I "Crest" dei team della MLS

I "Crest" dei team della MLS
Gli stemmi delle 19 compagini MLS anche per la stagione 2014

MLS Blog Italia: Proviamo a ripartire!

Cari amici lettori del blog "Major League Soccer Italia",

il 2013 è stato per chi scrive un anno durissimo da affrontare e ciò ha dovuto imporre uno stop all'attività di questa pagina sul soccer nord-americano.

Come vi avevo scritto lo scorso ottobre, la volontà del sottoscritto era di riprendere le pubblicazioni e gli aggiornamenti.

Ora, è il momento di riprovarci! Cambierò gradualmente qualcosa a livello grafico e non solo e proveremo anche a recuperare anche parte del regresso.

Le porte per collaborazioni e suggerimenti, come sempre, sono sempre aperte alle Vostre email.

Un abbraccio "virtuale" a voi tutti che spero di ritrovare ancora al mio fianco in questa passione per il mondo del calcio, soccer come dicono, in Nord America.


Giuseppe


mercoledì 30 giugno 2010

US Open Cup: abbinamenti dei Quarti

Ritmi serrati dell'US Open Cup Lamar Hunt 2010, dopo i risultati del Third Round dove scendevano in campo gli otto team maggiori espressione della Major League Soccer, ora si pensa già ai Quarti di finale della manifestazione associata alla memoria del grande filantropo sostenitore della diffusione del soccer sin dai tempi della NASL.

I quarti vedranno due sfide già il prossimo 6 luglio, ed una il 7 luglio. Ed in appendice una sfida posticipata in calendario al 21 luglio.

Nel dettaglio - in quest'ultima data - ci sarà la sfida tra DC United ed Harrisburg City Islanders (USL-2). Il 6 luglio le due sfide Columbus Crew-Charleston Battery (USL-2) ed Houston Dynamo-Chivas Usa, ed il giorno successivo la sfida più "hot" tra Seattle Sounders e Los Angeles Galaxy.

Le semifinali si disputeranno nelle giornate del 31 agosto (o dell'1 settembre, a seconda delle possibili ospitanti che sarebbero sempre i team di categoria, o piazzamente più basso nella classifica del passato torneo, salvo l'eccezione dei DC che giocherebbero nell'impianto di Boyds in Maryland).

US Open Cup 2010: Risultati Third Round

Il terzo turno dell'US Open Cup - Lamar Hunt 2010, riserva qualche sorpresa gustosa per gli appassionati del "soccer" con risultati inattesi.

In linea di massima sono stati rispettati i pronostici della vigilia, ma solo sei su otto team della Major League Soccer avanzano ai quarti di finale della storica manifestazione calcistica. Non sempre le cose sono state semplici per diversi team tra quelli promossi nelle due giornate di gara tra il 29 e il 30 giugno.

I Columbus Crew s'impongono per 2-1 sui Rochester Rhinos, apre Andy Iro al 30', pari ospite di Darren Spicer al 69', ed infine al 94' arriva la rete di Steven Lenhart che si fa perdonare dai suoi tifosi l'errore dal dischetto nel match di sabato con i DC United.

Pochi patemi per i Los Angeles Galaxy che s'impongono per 2-o sull'AC St.Louis nella seconda metà del match, grazie alle segnature di Chris Klein 70' e Juninho 80'. L'altra formazione della città degli angeli, i Chivas Usa battono 1-0 i texani dell'Austin Aztex decide Padilla al 12'.

A proposito di Texas, l'oranje degli Houston Dynamo soffre ma alla fine si assicura il successo sui Miami FC Blues grazie ad un gol all'80' del centrocampista giamaicano Lovell Palmer.

Sconfitte inattese e beffarde, invece, per Chicago Fire e Red Bulls. Entrambe escono di scena contro formazioni dell'USL-2.

I primi sono puniti ai rigori dai Charleston Battery (team dominante nel suo torneo) peccando di lucidità dagli undici metri nelle prime tre conclusioni della lotteria; mentre i secondi escono di scena ai supplementari in casa del piccolo e modesto Harrisburg City Isla
nders.

La formazione di Hans Backe puntava molto sulla kermess
e da quanto sempre detto, ed è curioso che il team abbandoni la coppa nella gara più "semplice" contro il piccolo team della Pennsylvania dopo aver estromesso nei preliminari per accedere al torneo Union, New England Revolution e Wizards.

L'immarcescibile Jaime Moreno ad inizio ripresa sblocca il match dei DC United con i Richmond Kickers. Il raddoppio porta la firma di Santino Quaranta.

Ritornano al successo i Seattle Sounders, detentori del trofeo, ma è un successo sofferto e che arriva attraverso la lotteria dei rigori a testimoniare il momento difficile del team guidato da Sigi Schmid. Match intenso trattandosi di un sentito derby, e deciso dalle parate di Keller, marcature aperto dal gol iniziale di un ritrovato Nate Jaqua: curiosità entrambi sono molto legati alla città dell'Oregon con il primo che ha pure giocato con i Timbers in avvio di carriera, ed il secondo vi è cresciuto, e giocato negli anni del college.



THIRD ROUND
(29 giugno)

Columbus Crew (MLS)-
Rochester Rhinos (USSF D-2) 2-1 (Iro 30, Lenhart 94; Spicer 69)

Houston Dynamo (MLS)-
Miami FC (USSF D-2) 1-0 (Palmer 80)

Chivas Usa (MLS)-Austin Aztex (USSF D-2) 1-0 (Padilla 12)

Chicago Fire (MLS)-
Charleston Battery (USL-2) 0-0. 0-3 rig.

