Infatti, il torneo non si è fermato per l'impegno di Donovan e compagni, ma almeno grazie al gioco dei fusi si è riusciti ad evitare la simultaneità con Usa-Argentina, il paradosso che risalta è però che tutte queste gare siano state programmate al sabato con l'intera domenica priva di qualsiasi appuntamento.
La nostra sintesi parte dall'unico pareggio a reti bianche, ovvero la sfida tra Columbus Crew e Red Bulls New York: i gialloneri di casa devono ancora trovare la giusta identità dopo il grande rinnovamento intrapreso, mentre per il team della "big apple" i problemi maggiori erano costituiti da un roster falcidiato da assenze in massa. Alla vigilia il team ha dovuto ingaggiare ben due portieri, Alex Horwath (ex MLS Pool, in passato a lungo in prova ai Wizards) e la scelta del draft Maurer. Occasioni per entrambe le parti e pari salomonico per scacciare le paure di entrambe.
Ad aprire le "danze" in ordine cronologico era stata la sfida tra Toronto e Portland Timbers: formazioni ancora alla ricerca di una loro precisa identità, il sostegno del pubblico del BMO Fied sospinge i "reds" che trovano nell'ala olandese, scuola Ajax, Javier Martina il match winner con una doppietta. La prima nel primo tempo con un preciso diagonale su assist di De Rosario, e bis concesso con una spettacolare voleè direttamente su un lungo lancio del portiere Frei.
Sconfitta anche per i Vancouver Whitecaps, l'altro expansion team, sconfitto di misura dai Philadelphia Union (1-0) dopo aver giocato in dieci quasi tutta la ripresa per il rosso all'attaccante francese Hassli che disputa un duello estremamente fisico ai limiti del regolamento con Califf. Decide il match una comoda appoggio in rete del guatemalteco Carlos Ruiz su assist di LeToux.
Stenta a ritrovarsi invece il Dallas FC superato a domicilio dai San Jose Earhquakes che ritrovano i gol del bomber Chris Wondolowski: una doppietta di pregevole fattura quella del capocannoniere del passato torneo la prima con stop di petto e conclusione al volo di sinistro, e seconda con imperioso stacco di testa.
I New England Revolution hanno la meglio (2-1) sui DC United: un match condizionato - a mio avviso da una pessima direzione di gara - con i Revs a segno all'8' con Schilawski che però si avvale di un evidente controllo di mano in area. Il raddoppio arriva non molti minuti dopo grazie ad un dubbio rigore conquistato da Phelan e trasformato da capitan Shalrie Joseph. Nel secondo tempo Olsen mischia le carte e prova a rientrare in partita ma le speranze si fermano ad un rigore, fallo su Ngwenya, trasformato da Charlie Davies all'80' (terzo centro stagionale). Nel finale da segnalare un rosso a Jakovic per un accenno di rissa.
Il cartellino rosso al centravanti messicano Omar Bravo per aver negato una chiara occasione da reti agli avversari è il grimaldello che sposta gli equilibri in una sfida intensa come quella tra Chicago Fire e Sporting Kansas City. Uno-due dei Fire con il tandem offensivo uruguagio Chaves (rigore) e Puerari, accorcia le distanze poi il difensore degli ospiti Besler, nuovo allungo per la formazione di De Los Cobos con il guatemalteco Marco Pappa. Il neoentrato Teal Bunbury sigla poi il 3-2 che però non muta sino all'epilogo.
I campioni in carica dei Colorado Rapids espugnano il terreno dei Chivas Usa grazie ad un contropiede finalizzato dalla veloce punta Quincy Amarikwa, innescata da Smith, impiegato in luogo del giamaicano Cummings in coppia con l'irlandese Folan.
Il match clou di giornata era però la riproposizione della finale MLS Cup 2009, con i Real Salt Lake che hanno maramaldeggiato contro dei Los Angeles Galaxy confusionari e pasticcioni.
Un autentico monologo quello dell''undici di Jason Kreis che pronti via trovano la rete con il giamaicano Andy Williams. I Galaxy sfiorano l'immediato pari con una punizione di Beckham che trova una deviazione spiazzante che però si stampa sul montante a Rimando battutto.
Le crepe della difesa dei californiani però si evidenziano nel giro di pochi minuti e trovano gloria gli argentini Espindola e Morales (doppietta, il primo su rigore e il secondo con conclusione nel sette dal limite) e il brasiliano Paulo Araujo jr (suo il quarto centro, ma anche il fallo che genera il rigore). Nel finale su uno spiovente di Beckham, incomprensione tra Olave e Rimando, e per Juan Pablo Angel arriva il primo gol con la maglia dei Galaxy.
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