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Intensa quarta settimana di gare quella della MLS 2010, aperta dal turno infrasettimanale tra Toronto e Philadelphia Union, e chiusa domenica con il team canadese nuovamente in campo nel posticipo in casa dei Colorado Rapids.
Nel mezzo un ricco programma al sabato con tanti spunti, gol e analisi su cui porre la nostra attenzione. Per tanti team in campo, uno però invece ha riposato ovvero i
Crew che in calendario non avevano gare.
Dell'anticipo tra Toronto e Philadelphia abbiamo già scritto precedentemente in modo fin troppo dettagliato, ed allora vi rimandiamo allo specifico articolo.
La giornata di sabato si apre con il sofferto successo dei
Sounders che al "QWest" riescono ad imporsi sui Kansas City
Wizards praticamente all'ultimo assalto. Al 91' decisivo il primo gol del giovane Michael Fucito, italo-americano ex Harvard scelto dai Sounders nel Superdraft '09.
Curioso la parabola calcistica di
Fucito, maglia numero 2 dei Sounders, ma in realtà centrocampista offensivo, già nel roster del passato torneo ma con qualche scampolo di gara soltanto nelle amichevoli con Chelsea e Barcellona. A novembre insieme agli altri rookies Neagle ed Evan Brown era stato messo nella waiver list da Sigi Schmid che però lo ha invitato a svolgere il preseason con gli Emerald al pari di Neagle.
A
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lla fine per lui è arrivato un nuovo contratto, a discapito del mediano scozzese ex Wizards Souter, anche per sopperire numericamente al deficit numerico di giocatori offensivi che i Sounders dovevano affrontare per l'infortunio a Jaqua, l'arrivo in estate di Blaise Nkufo e la giovane età del colombiano Montano (ingaggiato dagli argentini del Quilmes, ma non ancora ufficialmente nel roster).
La sfida con i Wizards è stata equilibrata, anche perchè il 4-5-1 di Vermes era votato al contenimento degli avversari. La svolta in pieno recupero quando due "subs" confenzionano il gol dei Sounders: direttamente con una rimessa laterale Evans taglia la difesa dei Wizards servendo
Fucito che scatta alle loro spalle e con un diagonale sottomisura beffa Nielsen.
La posizione di Fucito è alle spalle della difesa del team di Kansas City, ma su rimesse laterali non esiste fuori gioco e quindi gol regolarissimo.
All'Home Depot Center, i Los Angeles
Galaxy sfidavano i
Real Salt Lake in un remake della finalissima della passata MLS Cup. Il team campione in carica però si presentava un pò incerottato per diversi elementi indisponibili (Morales, Grabavoy, Wingert) e l'affaticato ex Robbie Findley inizialmente in panchina. La formazione di Bruce Arena all'ultimo registrava il forfait del centrale brasiliano Leonardo sostituito in mezzo da Franklin con l'impiego sull'out destro di DelaGarza.
All'11' su un angolo calciato da destra da Donovan, Edson
Buddle sale al terzo piano per schiacciare di testa alle spalle di Rimando, ma al 40' arriva il pari del team dello Utah sempre sugli sviluppi di un corner, con
Beckerman che al limite raccoglie la respinta e trova il pari con una conclusione su cui non è impeccabile il portiere jamaicano Donovan
Ricketts. Al 75' arriva il nuovo e definitivo vantaggio dei californiani e manco a dirlo a firma di Buddle, servito al limite dell'area dal brasiliano Juninho, che fa secco Rimando. Settimo centro stagionale per il centravanti capocannoniere del torneo 2008 che si candida autorevolmente ad una chiamata di Bob Bradley alla ricerca disperata di un fromboliere per l'U.S.Team.
Rimaniamo in California, poco più a nord per registrare la seconda
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vittoria stagionale dei San Jose
Earthquakes che superano per 2-0 i
New England. Al 56' è Chris
Wondolowski a portare in vantaggi i suoi servito in verticale su un'azione nata da un recupero dell'ex Montreal Impact Joey Gjertsen e con un bell'assit di Ryan Johnson. Il raddoppio arriva al 71' su angolo di Convey che trova sul secondo palo la testa del rookie Ike
Opara. Per il giovane centrale, ex Wake Forest, è il secondo centro stagionale dopo quello valso il successo nel precedente turno a Chicago. Revs recriminano per una ghiotta occasione fallita dal serbo Marko
Perovic sul risultato ancora di 0-0.