(30/6) DC United (MLS)-Richmond Kickers (USL-2) 2-0 (J.Moreno 47, Quaranta 56)

Los Angeles Galaxy (MLS)-
AC St. Louis (USSF D-2) 2-0 (Klein 70, Juninho 80)

Harrisburg City Islanders (USL-2)-New York Red Bulls (MLS) 1-0 dts (Oppong 117)

(30/6) Portland Timbers (USSF D-2)
-Seattle Sounders (MLS) 1-1, 3-4 rigori (Dike 38; Jaqua 13)


SudAfrica 2010: Fiesta Spagna e Paraguay


Si è completato con le gare di oggi il quadro delle ammesse ai quarti della fase finale dei mondiali 2010 in corso in SudAfrica. Accedono anche il Paraguay che supera il Giappone , dopo che regolamentari e supplementari non avevano registrato reti, nella lotteria dei rigori per 5-3 e la Spagna che s'impone per 1-0 sul Portogallo.


L'importanza del risultato frena nel primo match sia Paraguay che Giappone, entrambe le selezioni vedevono nel traguardo dei quarti un risultato storico. Rarissime le emozioni di una gara che si candida ad essere inserita tra le cinque più brutte dell'intera kermesse. Piccola emozione una traversa del centrocampista nipponico Matsui dalla distanza, e qualche altra occasione creata dai nipponici che peccano in fase di concretizzazione.

Si va ai rigori impeccabili le cinque trasformazioni dei sudamericani scelti dal ct Martino, sbaglia invece il terzo rigorista del ct Okada, Komano che centra la traversa. Alla trasformazione del quinto rigore calciato dal centravanti del Benfica Cardozo parte la festa dei biancorossi.

Più avvincente il derby della penisola iberica, la Spagna di Torres e Villa ha la meglio sul Portogallo di Cristiano Ronaldo. L'avvio è pirotecnico con le "furie rosse" che in sette minuti di gioco chiamano all'intervento per tre occasioni il bravo portiere lusitano Eduardo, fin qui imbattuto il numero uno del Braga.

La svolta arriva poco dopo il quarto d'ora della ripresa, dopo che Del Bosque ha richiamato in panca l'ancora convalescente Torres ed inserito Llorente, ed ha la firma del solito David Villa.
L'attaccante del Valencia per cui è stato già ufficializzato il trasferimento al Barcellona nella prossima stagione è però in millimetrico fuorigioco, e ciò nonostante Eduardo riesce ad opporsi alla prima occasione sottomisura, ma deve arrendersi sulla ribattuta.

La reazione del team di Queiroz è, però, sterile e produce poco con un Cristiano Ronaldo sovrastato dagli avversari e dalla pressione, ed anzi è ancora Ricardo ad evitare il raddoppio spagnolo. Nel finale anche un rosso a Ricardo Costa per un manata su Capdevilla, e Villa aggancia a quota quattro gli altri top scorer del torneo.

Questo il quadro dei Quarti di finale

Olanda-Brasile venerdì 2 luglio ore 16:00
Uruguay-Ghana venerdì 2 luglio ore 20:30
Argentina-Germania sabato 3 luglio ore 16:00
Paraguay-Spagna sabato 3 luglio ore 20:30

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Paraguay-Giappone 0-0, 5-3 dopo i calci di rigore

Paraguay (4-3-3): Villar; Bonet, Alcaraz, Da Silva, Morel; Vera, Ortigoza (30' st Barreto), Riveros; Barrios, Santa Cruz (4' 1ts Cardozo), Benitez (15' st Valdez ). A disp.: Barreto, Bobadilla, Veron, Caniza, Caceres, Santana, Torres, Gamarra. All.:Martino
Giappone (4-5-1): Kawashima; Komano, Tanaka, Nakazawa, Nagatomo; Abe (36' st K. Nakamura), Hasebe, Matsui (20' st Okazaki) , Okubo (1' 2ts Tamada); Honda. A disp.: Narazaki, Kawagichi, Uchida, S. Nakamura, Yano, Iwamasa, Konno, Morimoto, Inamoto. All.: Okada
Arbitro: De Bleeckere (Belgio)
Ammoniti: Matsui (G); Nagatomo (G); Honda (G); Endo (G); Riveros (P)

Spagna-Portogallo 1-0
Spagna (4-2-3-1): Casillas; Sergio Ramos, Piquè, Puyol, Capdevila; Busquets, Xabi Alonso (48'st Marchena sv); Iniesta, Xavi, Villa (42'st Pedro); Torres (13'st Llorente). A disposizione: Valdes, Reina, Albiol, Arbeloa, Fabregas, Martinez, Silva, Mata, Navas. All.: Del Bosque.
Portogallo (4-4-2): Eduardo; Bruno Alves, Ricardo Costa, Carvalho, Coentrão; Meireles, Pepe (27'st Mendes), Tiago, Simao (27'st Liedson); Ronaldo, Hugo Almeida (13'st Danny). A disposizione: Beto, Fernandes, Rolando, Miguel, Paulo Ferreira, Veloso, Amorim, Deco. All.: Queiroz.
Arbitro: Baldassi (Arg)
Marcatori: 17' st Villa (S)
Ammoniti: Xabi Alonso (S), Tiago (P)
Espulsi: 44' st Ricardo Costa (P) per gioco scorretto

martedì 29 giugno 2010

USSF D2: recap della dodicesima giornata

Per parlarvi della dodicesima settimana dell'USSF D2 mi avvalgo di un contributo esterno, ovvero quello offerto da un amico del forum di playitusa.com/mls, Claudio Petronella.

Austin consolida il primato nella USL Conference e in classifica generale grazie alla vittoria esterna su Miami. Nell’altra Conference, la NASL, Vancouver resta sempre al comando grazie al sofferto pareggio conquistato a St. Louis. Ennesima sconfitta per Tampa Bay che colleziona la quarta sconfitta consecutiva in campionato in un mese di giugno nerissimo complice anche l'uscita di scena in US Open Cup. I Rochester Rhinos risalgono posizioni al pari dei Minnesota che s'impongono sui Crystal Palace.

