Un traguardo ampiamente alla portata del gruppo americano, lo stesso gruppo sostanzialmente (anzi questo è teoricamente più esperto e forte) che fallì altrettanto clamorosamente la qualificazione anche agli ultimi mondiali under 20 sotto la guida di Thomas Rongen, ora si è ripetuto.
Un suicidio calcistico clamoroso sia perchè l'intero torneo Concacaf di qualificazione si giocava in casa, sia per la modestia di un girone eliminatoriocon Cuba, Canada ed appunto El Salvador. Ed ironia della sorte il gol che segna la "debacle" arriva in pieno recupero con la complicità di una "papera" del proprio portiere.
Episodi decisivi che tuttavia denotano - al pari della precedente insufficente prova con il Canada che li aveva clamorosamente sconfitti - tutti i limiti di una compagine incapace di darsi una propria identità ed organizzazione, chiamata gioco forza a dover far convivere tatti galli in cerca di una presunta ribalta, ma senza alcun equilibrio.
Per tutti ne pagherà le conseguenze il giovane tecnico dell'Akron College Caleb Porter, "prestato" anch'egli alla nazionale per l'occasione, ed apparso incapace di amalgamare un gruppo: dare una certa identità ad una formazione che si presentava in campo da favorita e tuttavia vedeva nell'animo dei suoi atleti gli impegni come una scomoda "distrazione".
El Salvador primo e Canada secondo per la differenza reti, e per i canadesi raggiunti sul pari per 1-1 allo scadere dalla modesta Cuba, è in arrivo la superpotenza Messico e verosimilmente la fine di ogni sogno di gloria olimpica.
Video Highlights: http://www.youtube.com/watch?v=bcRahWPF7c8&feature=player_embedded#!
USA U23-El Salvador U23 3-3
Marcatori: Boyd 2′ e 65′, Blanco (S) 34′, Flores (S) 36′, Corona 68′, Alas (S) 95′
USA: Hamid (Johnson ’39); Sarkodie, Opara, Kitchen, Villafana, Diskerud, Okugo, Corona (Stephens 88′), Adu (Gyau 90+’), Boyd, Shea
El Salvador: Cuellar; Molina, García, Mendoza, Chavarria (Ceren ’72), Gutiérrez, Alas, Larín, Menjivar, Blanco (Sosa 87′), Cuellar, Flores
Spettatori: 7.889
3 commenti:
Dovrebbero capire che un allenatore di una nazionale giovanile non può avere anche altri incarichi in club e/o università. La nazionale degli USA ha la fortuna/sfortuna di avere giocatori in campionati in giro per il mondo e NON PUÒ RIMANERE NEGLI USA.
Cmq è vero che hanno sbagliato gli americani, ma è anke giusto affermare che le nazioni "minori" stanno crescendo e nn vanno più sottovalutate (anke se il canada avrebbe potuto portare una selezione + forte....)
In parte condivido la tua tesi dell'incompatibilità,ma va detto che il lavoro di preparazione e l'affidamento del team a Porter sia nato già di suo in modo errato per una questione di tempi di lavoro e di scelte volute dall'USSF (penso all'uso di certi camp) oltremodo tardivi. Ed in tal senso il doppio ruolo di Porter in prestito dall'Akron college, mi sembra esser stato il minore dei problemi.
Diversamente ritengo che un primo errore sia stato la collocazione nel calendario, ed una certa insufficenza organizzativa della federazione. Una tesi che personalmente peserei in rapporto ad una condizione atletica approssimativa emersa dagli highlights delle partite.
Tuttavia ho forte l'impressione che una importante colpa sia attribuibile a giocatori svogliati e distratti da altro. Mi sbaglierò?
Spero a breve di scrivere anche un pezzo che mi porta a concludere la tesi che alla fine la mancata qualificazione del team maschile debba ritenersi un "dramma minore" per il movimento.
Che sia un dramma minore è scontato, ma nn va sottovalutato e cmq anke il tecnico fa parte della disorganizzazione!
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