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Rimaniamo nella Western Conference, e ci spostiamo in Texas, dove gli Houston
Dynamo superano nettamente per 3-0 i
Chivas Usa. Apre le danze
Cameron (11') con un preciso tiro dal limite, dopo essersi inserito tra le maglie larghe del secondo team di Los Angeles su una verticalizzazione di Ashe. Il raddoppio è una conclusione da quasi trenta metri del jamaicano Lovell
Palmer, rinforzo di stagione prelevato dall'Harbor View, che da posizione defilata converge verso il centro e poi lascia partire un missile nel sette alla sinistra di Thornton.
Nel secondo tempo gloria anche per il ghanese Domenic
Oduro (64'), gran merito della rete però a Brad Davis che s'incunea nella difesa californiana e sull'uscita di Thornton serve al centro l'attaccante per un facile tap in. Chivas alle prese con tanti infortuni (Galindo, Jazic, Saragosa, metre Romero era in El Salvador per un permesso familiare) e tanti problemi tattici.
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L'altra compagine texana,
Dallas soccombe sul terreno dei
Red Bulls che vincono in una sofferta rimonta: Dax
McCarty (9') porta i suoi in vantaggio con una deviazione sottomisura su invito da destra di Heath Pearce. Mattatore di giornata nella rimonta del team di Backe è Juan Pablo
Angel che al 55' pareggia con una conclusione in contro tempo su assist da sinistra dell'area di rigore di Lindpere, poi fallisce un primo rigore concesso per un fallo di Loyd su Kandji e su cui è strepitoso il portiere argentino
Sala e poi ne segna un secondo concesso all'89' per un'atterramento al limite dell'area di Ubiparipovic.
Non solo Angel, tra i protagonisti del successo del team di Backe, ma anche il portiere senegalese Bouna
Coundoul che salva in più occasioni i suoi, ed in particolare compie una strepitosa deviazione (la dea bendata aiuta perchè la palla si stampa sul palo) su una conclusione da due passi del fantasista degli Hoops David
Ferreira.
Al RFK, va in scena la sfida tra i DC e i Fire due team che fin qui hanno parecchio deluso. I DC attaccano spesso a testa bassa, ma è la formazione di
DeLosCobos a farsi preferire per il fraseggio sebbene il reparto mediano (schierato a quattro e non più a tre), ciò nonostante le assenze di Pause, Thorrington e Ward.
I
Fire sfiorano il gol con Collins John nel primo tempo e trovano la svolta nella
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ripresa con l'ingresso in campo dell'esperto Brian
McBride, e trovano al 79' il vantaggio con il guatemalteco
Pappa che si conferma centrocampista dai piedi buoni e dal discreto fiuto del gol, e raddoppiano all'88 con l'ex centravanti di Everton e Fulham.
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Notte fonda, invece, per i
DC con i tifosi che mugugnano lasciando anzitempo gli spalti e al triplice fischio, e traballa vistosamente la posizione di Curt
Onalfo alla guida del team ancora sul fondo della classifica con zero punti ed in caso di un nuovo ko sembra probabile il suo esonero. Si sussurra di una possibile panchina affidata a John Harkes, ma la dirigenza del team della capitale vorrebbe portare un tecnico sudamericano (i tifosi sarebbero felice di riabbracciare in una nuova veste Etcheverry).
Nel concreto i DC sembrano non riuscire ad adattarsi al 4-4-2 proposto dall'ex tecnico dei Wizards, ed i problemi maggiori sembrano in fase di costruzione di gioco dove si paga la rinuncia ad un vero organizzatore della manovra. Qualcuno, però, ricorda che nel 1996 al debutto della lega, l'allora formazione di Bruce Arena e del vice Bob Bradley raccolse quattro sconfitte in altrettante gare. Poi quella squadra si aggiudicò la MLS Cup 1996 e 1997.
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Nel posticipo i
Colorado Rapids hanno superato per 3-1
Toronto. Vittoria meritata del team di Gary Smith, sebbene tutte le marcature sono arrivati attraverso calci piazzati. Vantaggio con un dubbio rigore trasformato da Conor
Casey al 23', pari dagli undici metri al 56' di
DeRosario, ma al 70' Jeff
Larentowicz sorprende Frei con una punizione dal limite sul primo palo che passa la barriera per un "buco" di DeGuzman. All'84' ancora Casey dal dischetto chiude il match per il 3-1 finale.