Nel dettaglio qualche analisi sulle singole gare:

Portland Timbers-FC Tampa Bay Rowdies 1-0
Bright Dike 73’
(8,892 Spettatori)

Il team dell'Oregon dopo alcuni passi falsi ritrova il successo contro la formazione della Florida guidata dallo scozzese Paul Dalglish che non vede l'ora di archiviare un mese di giugno nero con tante sconfitte. A decidere il match è Bright Dike, al primo centro in campionato su assist di Jostein, dopo aver colpito anche due pali nella prima frazione.

L'attaccante, ex college Notre Dame, era stato scelto al primo giro del Superdraft 2010 dai Crew, senza però convincere del tutto nel preseason Warzycha e così per lui si era aperta l'opportunità di provare con i Timbers.Il conto dei legni registra anche una traversa dell'anglo-ghanese Kwame JJ Adjemani-Pamboe, altro atleta che dopo esser stato prescelto al draft, questa volta dai Colorado Rapids non trovò ingaggio nel torneo tanto da scegliere di emigrare per una stagione in Finlandia.

Rochester RhinosPuerto Rico Islanders 3-0
Ryan Heins 7’, Anthony Hamilton 59’, Max Ferdinand 90’.
(7, 012 spettatori)

I Rhinos di Bob Lilley s'impongono agevolmente sui Puerto Rico Islanders grazie ad un tris di reti ed una prestazione che sin dalle prime battute ha spento ogni velleità degli ospiti profondamente rinnovati rispetto alle precedenti stagioni.

Sblocca subito il risultato Ryan Heins su assist di Jamie Franks, ma la partita va in cassaforte solo nella ripresa quando Anthony Hamilton finalizza al meglio un contropiede, e poi allo scadere arriva il tris dell'haitiano Max Ferdinand.

AC St. Louis-Vancouver Whitecaps 0-0
(2,432 spettatori)

Debutta alla guida della formazione del Missouri il nuovo staff tecnico guidato da Dale Schilly, solo poche ore dopo il controverso esonero del francese Claude Anelka, fratello maggiore del più famoso Nicolas. Evidentemente questo scorcio finale del mese di giugno non deve esser stato dei migliori per la famiglia alla luce anche dell'alterco del centravanti del Chelsea con il ct dei "bleus" Domenech.

Gara senza troppe emozioni, con molto agonismo e poche idee. Whitecaps ancora in formazione d'emergenza e da metà ripresa in dieci uomini per l'ingenua espulsione del giovane attaccante caraibico Cornelius Stewart.


Crystal Palace Baltimora-NSC Minnesota Stars 1-3
Warren Ukah 17’, Tsuyoshi Yoshitake (CP) 50’, Brian Cvilikas 65’, Andres Arango 81’.
(2,348 spettatori)

Importante successo esterno dei Minnesota Stars che espugnano Baltimora, e si rilanciano in classifica a dispetto anche di qualche gara giocata in più delle rivali di conference. La formazione di Manny Lagos ha affrontato la trasferta in Maryland senza tanti elementi, tra cui anche l'italiano Simone Bracalello.

A sbloccare il match è il centravanti di Atlanta Warren Ukah che finalmente si sblocca in campionato dopo le reti in US Open Cup. Il Crystal Palace è spesso in affanno in difesa ed il portiere Evan Bush tiene a galla i suoi che ad inizio ripresa pareggiano con una punizione di Tsuyoshi Yoshitake, specialista nel genere piazzati già ai teampi dei Charleston Battery. A far pesare la bilancia nuovamente in favore del team del Minnesota è il neo entrato Brian Cvilikas, e poi a spegnere gli ardori della rimonta ci pensa il difensore canadese (ma nativo della Colombia) Andres Arango sugli sviluppi di un corner.

Carolina Railhawks-Montreal Impact 2-2
Sallieu Bundu 61’, Floyd Franks rigore 73’, Simon Gatti (M) 75’, Tony Donatelli (M) rigore 90’
(2,157 spettatori)

Emozioni e gol in un match combattuto che si conclude con un pari per 2-2 tra i Railhawks e gli Impact (ancora senza l'infortunato difensore anagnino Stefano Pesoli). Tutto succede nell'ultima mezz'ora con il team di casa in vantaggio con il neoentrato Sallieu Bundu, raddoppio con un rigore dell'ex revs Floyd Franks al 73'. Due minuti dopo, sugli sviluppi di un corner accorcia le distanze il difensore Simon Gatti. Il pari del team del Quebec arriva al 90' con una trasformazione dal dischetto dell'interno di Philadelphia Tony Donatelli.

Miami FC Blues-Austin Aztex 1–2
Eddie Johnson 44’, Paulo Araujo Jr. (M) 86’, Eddie Johnson rigore 88’
(1,148 spettatori)

Gli Austin Aztex si confermano tra le protegoniste principali di questa stagione dopo una sofferta stagione di apprendistato. La formazione di Adrian Heath s'impone a Fort Lauderdale, casa dei Miami Blues grazie ad una doppietta dell'attaccante inglese Eddie Johnson. Entrambe le reti arrivano allo scadere delle due frazioni. La seconda su rigore concesso per atterramente dell'attaccante on loan da Dallas Peri Marosevic, appena due minuti dopo che la formazione di Victor Pastora aveva trovato il pari con il brasiliano Paulo Araujo.

Per un quadro complessivo sulla stagione si ricorda ai lettori che in fondo alla pagina troveranno il calendario delle gare con rispettivi marcatori e la classifica, con dati sempre aggiornati.

USSF D2: focus di premessa sul torneo

Non di solo Major League Soccer vive il "soccer" nord-americano, e con un non trascurabile ritardo di cui ci scusiamo, iniziamo ad analizzare la situazione dei tornei inferiori.

