team californiano contemporaneamente annovera tra i suoi difensori il pittoresco portoghese Abel Xavier (primo transito in Italia al Bari giovanissimo, e fugace ritorno con la Roma diversi anni più tardi), autentica croce per i tifosi che ricordano quasi con sollievo il sempre tardivo taglio voluto dell'allora tecnico Ruud Gullit.
Sebbene in Italia abbia giocato appena una stagione e per di più con la modesta Cremonese, il centrocampista svedese Anders Limpar lasciò un buon ricordo tra gli sportivi italiani per poi proseguire la sua carriera in Inghilterra con le maglie di Arsenal ed Everton. Limpar vestì anche la maglia di Colorado dispensando eleganti assist sebbene ormai agli sgoccioli della sua carriera.
Dai grigiorossi lombardi al team di Denver è un percorso compiuto dal centravanti argentino Nicolas Hernandez. In verità, però, va sottolineato che l'attaccante che poi indossò anche brevemente la maglia dei Crew non disputò alcuna gara di campionato con il team italiano. Sempre Colorado, invece, rilanciò per un paio di stagioni la tormentata carriera del liberiano Zizi Roberts, il "nipotino" di George Weah che il Milan prestò per alcuni anni al Monza prima e al Ravvenna poi tra i cadetti, e diede il meglio con la maglia dei greci dell'Olympiacos Pireo decidendo un titolo ellenico.
Il russo, ex Reggiana e Bologna, Igor Simutenkov decide nel 2005 in favore dei Wizards una US Open Cup e si distingue negli anni trascorsi nel Missouri per continuità di rendimento. Sempre il team di Kansas City, in anni recenti, ha puntato sulla classe di due argentini con esperienze nel nostro torneo: il fantasista, ex Torino, Carlos Marinelli, e la seconda punta, ex Lazio, Claudio Lopez.
"El Piojo"che in carriera è stata a lungo il compagno d'attacco nella seleccion di Batistuta, in Mls è arrivato un pò logoro fisicamente per i frequenti acciacchi dopo le esperienze europee con Valencia e Lazio, in Messico con l'America, e il breve ritorno in patria con il Racing Avellaneda. Ai Wizards ha arretrato di molto il proprio raggio d'azione, giocando prevalentemente lo scorso anno da esterno di centrocampo per aiutare il team nella fase di costruzione del gioco. Quest'anno non gli era stato rinnovato il contratto, ma alla fine del mercato i Colorado Rapids hanno scelto di ingaggiarlo per farne la prima alternativa alla coppia Casey-Cummings.
A proposito di argentini: alzi la mano chi si ricorda di Lucio Filomeno e Matias Donnet?
I due si sono passati il testimone in una stagione con la maglia dei DC United, il primo è un attaccante attualmente in Grecia con il Paok che vanta un passaggio nella primavera di Inter e Udinese, ed una stagione tra i cadetti alla Fidelis Andria. Il secondo poche presenze nell'ultimo Venezia del presidente Zamperini prima del trasloco al Palermo, dove però il centrocampista non arrivò mai poichè rimpatriato al Boca Juniors con la cui maglia supererà il Milan in una finale di Coppa Intercontinentale.
Sempre ai DC, due stagioni addietro, ha fatto capolino un'altra conoscenza del calcio italiano: il difensore colombiano Gonzalo Martinez. Il giocatore in Itala era impiegato da laterale difensivo per la sua velocità dai team con cui militò (Udinese, Napoli, Reggina) ma anche per le frequenti amnesie, il team capitolino lo impiegò da centrale e solo tardivamente comprese che il giocatore rendesse meglio da esterno.
Un perfetto carneade in Italia fu l'irlandese Ronnie O'Brien, centrocampista irlandese che la Juventus pescò dalla formazione riserve del Middlesbrough, ma che non riuscì a trovare una dimensione nel nostro calcio quando i bianconeri lo mandarono a farsi le ossa al Crotone e al Lecco. Successivamente, più maturo, O'Brien si è fatto valere con la maglia di Dallas, poi più recentemente i passaggi ai due expansion Toronto prima e San Josè Earthquakes dopo.
