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Niente più trasloco sotto la Torre Eiffel, nonostante la convenienza di un affare che a parole sembrava fatto, e con il passare delle settimane vacillava sempre più con l'emergere di inattese difficoltà nello spostare l'intero circo mediatico e manageriale che ruota attorno allo "spice boy" e alla consorte Victoria Adams.
Parigi quindi non vale Los Angeles, questione di clima, di passaporti o più semplicemente di comode opportunità tra cui anche quella di divenire anche il padrone di un team a prezzo stracciato.
David Beckham ha siglato un rinnovo di altri due anni con i Galaxy dopo che il suo contratto è scaduto in dicembre. Inutile immaginare il più ovvio qualche concessione extra per il calciatore per varcare l'Oceano Atlantico alla bisogna e con speciale deroga per presenziare da atleta anche ai prossimi Giochi Olimpici che si svolgeranno proprio a Londra nel cuore della stagione MLS.
A prescindere dalla scelta famigliare del campione inglese, è per la MLS stessa un successo - forse persino inatteso - e vuol dire mantenere vivo un marchio divenuto garanzia di successo e popolarità planetaria, fonte di guadagni per la lega basti pensare alla fee access per gli expansion team salita vertiginosamente e l'aumento dei salary con la creazione e l'ampliamento delle slot per i Designated Player (originariamente note come le Beckham's role).
Altri due anni in campo, almeno per il giocatore inglese che dopo la prima MLS Cup vinta ha messo nel mirino dei traguardi anche una Concacaf Champions League per una bacheca personale da arricchire al pari del suo pingue conto in banca.
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