Partiamo dalla "sperimentale" USSF D2 giunta alla sua dodicesima settimana di attività stagionale. Intanto, ai più distratti dei nostri lettori ed in special modo a coloro che non hanno letto gli articoli più datati, spieghiamo il virgolettato.

La D2 nasce sotto l'egida della federazione statunitense (USSF appunto) per procedere al via regolare della stagione tra due fronti che si combattevano per ottenere il riconoscimento ufficiale di campionato di secondo livello. Una contrapposizione nata all'interna della vecchia USL-1 guidata da Marcos con alcuni team che ne contestavano scelte e metodologie che li avevano esposti al baratro economico. Insomma, una vera secessione con appena tre team rimasti vincolati alla vecchia lega mentre una nuova nasceva resuscitando il glorioso nome "NASL".

L'ombrello mediatore della federazione guidata da Sunil Gulati ha dovuto mediare un accordo tra le due parti che è valevole esclusivamente per questa stagione, ed il domani sarà tutto da scrivere anche alla luce dei prossimi transiti in MLS di Portland e Vancouver (2011), e Montreal (2012).

Il presente vede un torneo assai livellato, in cui vige la regola dell'incertezza. La laboriosa costruzione dei roster di alcuni team ha costituito un elemento sia di stimolo ma anche di ritardi e difficoltà. Abbiamo avuto due expansion con Tampa Bay Rowdies ed AC St.Louis, un'ammissione dall'Usl-2 con i Crystal Palace Baltimore. Rifondati i Minnesota Stars, rinnovate profondamente Austin Aztex, Miami FC Blues, Rochester Rhinos e Puerto Rico Islanders, mentre più confermati nei Carolina Railhawks.

Cambiamenti hanno segnato anche diversi altri team, e paradossalmente anni di "transizione" vivono emotivamente anche le tre formazioni prossime al passaggio nella serie superiore, ciò a dispetto dei risultati del recente passato che hanno visto Vancouver vincere nel 2009, Portland primeggiare nell'ultima regular season e poi essere beffata da Montreal in una finale tutta canadese.

Senza trascurare che rispetto alla stagione 2009 hanno chiuso i battenti ai Cleveland City Stars ed i Minnesota Thunder (con questa area prontamente ripartita con una nuova società), e la scelta di autodeclassarsi dei Charleston Battery al fine di risanare i bilanci.

Aspetti economici non trascurabili perchè mancano introiti televisivi importanti, ed il pubblicon negli stadi è spesso poco numeroso. Tutto ciò anche nel contesto di una crisi economica difficile che si riflette anche nel calcio a stelle e strisce come le difficoltà incontrate da St.Louis e Baltimora ci confermano.

Nello stile dei tornei nord-americani dodici settimane di gara non corrispondono a dodici gare per ciascun team. Il calendario flessibile ha visto alcuni team giocare maggiormente, altri meno e pertanto bisogna leggere attentamente la classifica.

SudAfrica 2010: ai quarti Olanda e Brasile

Tutto secondo le previsioni! Il tabellone degli ottavi non riserva sorprese e promuove ai quarti Olanda e Brasile. Altra sfida ricca di grandi suggestioni come quella che vedrà di fronte Argentina e Germania.

Selecao ed oranje ripropongono sfide spettacolari del passato, pensiamo all'edizione del 1974 quando Cruyff e compagni vinsero la semifinale per 2-0 e volarono in finale contro i padroni di casa della Germania. Più recenti i precedenti in favore dei verdeoro che ai quarti del 1994 vinsero per 3-2 ai quarti con una punizione di Branco, e nella semifinale del 1998 contro la selezione di Hiddink furono decisivi i calci di rigore.

Gli "oranje" s'impongono per 2-1 sulla Slovacchia, la carnefice dell'Italia di Lippi. La formazione di Van Marwijk avanza grazie ad una prova forse meno spettacolare di quella che era nelle previsioni della vigilia, ma il successo porta le firme dei suoi uomini più rappresentativi.

Il primo gol di Robben al rientro dal primo minuto, con un classico del suo repertorio, fuga sull'out, conversione verso il centro e conclusione dal limite; nella rete di Sneijder grandi meriti a Kuyt che dal fondo rimette in mezzo al centro dell'area per il piattone vincente dell'interista. In pieno recupero Vittek si guadagna un generoso rigore che trasforma per il suo quarto centro nei mondiali.

Nella gara serale, tutta sudamericana, il Brasile liquida il Cile per 3-0. Anche qui un risultato che penalizza nei numeri la formazione di Bielsa autrice di una buona prova e che ha provato invano a trovare almeno la rete della bandiera.

L'equilibrio del match è rotto da un colpo di testa di Juan su corner, poi Kakà ispira ed i funamboli Luis Fabiano e Robinho mettono le loro firme sul sussesso che vale il passaggio del turno.

A completare il quadro delle ammesse ai quarti di finale, domani arriveranno i verdetti dalle sfide Paraguay-Giappone e Spagna-Portogallo. Occasione storica per i nipponici di essere l'unica formazione asiatica presente tra le migliori accedendo ai quarti eguagliando il risultato della Sud Korea nell'edizione del 2002.

