Non possiamo, perchè in verità si tratta di un training camp con i Philadelphia Union di giusto qualche giorno per convincere il neonato team guidato da Peter Nowak all'ingaggio del difensore italo-americano.
Sbarazziamo il campo da ogni equivoco, agli occhi dei lettori più distratti, parliamo dello stesso Arrieta che vinse il primo reality Mediaset-Endemol "Campioni" giocando in Eccellenza con il Cervia di mister Ciccio Graziani.
Purtroppo la partecipazione a quel reality ha bruciato la carriera italiana del ragazzo che successivamente raccolse parole di elogio da Roberto Mancini durante il prestagionale con l'Inter, un contratto prima a Lecco in C2 e quindi il salto tra i cadetti del Lecce.
Qui l'allora direttore sportivo salentino Angelozzi parlò del suo ingaggio quale un favore di "cortesia" al suo agente; cosa che costò cara ad un ragazzo tecnicamente e tatticamente valido, e di ben altro valore rispetto ad altri suoi ex compagni-tronisti da reality.
Anche per questa ragione, Christian Arrieta decise di ripartire da zero: laddove questo suo background non avrebbe pesato sull'immagine professionale di un ragazzo volenteroso e serio. Conquistò l'interesse dell'head coach Colin Clarke in un training camp dei Puerto Rico Islanders, e con la compagine dell'ex USL-1, in due anni si è ritagliato numerose soddisfazioni tra Concacaf Champions League (semifinali), e titolo di miglior difensore e di MVP assoluto del torneo 2009 della seconda lega pro nord-americana.
Non è un mistero che questo ragazzo, classe 1979, nato ad Orlando in Florida e cresciuto in Italia dal doppio passaporto (senza considerare le origini spagnole), volesse fare il salto verso la Major League Soccer in questa stagione.
Tempo addietro si era parlato di un gradimento da parte di Drew Carey (uno degli investor di Seattle) nei suoi confronti, qualche altra fonte parlava di Toronto nel caso in cui fosse andato via Wynne, ma il nome più volte sussurrato era Philadelphia.
Gli Union: erano la pista più calda perchè avrebbero potuto fare un mercato libero da precedenti vincoli contrattuali essendo l'expansion, e trovare gente che già avesse maturato esperienza nel soccer anche in categoria inferiore poteva risultare più vantaggioso che puntare esclusivamente sui rookies freschi di college o su vecchie glorie.
A dispetto di queste prime supposizioni, però Peter Nowak ha agito proprio in senso opposto, e l'auspicata offerta non arrivava mai, seppur è chiaro che probabilmente qualche trattativa potesse esser stata imbastita.
Le prime uscite stagionali non esaltanti per la difesa degli Union specie sull'out destro della difesa e la possibilità di completare le caselle libere nel roster prima della scadenza dei termini di tesseramento, hanno aperto ad un reciproco tentativo di conoscersi meglio attraverso un breve training camp.
Da osservatori possiamo dire di essere cautamente fiduciosi delle qualità del ragazzo -sebbene non siano queste in discussione - e siamo convinti che meriterebbe un'occasione in MLS. Di contro a Puerto Rico in molti sono in ansia per il suo mancato rinnovo, ed i tifosi lo rivorebbero con loro per il prossimo torneo di D2.
Chiaro - ed un pò rassegnato - è stato il commento del tecnico nord-irlandese degli Islanders Colin Clarke (ex Dallas in MLS): "Arrieta sta provando per gli Union, e se essi non gli offrissero un contratto lui tornerà".
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