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Solo pochi giorni addietro avevamo scritto dell'incontro del presidente della federazione statunitense Sunil Gulati con il tedesco Juergen Klinsmann, ed ormai tutto lasciava presagire che a prescindere del "si" dell'ex interista, si fosse deciso di non rinnovare il contratto con scadenza a dicembre dell'ex tecnico di Chicago Fire, Metrostars e Chivas Usa.
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Inatteso nei tempi ed ancor più per i modi è arrivato l'annuncio di un rinnovo per Bradley che nella sua permanenza alla guida della selezione a stelle e strisce con cui ha fin qui collezzionato un ruolino costituito di 38 vittorie, 8 pareggi e 20 sconfitte.
Un nuovo contratto della durata di quattro anni da un lato premia il lavoro svolto dal tecnico: una Gold Cup vinta nel 2007 ed una persa malamente con il Messico (0-5) nel 2009, poco dopo la finale persa (2-3) dal Brasile in Confederation Cup sempre nel 2009, una partecipazione poco più che simbolica alla Coppa America 2007 ed infine i recenti ottavi di finale ai mondiali (prima nel girone di qualificazione Concacaf) del 2010 in SudAfrica dove si è usciti - non senza recriminazioni - ai supplementari contro il Ghana.
In molti tra gli osservatori del soccer americano, pur riconoscendo i meriti dell'attuale ct, avrebbero preferito l'avvicendamento con un tecnico di comprovata esperienza internazionale in grado di offrire un "upgrade" di crescita.
A dispetto del prolungamento, però bisognerà vedere l'evoluzione futura sia in termini di risultati della nazionale (Gold Cup 2011) che possibili futuri scenari con il tecnico ex Princeton cercato dai DC United in patria e già vicino alla guida di Fulham e Aston Villa in Premier League.
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