
Un articolo che ricorre in coincidenza di due anniversari che lo riguardano, il primo è quello del 77° compleanno (7 agosto 1933) dell'ex calciatore di Sampdoria, Inter e Genoa, ed il secondo con il ventennale dell'invasione nell'agosto del 1990 del Kuwait ad opera dell'Iraq di Saddam Hussein.
Le notti magiche dei mondiali ospitati in Italia si sono conclusi da pochi giorni, quando dal Golfo Persico arriva la notizia di una operazione bellica con cui l'Iraq annette il piccolo emirato, ed al momento dell'occupazione militare tra i cittadini stranieri, presto divenuti "ostaggi" o "scudi umani" del rais di Bagdad vi era anche Firmani.
Tre mesi durò la prigionia di Eddie Firmani, poco prima divenuto commissario tecnico del Kuwait, e tra le tante mediazioni che risultarono decisive per la sua liberazione un peso indubbio l'ebbe il mondo del calcio che si mobilitò in suo favore, e tra questi vi erano anche "O Rei" Pelè e "kaiser "Franz Beckembauer, ct della Germania neo-iridata ai mondiali.
Due simboli del calcio mondiale che si erano mobilitati per l'amico Firmani, già tecnico di entrambi nella stagione 1977 ai Cosmos New York nella mitica lega NASL. Il tedesco l0 accoglierà al suo arrivo a Roma dopo i tre mesi di prigionia.

Il fascino dell'Italia è un richiamo a cui non resiste, e per ben 55.000 sterline dell'epoca nell'estate del 1955 si trasferisce alla Sampdoria dove militerà per tre stagioni (83 presenze e 52 gol, di cui ben 23 nell'ultima di permanenza), e da "oriundo" viene chiamato a vestire la maglia azzurra della nazionale tra qualche polemica per via dei natali sudafricani (appena 3 presenze e 2 gol).
Nell'estate del 1958, "Eddie" si trasferisce all'Inter per formare con Antonio Valentin Angelillo una coppia gol passata alla storia quale il record di 53 reti segnate ed ancora ineguagliato. Firmani ne sigla 20, mentre l'argentino ne realizza 33.
Nei tre anni con il club neroazzurro raccoglie 103 presenze (82 in campionato, 11 in Coppa Italia e 1o in Europa) e 69 gol (48/11/10), ma è una permanenza amara perchè non vede il club mai vittorioso in nessuna competizione.
Non senza sorpresa nell'estate nel 1962 approda al Genoa che era retrocesso in Serie B, e contribuisce con 17 reti al ritorno in massima serie del Grifone con la cui maglia rimane anche nella stagione successiva che sarà l'ultima in Italia (29 presenze e 8 gol).

Nel 1975, dopo alcuni anni da "osservatore" ai margini del calcio, ritorna

Dal 1977 al 1979 siede sulla panchina dei Cosmos di New York con in squadra gente come i già citati Pelè (alla sua ultima stagione), Beckembauer, e poi Chinaglia, Carlos Alberto, Sono, Hunt, Roth, Messing, Clements, Aitken. Il team della "grande mela" trionfa nel 1977 e nel 1978 (in squadra vi erano anche il fantasista serbo Bogicevic e il difensore italiano Giuseppe Wilson, ex Lazio), ed esce di scena nelle semifinali del 1979 contro i futuri vincitori dei Vancouver Whitecaps.
Nel 1980 siede sulla panchina dei Philadelphia Fury, la stagione successiva il proprietario del team (Molson Breweries) deluso dal basso pubblico opta per un trasferimento della franchigia a Montreal con il nome Manic, qui rimane alla guida per due stagioni.
Nel 1984 ritorna al capezzale dei Cosmos, dismessi dalla Warner Bros, ma è l'ultimo anno della lega che affonda con i suoi debiti e nell'incapacità gestionale che ne ha impedito per oltre un decennio la rinascita ad alti livelli.
Nel 1990 come detto è testimone della "Storia" con l'invasione del Kuwait da parte dell'Iraq ed è tra gli ostaggi internazionali di Saddam Hussein per tre mesi. Nel 1993 ritorna nel "soccer" guidando la nascita dei Montreal Impact, e nel 1996 è al timone dei MetroStars nell'esordio della Major League Soccer.
Ormai avanti negli anni, Firmani paga dazio ad una squadra costruita insieme all'ineffabile Charlie Stillitano alla rinfusa tra un Draft ancora oggi ricordato per scarsa logica e conoscenza dei giocatori. Negli annali resterà l'incredibile "gaffe" degli ingaggi dei brasiliani Juninho e Tulio, omonimi dei più famosi dell'epoca nel giro della Selecao, oppure per rimediare il pessimo ingaggio dello svogliato colombiano Ruben Dario Hernandez. Nonostante la presenza in squadra di Tony Meola e Peter Vermes costretti a supplire ai ritardati arrivi di Roberto Donadoni (l'ex milanista farà una capatina a New York prima di ripartire per rispondere alla convocazione di Sacchi per gli Europei in Inghilterra) e Tab Ramos, chi farà più parlare di sè in positivo sarà a sorpresa l'attaccante italo-venezuelano Giovanni Savarese.
Un incubo per i tifosi della "grande mela" che durerà otto giornate (3 vittorie, di cui 2 agli shoot-out e cinque sconfitte) prima dell'avvicendamento, preceduto dall'interregno dell'assistant Ralph Perez, con il portoghese Carlos Queiroz e in attacco dell'altro colombiano Antony DeAvila.
In molti ricordano che ai tempi del ritiro precampionato di Boca Raton in Florida, Firmani fosse più interessato a giocare a golf con Nicola "Nick" Caricola (schierato da libero staccato dai compagni di reparto) che analizzare la sua e le altre squadre all'opera nei test amichevoli.
Nessun commento:
Posta un commento