Il centrocampista irlandese, però, rifiutò di tornare per una seconda annata lo scorso anno con San Josè nonostante ancora contrattualmente legato al team, e decise di prendersi uno stop dall'agonismo preferendo restare nella sua casa di Dallas. A più riprese si era ventilato un ritorno al calcio giocato, sebbene pare che il giocatore che ha patito seri infortuni al ginocchio nella sua carriera abbia rigettato le varie offerte.
Sino ad ottobre sempre Dallas vantava tra le sue fila del centrocampista difensivo argentino Pablo Ricchetti (ex Ternana in B), capitano del team nell'ultima stagione, ma out of contract quest'anno pare per diatribe con il tecnico Hyndman.
A Toronto oltre O'Brien, hanno militato altri due ex del nostro calcio, parliamo degli attaccanti Andrea Lombardo e Danny Di Chio. Il primo italo-canadese è cresciuto nel vivaio dell'Atalanta ma quando il team bergamasco lo mandò a farsi le ossa nelle serie inferiori italiane stentò parecchio preferendo tentare l'avventura MLS con il primo team canadese, però, senza riuscire ad incidere. Capitolo opposto per l'inglese di origini italiane importato dalla Sampdoria che poi a metà stagione lo diede al Lecce, al tempo l'ex QPR si presentava quasi una versione british di Fiorello con un lungo codino e con la passione per sfilate e musica. A Toronto vi arrivò in età più matura mostrando carattere e determinazione di giocatore combattivo facendo subito breccia nel cuore della tifoseria canadese.
Altro ex sampdoriano, Marco Antonio Lemes Tozze in arte "Catè", trottolino brasiliano distintosi più nei bar genovesi (famose le bisboccie con gli argentini Ortega e Cordoba) che sulla fascia destra blucerchiata. Successivamente nel 2001 veste la maglia dei New England Revolution con discreti risultati per una stagione (22 presenze e otto gol), e poi tentare nuove avventure esotiche in Cina. Dalla scorsa stagione i Revs hanno in organico il difensore-centrocampista ghanese Emmanuel Osei, ex calciatore del Livorno.
Questo il quadro complessivo ad oggi, sempre in attesa nel futuro arrivo di Thierry Henry e altri della compagnia con trascorsi nel Belpaese, sebbene qualche rappresentante italico non sarebbe da disdegnare.
Blog sul "soccer", ovvero un calcio ancora da pionieri tra Stati Uniti e Canada. Visto con il "cannocchiale" di un appassionato italiano di calcio che segue a distanza l'evolversi di MLS, WPS, D2 (USL-1 e NASL), USL-2 e delle competizioni internazionali della Concacaf.
I "Crest" dei team della MLS
MLS Blog Italia: Proviamo a ripartire!
Cari amici lettori del blog "Major League Soccer Italia",
il 2013 è stato per chi scrive un anno durissimo da affrontare e ciò ha dovuto imporre uno stop all'attività di questa pagina sul soccer nord-americano.
Come vi avevo scritto lo scorso ottobre, la volontà del sottoscritto era di riprendere le pubblicazioni e gli aggiornamenti.
Ora, è il momento di riprovarci! Cambierò gradualmente qualcosa a livello grafico e non solo e proveremo anche a recuperare anche parte del regresso.
Le porte per collaborazioni e suggerimenti, come sempre, sono sempre aperte alle Vostre email.
Un abbraccio "virtuale" a voi tutti che spero di ritrovare ancora al mio fianco in questa passione per il mondo del calcio, soccer come dicono, in Nord America.
Giuseppe
martedì 4 maggio 2010
MLS link Italia: Un amore non corrisposto (Terzo posto)
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