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OLANDA-SLOVACCHIA 2-1
Marcatori: 18' Robben, 84' Sneijder (O), 94' Vittek su rigore (S)
Olanda (4-2-3-1): Stekelenburg; van der Wiel, Heitinga, Mathijsen, van Bronckhorst; van Bommel, De Jong; Kuyt, Sneijder, Robben (70' Elia); van Persie (80' Huntelaar). A disp.: Vorm, Boschker, Boulahrouz, Ooijer, Braahfeid, De Zeeuw, Schaars, Afellay, Babel. All.: van Marwijk
Slovacchia (4-3-1-2): Mucha; Pekarik, Skrtel, Durica, Zabavnik; Weiss, Kucka, Stoch; Hamsik; Vittek, Jendrisek (70' Kopunek). A disp.: Pernis, Kuciak, Petras, Cech, Salata, Kocac, Sapara, Sestak, Holosko, Jakubko. All.: Weiss
Arbitro: Undiano Mallenco (Spa)
Ammoniti: Robben (O), Kucka, Kopunek (S)

BRASILE-CILE 3-0
Marcatori: 35' pt Juan (B); 39' pt Luis Fabiano (B); 14' st Robinho (B)
Brasile (4-2-3-1): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Juan, Bastos; Gilberto Silva, Ramires; Dani Alves, Kakà (35' st Kleberson), Robinho (39' st Gilberto); Luis Fabiano (31' st Nilmar). A disposizione: Gomes, Doni, Luisão, Thiago Silva, Josuè, Baptista, Grafite. All.: Dunga.
Cile (4-3-3): Bravo; Isla, Contreras (1' st Tello), Fuentes, Jara; Carmona, Beausejour, Vidal; Sanchez, Suazo, M.Gonzalez (1'st Valdivia). A disposizione: Pinto, Marin, Fernandez, Fierro, Millar, Orellana, Paredes. All.: Bielsa.
Arbitro: Webb (Ing)
Ammoniti: Kakà (B), Vidal (C), Fuentes (C), Ramires (B), Villar (B)

lunedì 28 giugno 2010

Recap MLS 2010: 13th Week

Come back! Dopo due settimane di stop di metà stagione, in coincidenza con la fase a gironi dei Mondiali in SudAfrica, la Major League Soccer riprende la sua attività con la tredicesima settimana della lega.

Ad aprire le danze di un "lungo week-end" è stato venerdì sera la sfida tra Real Salt Lake e San Jose Earthquakes. Un match che si è concluso con un pari a reti inviolate, anche perchè tra i pali dei californiani ha esordito con una prestazione di grande sicurezza Jon Busch (e guardando Dykstra non si comprendono le ragioni del taglio operato dai Fire, se non quelle di natura economica).

Sempre tra i californiani esordio del neo arrivato Sam Cronin (altro epurato di Toronto) che ha rimpiazzato in mediana l'infortunato brasiliano Moreira. Qualche occasione per entrambi i team, ed alla fine un pari giusto.

Altro pari a reti inviolate a Toronto dove i Galaxy raccolgono un punto prezioso per allungare in campionato, e pure tra il rammarico di tante occasioni fallite. Dalla capolista della Western Conference al tandem co-leader nella Eastern.

I Crew s'impongono per 2-0 sui DC United, ma il risultato è assolutamente bugiardo perchè la formazione di Onalfo avrebbe meritato di raccogliere almeno un punto. Per di più a sbloccare il match è un gol di Schelotto che controlla con la mano una respinta della traversa su un diagonale di Renteria, ed a porta vuota deposita in rete.

Il raddoppio lo firma il difensore Brunner con un piatto su sponda di testa di Lenhart, il biondo attaccante ha tagliato i suoi boccoloni e quando si presenta dagli undici metri per un rigore conquistato dallo stesso trova i guantoni di Perkins.

Altra partita parzialmente bugiarda quella di Kansas City, dove i Wizards attaccano per tutto il primo tempo ed anche nella ripresa, ma incassano ben tre gol dei Red Bulls di Hans Backe. Apre il match un colpo di testa del ghanese Ibrahim lesto ad aprofittare della giornata di disgrazia di Hohlbein e compagni. Nel finale il colombiano Juan Pablo Angel che supera il danese Nielsen per altre due volte, ed un cartellino rosso al capitano del team di casa Davy Arnaud per un fallo di frustrazione sull'estone Lindpere (per lui anche una traversa)sulla linea di metà campo.

Risale posizioni in classifica Dallas che espugna il terreno dei Chivas Usa. All'Home Depot Center i texani trovano il vantaggio in chiusura di prima frazione con una carambola in area sugli sviluppi di un corner con tocco finale accidentale del rientrante difensore canadese Ante Jazic.

I "goats" di Martin Vasquez riequilibrano il match con il primo centro assoluto del salvadoregno Osael Romero che si candida a raccogliere l'eredità di Sasha Kljestan. Al 61', però, i texani trasformano con il fantasista colombiano Ferreira il rigore, concesso per atterramento di Chavez, ottenendo l'intera posta in palio.

Continua il periodo sfortunato dei Dynamo, fermati in casa sul pari dai Colorado Rapids in 2-2 di alterne emozioni. Vantaggio orange con il giovane e promettente Danny Cruz dalla distanza (ed andrà anche vicino ad una seconda rete con un clamoroso doppio palo), pari di Casey che approfitta di uno svarione di Eddie Robinson in chiusura di frazione. Vantaggio della formazione di Smith con un'autorete del jamaicano Palmer con una sfortunata autorete, e all'80' pari dell'attaccante dello Zimbabwe Ngwenya che festeggia così il suo ritorno in MLS dopo le sfortunate esperienze in Austria e Turchia.

Posticipi domenicali ricchi di emozioni, i Fire espugnano il Foxboro di Boston grazie ad una prodezza balistica del guatemalteco Marco Pappa dai venticinque che fa secco il rientrante Matt Reis.

In chiusura di prima frazione i Fire apparentemente segnano ancora, è un gol fantasma di McBride che è respinto oltre la linea da un difensore, ma per l'arbitro ed i suoi assistenti il pallone non avrebbe superato la linea di porta, e nel tentativo di liberare Shalrie Joseph cicca il pallone che carambola sul palo e si spegne sul fondo. Risultato sostanzialmente giusto perchè i soliti limiti dei Revs emergono, mentre i Fire ritrovano il sapore del successo.

