
Il 30enne calciatore, cugino del più famoso ex leggenda dell'Arsenal David Rocastle (morto prematuramente per lo stesso linfoma di Hodgkin recentemente causa della scomparsa dell'ex Liverpool ed Everton Ablett), era stato in novembre "waived" dallo Sporting Kansas City in quello che era oramai un divorzio annunciato. Portato in MLS nel 2010 quando il team del Missouri era ancora chiamato "Wizards": il giocatore rappresentò una personale scommessa vinta da Peter Vermes che riuscì ad imporlo a dispetto delle critiche per aver ingaggiato un giocatore che nel calcio inglese dopo promettenti esordi - settore giovanile Chelsea e qualche squadra minore - era scivolato sempre più giù in termini di categorie in ultimo il Forest Green Rovers, nelle Conference nazionali inglesi.
Il giocatore lo ripaga con 23 presenze, 18 da titolare in campionato e buone apparizioni in U.S. Open Cup e nel celebre successo in amichevole con il Manchester Utd. Le prestazioni del giocatore e la vicinanza geografica lo portano ad accettare la proposta di vestire la maglia della nazioale di Grenada con cui prenderà parte nel 2011 alla Concacaf Gold Cup.
Una scelta che manda su tutte le furie Vermes che nei fatti ripudia sia Rocastle che il capitano della Guadalupe Stephane Auvray (anche per questo poi ceduto ai Red Bulls), ma persino il difensore giamaicano Shavar Thomas e tutti finiscono ai margini del team al loro rientro.
La sorte peggiore, tuttavia, tocca proprio a Rocastle, sei presenze nelle prime dieci gare della stagione prima di partecipare alla Gold Cup che si rivelerà doppiamente amara per il giocatore che s'infortuna al ginocchio. Ora attraverso il ritorno all'agonismo spera di recuperare una forma migliore e magari divenire appetibile per qualche team che probabilmente tra Nasl e USL Pro potrebbe invitarlo ad una prossima "combine".
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