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Tuttavia, anche se sono presenti alcuni nomi illustri, non mancano le insidie: si pensi agli ingaggi, si pensi alle condizioni fisiche, ma sopratutto alle condizioni contrattuali. Già perchè alcuni team hanno messo sulla lista anche i potenziali "out of contract" che sarebbero in condizione di potersi trasferire liberamente ovunque purchè fuori dalla principale lega nord-americana.
Inevitabilmente, parlando, di "tentazioni" le più grosse inutile nasconderlo sono per due nomi "big": Omar Bravo, attaccante messicano dello Sporting KC, ricco contratto da Designated Player, reduce da una stagione in chiaro scuro ma egualmente premiato quale miglior giocatore "latino", e poi c'è Freddy Adu.
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Le qualità tecniche di Adu non si discutono, ma come sempre il suo impegno negli allenamenti e nei comportamenti fuori dal campo. In realtà la decisione di "non proteggere" Adu è anche la risultante dell'accordo con cui il giocatore era arrivato ovvero un contratto fino al termine del torneo 2011 e condizioni da ridiscutere per il futuro.
La "parabola" calcistica di Adu non è molto confortante dagli esordi d'oro nelle rappresentative giovanili, l'approdo in MLS ai DC United a 14 anni, la vetrina del mondiale under 20 in Canada dove era equiparato a gente del calibro di Messi & Co, il passaggio al Real Salt Lake quindi la cessione in Europa al Benfica ed i successivi prestiti al Monaco in Francia, al Belenenses di nuovo in Portogallo, poi all'Aris Salonicco in Grecia ed infine nel Rizespor nella serie B della Turchia. Pochi attimi di gloria, e molto buio calcistico e rapporti difficili con i relativi tecnici.
Ad indurre in tentazione Marsch (lo stesso tecnico ha ammesso che ci stanno pensando) e il vice Sorber circa Adu è quell'inevitabile rapporto diretto che i due hanno avuto con il ragazzo negli anni trascorsi nello staff del c.t. Bob Bradley che lo ha costantemente monitorato, ed episodicamente richiamato in nazionale dove qualcuno ricorderà il suo apporto nell'ultima Gold Cup nelle partite conclusive con Panama e Messico.
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