Infine, grande evento a Philadelphia con il debutto del nuovo stadio, gremito e sold out per l'occasione (va detto che al Lincoln Field però si erano fatti più spettatori di quanti ne ospiti il nuovo PPE).

Il match è aperto in chiusura di frazione da un contropiede dei Sounders finalizzato da Pat Noonan. Gli Union giocano un grande secondo tempo all'attacco pareggiando dagli undici metri con l'ex Sebastian LeToux, poi Seitz neutralizza un secondo rigore a Noonan.

Il tifo incessante dei tifosi di casa, e la fragile difesa dei Sounders con un Tyrone Marshall impresentabile sbanda costantemente ed è un susseguirsi di occasioni per la formazione di Nowak che raddoppia con il brasiliano Fred che spedisce alle spalle di Keller un cross che passa in mezzo ad una selva di gambe, e concede il tris ancora dal dischetto con il congolese Danny Mwanga specialista delle reti in "zona cesarini".

domenica 27 giugno 2010

SudAfrica 2010: Germania e Argentina avanti tra gol ed errori arbitrali

Fin qui il mondiale in SudAfrica aveva poco sofferto - se non per piccole cose - gli errori arbitrali. Oggi due gare, e due determinanti errori delle quaterne che hanno influito sull'esito dei due match. Errori tanto vistosi da risultare incomprensibili in contesti di impianti in cui in tempo reale nei mega schermi tutti, dai tifosi ai giocatori possono vedere quel che fosse realmente successo.

Nel pomeriggio a Bloemfontein l'ottavo tra Germania e Inghilterra si è chiuso sul 4-1 in una sfida dai molteplici retaggi storici. Ed ironia del destino agli inglesi non è visto il possibile 2-2, un gol incredibile di Lampard con la palla che dopo aver colpito la traversa ricade oltre la linea di porta, ma senza che la quaterna guidata dall'uruguagio Larrionda se ne renda conto.

Il contrappasso della famosa rete "fantasma" di Hurst che decise la finale dell'ediizone del mondiale del 1966! Tanto per rievocare uno dei tanti illustri precedenti di un match che sulla carta può essere almeno un quarto, se non una semifinale anticipata.

La formazione di Loew parte forte, ed approffitta dei limiti della difesa del team di Fabio Capello: Klose porta in vantaggio i suoi su un lungo lancio del proprio portiere Neuer ed eguaglia per gol ai mondiali Pelè. La difesa inglese poi colpevolmente si sbriciola e concede a Podolski il raddoppio. Sotto di due reti l'Inghilterra si riporta in gara con un colpo di testa di Upson e chiude la frazione con il già citato gol non visto di Lampard.

Il centrocampista del Chelsea scuote ancora la traversa in avvio di ripresa con un punizione, ma è il canto del cigno dell'Inghilterra che finisce la benzina e sbilanciata naufraga subendo ben due reti in contropiede finalizzate dal giovane del Bayern Mueller su assist di Schweinsteiger e di Ozil.

La seconda sfida vede opposte Argentina e Messico con la seleccion che s'impone per 3-1 ed ora incrocerà ai quarti proprio la Germania con cui si sfidò nelle finalissime del 1986 (vinta in Messico) e del 1990 (persa per un dubbio rigore trasformato da Brehme).

Il Messico parte bene e crea pericoli, colpendo una traversa con Salcido e sfiorando il vantaggio con Guardado. Al 27', però, arriva il fattaccio che sposta gli equilibri con una deviazione sottomisura di Carlitos Tevez in evidente fuorigioco ben oltre il portiere e due difensori "tri".

L'assurdo avviene per colpa della direzione di gara italiana, Rosetti convalida dopo aver consultato l'assistente Airoldi e via radio anche l'altro collaboratore Calcagno. La sensazione è che il trio vada nel "pallone" piegato dalle interpretazione del regolamento, dalla pressione dei giocatori delle due squadre, e con l'assurdo che sul maxi schermo presente nello stadio passano le immagini, replay dopo replay che evidenziano la posizione irregolare in modo evidente come conferma la stessa ripresa in cui l'allenatore messicano Aguirre mostra il misfatto al quarto uomo.

Il Messico perde un pò la testa con qualche calcione di troppo all'indirizzo di Messi e company, ma al 33' il difensore Osorio pasticcia ed il madrilista Higuain ne approfitta per raddoppiare ed isarsi sul trono dei cannonieri con quattro centri.

L'Argentina di Maradona chiude la pratica al 52' con una prodezza di Tevez che supera Perez. Il Messico, però, vuole salvare l'onore ed alla fine trova la rete della bandiera con il prossimo innesto del Manchester Utd, il "chicarito" Hernandez.

Domani andranno in scena le sfide incrociate degli ottavi tra Olanda e Slovacchia, e Brasile e Cile.
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GERMANIA-INGHILTERRA 4-1

Marcatori: 20' Klose (G); 32' Podolski (G); 37' Upson (I); 22' e 25' st Mueller (G)
GERMANIA (4-2-3-1): Neuer; Lahm, Mertesacker, Friedrich, J.Boateng; Khedira, Schweinsteiger; Mueller (27' st Trochowski), Oezil (37' st Kiessling), Podolski; Klose (27' st Gomez). A disposizione: Wiese, Butt, Jansen, Aogo, Tasci, Badstuber, Kroos, Cacau, Marin. C.T. Loew
INGHILTERRA (4-4-2): James; G.Johnson (41' st Wright-Phillips), Terry, Upson, A.Cole; Milner (19' st J.Cole), Barry, Lampard, Gerrard; Rooney, Defoe (25' st Heskey). A disposizione: Green, Hart, Dawson, Lennon, Crouch, Warnock, Carragher, King, Carrick. C.T. Capello
Arbitro: Larrionda (Uruguay)
Ammoniti: Friedrich (G), Johnson (I).

