I "Crest" dei team della MLS

I "Crest" dei team della MLS
Gli stemmi delle 19 compagini MLS anche per la stagione 2014

MLS Blog Italia: Proviamo a ripartire!

Cari amici lettori del blog "Major League Soccer Italia",

il 2013 è stato per chi scrive un anno durissimo da affrontare e ciò ha dovuto imporre uno stop all'attività di questa pagina sul soccer nord-americano.

Come vi avevo scritto lo scorso ottobre, la volontà del sottoscritto era di riprendere le pubblicazioni e gli aggiornamenti.

Ora, è il momento di riprovarci! Cambierò gradualmente qualcosa a livello grafico e non solo e proveremo anche a recuperare anche parte del regresso.

Le porte per collaborazioni e suggerimenti, come sempre, sono sempre aperte alle Vostre email.

Un abbraccio "virtuale" a voi tutti che spero di ritrovare ancora al mio fianco in questa passione per il mondo del calcio, soccer come dicono, in Nord America.


Giuseppe


venerdì 12 agosto 2011

Philadelphia Union: arriva la chance per Adu, Difficile la pista che porta a Fabio Grosso

Colpo di mercato o soltanto operazione commerciale? Ai posteri l'ardua sentenza potremmo dire, ma preferiamo che sia il campo d'ora in avanti a parlare.

Freddy Adu è un nuovo giocatore dei Philadelphia Union. Il trequartista del Maryland, ma nativo del Ghana, ha approfittato della convocazione con la nazionale del neo c.t. Klinsmann per la gara disputata proprio nella città della dichiarazione d'Indipendenza dei nascenti Stati Uniti per svincolarsi dal contratto che lo legava ai portoghesi del Benfica, ma in una condizione di scomodo elemento in esubero.

Il curioso della vicenda è che come ripotato nei giorni scorsi da Steve Goff (Washington Post) ad imbastire la trattative per riportare Adu in MLS, dove era approdato all'età di 14 anni con i DC United e prima di emigrare in Europa era stato ceduto ai Real Salt Lake, fossero stati i Chivas Usa.

Ma ad inserirsi nella trattativa a quel punto è stata la compagine della Pennsylvania che aveva dalla sua più carte da giocare nella trattativa. Intanto in primis più denaro, avendo un roster che nelle ultime settimane aveva perso tre elementi (Harvey, il terzo portiere Holder e sopratutto "el pescadito" Ruiz) e denaro da investire.

A ciò va aggiunto che Philadelphia rientrava nelle scelte di Adu perchè lì c'è il suo vecchio mentore e tecnico Peter Nowak, già suo coach ai DC United e nella nazionale olimpica alle Olimpiadi di Pechino nel 2008.

Poi il fatto che il roster dell'undici di Philly sia pieno di tanti giovani di prospettiva più o meno coetanei del 22enne ex enfant prodige del soccer, unitamente alla vicinanza al Maryland dove risiede la famiglia ed infine anche da non trascurare il calore del tifo degli Union e l'attuale posizione in classifica del team hanno fatto propendere la bilancia in modo netto, e la notizia era ormai divenuta una certezza nei corridoi già nel dopo sfida della nazionale dove il ragazzo si era accomodato in tribuna "coccolato" dai suoi nuovi dirigenti e tifosi.

Dal canto suo l'opportunità è ghiotta Adu raggiunge Philadelphia a titolo gratuito e con un contratto normale e non da "designated player" (a proposito circola per gli Union il nome dello juventino Fabio Grosso, tuttavia il mancino campione del mondo nel 2006 non vorrebbe lasciare l'Italia per ragioni familiari). Infatti, il Benfica con il suo direttore sportivo Manuel Rui Costa ha agevolato l'uscita di un giocatore di cui i lusitani non erano disposti a servirsi, pagando un ingaggio più oneroso di quanto potessero richiedere per il prestito nel Vecchio Continente.

L'esperienza europea di Adu certo non può dirsi felice: promettente agli esordi con il Benfica, disastroso nelle succesive parentesi ai francesi del Monaco e del Belenenses, contraddittorio nelle due mezze stagioni vissute all'Aris Salonicco, bocciato nei trials con Sion e Ingolstadt 04, lo scorso gennaio era finito nella Serie B della Turchia con il Rizespor che nonostante il suo ausilio ha fallito il pronto ritorno nella massima serie del Bosforo.

Ora per Adu, ancora giovanissimo, l'opportunità di rinascere e tornare a splendere come nelle premesse di una carriera, magari non da stat assoluta, ma almeno da giocatore di buon livello specie per gli standard della MLS e per la felicità dei suoi personali sponsor (Nike) che punteranno ancora su di lui perchè c'è quella America appena assaggiata, ora da conquistare.

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