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La MLS è per il noto marchio europeo un'eccellente mercato per farsi conoscere ed apprezzare tra gli sportvi nord-americani sia nelle specifica disciplina che in altre, ed oltretutto evidenzia notevoli margini di crescita in un mercato commerciale ancora in forte espansione.
Oltre a ciò non bisogna dimenticare come questa partnership costituisca un piccolo smacco al principale competitor, ovvero la Nike, per di più portato a domicilio in "casa" dell'azienda dell'Oregon.
La MLS oggi assicura un mercato di sedici team che diverranno a breve giro di due anni diciannove con gli ingressi di Vancouver, Portland e Montreal. Senza considerare che anche la Puma, ovvero un'altra controllata del marchio, sia il partnership unico della lega femminile Woman Professional Soccer.
Dollaroni investiti dall'azienda tedesca per acquisire nuove fasce di mercato nello sportswear del mercato nord-americano, ma anche dollaroni reinvestiti dalla lega nei progetti di promozione sportiva tra i più giovani.
Dall'accordo ci guadagnano anche le compagini della lega, almeno per quanto concerne aspetti di salary cup visto che grazie allo sponsor illustre gli atleti prescelti al Superdraft e rientranti nell'apposito programma Generation Adidas - erede in vero di quello di uno precedente della Nike denominato Pro-40 - non sono pagati direttamente dal club ma dall'azienda sponsor che finanzia anche la valorizzazione degli homegrown players.
Un business da cifre da capogiro se consideriamo i numeri di base della popolazione nord-americana, l'amore per la pratica sportiva e le capacità di acquisto legate al reddito.
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