ARGENTINA-MESSICO 3-1

Marcatori: 26' Tevez, 33' Higuain, 7' st Tevez (A), 26' st Hernandez (M)
Argentina (4-3-3): Romero; Otamendi, Demichelis, Burdisso, Heinze; M. Rodriguez (42' st Pastore), Mascherano, Di Maria (34' st Gutierrez); Messi, Tevez (24' st Veron), Higuain. A disp.: Pozo, Andujar, C. Rodriguez, Samuel, Garce, Bolatti, Veron, Pastore, Aguero, Palermo, Milito. All.: Maradona
Messico (4-3-2-1): Perez; Osorio, F. Rodriguez, Marquez, Salcido; Juarez, Torrado, Guardado (16' st Franco); Dos Santos, Bautista (1' st Barrera); Hernandez. A disp.: Ochoa, Luis Ernesto Michel, Aguilar, Moreno, Barrera, Castro, Magallon, Torres, Franco, Medina, Blanco, Vela. All.: Aguirre.
Arbitro: Rosetti (ITA)
Ammoniti: Marquez (M)

SudAfrica 2010: fine corsa Usa; avanti Uruguay e Ghana

Tanta delusione per il "soccer" con la nazionale americana di Bob Bradley che esce di scena contro il Ghana negli ottavi di finale della competizione in corso in SudAfrica.

Una sfida quella disputata a Rustenburg che emette un verdetto, il passaggio ai quarti di finale delle "black stars", ma al contempo focalizza anche l'attenzione su vecchi limiti di natura tecnico-tattici della selezione Usa.

Bradley ripropone la formazione vista inizialmente contro l'Algeria nell'ultimo match del girone C con due eccezioni, i ritorni di Ricardo Clark in luogo di Maurice Edu e di Robbie Findley per Herculez Gomez.

Sin dalle prime battute di gioco però risulta evidente che l'assetto non risulti sufficentemente equilibrato a centrocampo, e sorprende trattandosi di un match ad eliminazione diretta che non si sia optato per l'impiego di Feilhaber (4-2-3-1) o di un Beasley (4-4-2) in un più prudente .

Neppure il tempo di pensarlo, ed il Ghana approfitta di un errore in mediana di Ricardo Clark, con il ghanese di Germania Prince Boateng che s'invola sulla trequarti. DeMerit esita se uscire in contrasto, e consente al calciatore di poter calciare libero da pressioni con un rasoterra che s'infila all'angolo alla destra di Howard, forse copevolmente troppo avanti rispetto alla linea di porta.

Sulle ali dell'entusiasmo il Ghana, sotto choc gli Usa: il match disegna un canovaccio per i primi trenta minuti tutto in favore degli africani con tanto pressing, uniti a tecnica e velocità che disorientano i compassati e pasticcioni americani. Cherundolo e Clark rimediano pure gialli evitabili, ed il mediano in perenne difficoltà è richiamato in panchina da Bradley che abbraccia il ragazzo quasi scusandosi per la sostituzione con Edu.

Dal 25' però gli Usa iniziano a crescere ed a proporsi in avanti peccando in misura e coraggio, e vanno ad un passo del pari con Findley che può aprofittare di un buco di Jonathan Mensah, la sua conclusione da dentro l'area sul primo palo vede una strepitosa risposta di Kingson che di piede salva il risultato. Il Ghana ha subito dopo una buona occasione per raddoppiare ma Kwadoo Asamoah - penetrazione in velocità in area - trova sulla strada l'opposizione di un reattivo Howard.

La ripresa si apre con l'ingresso di Feilhaber per Findley, e subito il centrocampista dell'Aarhus ha l'occasione per firmare il pari, ma ancora il portiere ghanese si supera da distanza ravvicinata. Sullo stesso centrocampista, nato in Brasile a dispetto del cognome che tradisce le origini europee ed ebraiche, più tardi vi sarà un dubbio intervento appena dentro l'area con un difensore che colpisce la sua gamba prima di allontanare.

Il copione del match è profondamente cambiato ed ora tutto il gioco è proposto dagli americani, mentre i ghanesi cercano solo manovre di alleggerimento con Ayew e Inkoom (tra i campioni ndl mondiali under 20 disputato in Egitto), e il peso dell'attacco rimane sul solo Asamoah Gyan.

Al 62' arriva il pari a firma di Donovan che trasforma impeccabilmente dagli undici metri un rigore concesso per l'atterramento di Dempsey ad opera di Jonathan Mensah (cartellino dell'Udinese).

Gli Usa hanno energie e velocità mentre il Ghana appare in costante affanno, poco dopo Kingson è costretto ad anticipare di piede Altidore che si era involato in solitaria su un'assist di Donovan.

Ancora occasioni per gli americani con Michael Bradley che spara debolmente da posizione favorevole, ed ancora Jozy Altidore entusiasma il pubblico con un affondo concluso con una conclusione fuori di un nulla da terra. Un match ball fallito che peserà sull'epilogo finale.

Quest'ultima rimane l'occasione più ghiotta per chiudere il match tra i rimpianti anche degli ospiti illustri presenti in tribuna: dall'ex presidente Bill Clinton a Mick Jagger e per finire a Kobe Bryant (grande appassionato di soccer, anche perchè trascorse alcuni della sua infanzia in Italia).

Si va ai supplementari, ed ancora una volta gli americani pagano dazio ad un approccio mentale troppo soft. Un lancio di trenta metri, molto casuale perchè sembra un rinvio per liberare, innesca Asamoah Gyan, l'ex di Modena e Udinese vince un duello con il compagno al Rennes Bocanegra, anticipa la chiusura di DeMerit e calcia sull'uscita di Howard.

