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Se il valore del calciatore David Beckham sia stato rivalutato dagli sportivi italiani per la professionalità mostrata indossando la maglia del Milan nei due part-time delle ultime stagioni, quello che a nessuno ad ogni dove sfugge è il sempreverde fascino mediatico dello "spice boy".
Ed è questo culto dell'immagine che ha consacrato il centrocampista dei Los Angeles Galaxy ad una stella del firmamento hollywoodiano ben prima del suo sbarco negli States. Basti pensare al film "Sognando Beckham", o piuttosto le sequenze in cui compare nella saga dei tre episodi di "Goal".
Una carriera calcistica che lo ha visto indossare e vincere nel mondo con le casacche di Manchester Utd e Real Madrid, ma nessun merito sportivo è paragonabile con la presenza scenica dell'inglese che mediaticamente si conferma una "star" sia per la cura attenta del look sia per la capacità di affrontare dibattiti e trarre profitto dalla sua immagine.
Quel che maggiormente sorprende è riscontrare la capacità di Beckham di inserire il "soccer" negli ambienti snob delle tv e delle major americane, già era parzialmente succcesso in alcune circostanze, ma nel week-end si è registrata quasi l'apoteosi con la partecipazione al popolare "David Letterman Show".
Nel salotto della tv americana, Beckham di punto vestito in un elegante completo Armani, ha parlato del soccer, ha parlato dei prossimi mondiali, ha persino commentato con immagini choc il proprio intervento al tendine lesionato, ed ha continuato a stregare l'America con il suo fascino confermandosi il più autentico e credibile ambasciatore a livello internazionale della Major League Soccer.
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