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Il 33enne calciatore nativo di Thies in Senegal, lascia i così il team del Missouri per una scelta del coach e manager Peter Vermes, lo stesso che gli aveva riconcesso di tornare a misurarsi in MLS a distanza di otto anni dalla prima apparizione e di cui gli ultimi due trascorsi a giocare a livello amatoriale.
Il segnale che Diop non rientrasse propriamente nelle scelte di Vermes per la stagione 2012 lo si aveva avuto già dalle assegnazioni dei numeri di maglia, oltre che da un preseason in cui il suo impiego era stato contingentato.
Del resto l'uscita dallo staff tecnico del suo vecchio mentore e tecnico Octavio Zambrano ne avevano ridotto l'impiego già nel 2011, quando il team aveva cambiato la fisionomia al proprio gioco.
La storia di Diop parte dal natio Senegal, classe 1979, 191 centimetri
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Nel 2001 lo troviamo ai MetroStars New York, dapprima nel team riserve e nel 2002 in prima squadra proprio sotto la guida di Zambrano, ma alla fine totalizza appena 4 presenze. Quindi seguirà il tecnico ecuadoregno in Colombia al Deportivo Pereira, e poi in Europa nel modesto torneo moldavo dove gioca (poco) fino al 2008 nel CS Tiligul-Tiras Tiraspol.
Ormai, però, la sua residenza sono gli States e qui ritorna ed il calcio a livello professionistico sembra ormai una parentesi chiusa, si trova modesti lavori (anche da lavapiatti) e per passione gioca in un club amatoriale dell'area di New York: l'FDR United e qui fa valere la sua stazza e la sua esperienza, 25 presenze e 19 gol.
Vermes e Zambrano lo invitano al training camp 2010 dei Wizards, e nel via-vai dei trialist, Diop resiste e strappa un contratto. L'annata 2010 è proprizia e con i suoi centimetri diventa un'arma da sfruttare in attacco per il team: in una stagione memorabile registrando due gol ed un assist. Il meglio, però, deve ancora venire ed è la giornata di gloria nel 4-1 - inflitto il 23 ottobre 2010 - ai San Jose Earthquakes: con una tripletta, una delle sei nella storia della compagine ed il singolare record di 5 gol segnati in appena 497 minuti giocati.
Il suo impiego cresce nel 2012 in temini di presenze, 18 presenze, ma con il mutare dello stile di gioco, trova crescenti difficoltà sia nel ruolo di mediano che di attaccante pur rivelandosi un sempre prezioso cambio. Per lui potrebbe profilarsi un ritorno agli ordini di Zambrano, tornato ad allenare nella B colombiana il Deportivo Pereira, ma anche un ritorno nell'area di New York ed un ritorno al "soccer" amatoriale.
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