Mossa a sorpresa del comitato organizzatore statunitense in gara per l'assegnazione dei mondiali di calcio del 2018 e del 2022 che ha deciso di ritirarsi dalla corsa alla prima delle due edizioni, e concentrarsi sulla seconda in modo per programmare al meglio e bissare i successi ottenuti nell'edizione del 1994, e mostrare al mondo l'accresciuto interesse sviluppatosi a distanza di quasi trent'anni.
In realtà tale scelta segue un noto orientamento della FIFA che dovrebbe assegnare l'edizione 2018 ad una nazione europea nella logica delle rotazioni con all'orizzonte un duello sempre più serrato tra Inghilterra e Russia, favorite sui concorrenti "tandem" Belgio-Olanda e Spagna-Portogallo.
Nelle ultime ore, però, la BBC ha riportato la notizia che la FIFA abbia aperto un'indagine poichè vi sarebbero stati tentativi di vendita voti da parte di due delegati proprio ad esponenti della federazione statunitense ed australiani.
Nella storia delle fasi finali dei mondiali infatti non era mai successo prima che il Vecchio Continente non ne ospitasse consecutivamente due edizioni, cosa che succederà visto l'assegnazione del 2010 al SudAfrica e del 2014 al Brasile.
Quindi nulla di nuovo sotto il sole, poichè l'obiettivo dichiarato da sempre dalla Federazione Usa e dal comitato organizzatore era in realtà da tempo proprio l'edizione del 2022, e la candidatura per il 2018 fosse conseguenza dalla scelta FIFA di procedere ad un'unica campagna di assegnazione per entrambe le competizioni.
Per gli Usa verosimilmente si apre una corsa complessa, in cui molto dipenderà a dispetto dei programmi e del contesto degli stadi e dello spettacolo, dal potere geo-politico delle Confederazioni e delle alleanze tra federazioni nonchè da interessi di natura economici.
Tuttavia in detta battaglia gli Usa non sembrano partire favoriti e devono concorrere con Giappone, Corea del Sud, Australia e Qatar. Difficilmente potrà essere riproposta una versione condivisa tra giapponesi e coreani come il 2002, ed essendo assai recente tale evento le due candidature partono svantaggiate.
Il Quatar ad oggi non sembra disporre delle strutture adeguate, ma l'evento favorirebbe la costuzione di nuovi stadi ed aereoporti, ed è noto che il "petrolio del golfo" attrae in modo crescente il mondo del calcio. Resta da capire se all'interno di questa candidatura sia pensabile dislocare alcune gare anche in altre piccole e vicine nazioni dell'area.
Per certi versi il grande concorrente designato e forse favorito per l'assegnazione resta l'Australia: qui il calcio ha radicate tradizioni soprattutto nelle comunità immigrate di origini europee (italiani, greci, slavi, ed est europei) ed ha una nuova lega professionistica nata sul modello della MLS in forte crescita.
La candidatura australiana ha inoltre un doppio placet quello di due confederazioni quella oceanica e quell'asiatica poichè i "socceroos" da qualche anno sono migrati per ragioni di competitività internazionale all'interno di quest'ultima pur non perdendo la propria originaria storia.
Elementi favorevoli alla candidatura dell'Australia potrebbero risultare i numeri ottenuti nelle Olimpiadi di Sydney nel 2000, e l'affermazione di poter accrescere in modo esponenziale l'interesse verso il calcio nel continente "down under" con una prima assoluta di portata storica.
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Cari amici lettori del blog "Major League Soccer Italia",
il 2013 è stato per chi scrive un anno durissimo da affrontare e ciò ha dovuto imporre uno stop all'attività di questa pagina sul soccer nord-americano.
Come vi avevo scritto lo scorso ottobre, la volontà del sottoscritto era di riprendere le pubblicazioni e gli aggiornamenti.
Ora, è il momento di riprovarci! Cambierò gradualmente qualcosa a livello grafico e non solo e proveremo anche a recuperare anche parte del regresso.
Le porte per collaborazioni e suggerimenti, come sempre, sono sempre aperte alle Vostre email.
Un abbraccio "virtuale" a voi tutti che spero di ritrovare ancora al mio fianco in questa passione per il mondo del calcio, soccer come dicono, in Nord America.
Giuseppe
domenica 17 ottobre 2010
Mondiali 2018: gli Usa ritirano la candidatura e puntano al 2022
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