Un gol sintomatico di difetti palesi del team americano. Il primo è la grande distanza che i due centrali - in linea - avevano tra di loro. Una situazione tattica evidenziata più volte come quella del primo gol subito dai ghanesi, ovvero l'incapacità di fare filtro in mediana, centralmente davanti all'area di rigore aldilà che sia un errore di un giocatore a dare il via all'azione. Il secondo, l'ennesimo difficoltà di approccio e concentrazione, basti dire che gli Usa hanno sempre inseguito gli avversari nel punteggio con l'esclusione del match con l'Algeria dove però si segnò in pieno recupero. Anche la posizione di Howard al limite dell'aria piccola agevola il compito di Asamoah che deve solo piazzare il colpo oltre il numero uno.

La formazione di Bradley che da inizio supplementare presentava in campo Herculez Gomez per Altidore, forse esausto perchè la sostituzione tattica non aveva senso, e forse era comunque più idoneo l'impiego di Buddle. I supplementari sono giocati a ritmi blandi, i ghanesi rallentano oltre misura il gioco, ma non di meno sul finire nelle mischie arrivano delle occasioni non nitidissime per Dempsey e DeMerit, ma senza fortuna.

Tanto rammarico perchè il match poteva segnare un nuovo step per la nazionale americana e per affermare ulteriormente il soccer nelle passioni degli americani.

Nella prima gara dei quarti l'Uruguay approfitta delle disattenzioni difensive della Corea del Sud battuta per 2-1 e centrare l'accessso ai quarti dove sfiderà appunto il Ghana. Quindi ad un posto certo tra le prime quattro.

Decide una doppietta del centravanti dell'Ajax Luis Suarez intervallata dal provvisorio pari sud-coreano a firma di Lee Chung-Yong che di testa approfitta del reciproco ostacolarsi tra Lugano e Muslera. La prima rete (7') di Suarez è anch'essa prodotta da uno svarione difensivo, mentre il secondo (80') è una prodezza con una conclusione di giro sul palo lungo da dentro l'area.

URUGUAY-COREA DEL SUD 2-1

Marcatori: 7' e 35' st Suarez (U), 23' st Lee Chung-yong (C).

Uruguay (4-3-3): Muslera; Lugano, Godin (1'st, Victorino), Fucile, M.Pereira; Perez, Arevalo, Alvaro Pereira (29'st, Lodeiro); Cavani, Suarez (39'st, A. Fernandez), Forlan. A disposizione: Castillo, Silva, Gargano, Eguren, Abreu, Gonzalez, Scotti, S. Fernandez, Caceres. All.: Tabarez.
Corea del Sud (4-4-1-1): Jung Sung-ryong; Cha Du-ri, Cho Yong-hyung, Lee Jung-soo, Lee Young-pyo; Lee Chung-yong, Kim Jung-woo, Ki Sung-yueng, Park Ji-sung; Kim Jae-sung (16'st, Lee Dong-gook); Park Chu-young . A disposizione: Kim Young-kwang, Oh Beom-seok, Kim Hyung-il, Kang Min-soo, Yeom Ki-hun, Kim Bo-kyung, Kim Dong-jin, Kim Nam-il, Lee Seung-ryul, Ahn Jung-hwan. All.: Huh Jung-moo.
Arbitro: Stark (Germania)
Ammoniti: Kim Jung-woo (C)

STATI UNITI-GHANA 1-2

Marcatori: 6' Boateng (G), 17' st rig. Donovan (U), 3' 1ts Gyan (G)

Stati Uniti (4-4-2): Howard; Cherundolo, DeMerit, Bocanegra, Bornstein; Dempsey, Bradley, Clark (31' Edu), Donovan; Altidore (1' 1ts Gomez), Findley (1'st Feilhaber). A disposizione: Guzan, Hahnemann, Goodson, Spector, Onyewu, Torres, Holden, Clark, Buddle. Ct.: Bradley.
Ghana (4-2-3-1): Kingson; Pantsil, Jonathan Mensah, John Mensah, Sarpei (28'st Addy); Prince Boateng (33'st Appiah), Annan; Inkoom (8' 2ts Muntari), K.Asamoah, Ayew; Asamoah Gyan. A disposizione: Agyei, Ahorlu, Tagoe, Derek Boateng, Vorsah, Abeyie, Amoah, I.Ayew, Adiyiah. Ct.: Rajevac.
Arbitro: Viktor Kassai (UNG)

Ammoniti: Clark, Cherundolo, Bocanegra (U), Jonathan Mensah, Ayew (G)

sabato 26 giugno 2010

SudAfrica 2010: Patta Brasile-Portogallo, harakiri Svizzera

Ultimi verdetti anche negli ultimi gironi della fase eliminatoria dei mondiali in SudAfrica, avanti: Brasile, Portogallo, Spagna e Cile.

Nel pomeriggio Portogallo e Brasile impattano per 0-0 a Durban, in una gara che consente ai brasiliani di vincere il girone, ed ai lusitani di passare quali seconda forza del girone senza ricorrere alla differenza reti, comunque a loro favore, rispetto alla Costa d'Avorio di Eriksson che ha superato per 3-0 la modesta Corea del Nord.

Una partita povera di emozioni, e molto tesa in cui si segnalano ben 7 ammonizioni della prima frazione e una traversa di Nilmar. Il Portogallo dal canto suo, non fa molto di più e si accontenta del secondo posto. Dopo un illusorio inizio con due reti in venti minuti - Yaya Tourè al 14' e Romaric al 20' più i pali dello stesso Romaric e Gervinho - la squadra di Eriksson si spegne non riuscendo a trovare quella goleada necessaria per mettere il proprio destino nelle mani di un Brasile comunque in campo comunque con il freno a mano tirato. La terza rete di Kalou (81') arriva troppo tardi.

Il girone H, nelle sfide serali prevede il pepe della giornata perchè concreto è il rischio di un trio a chiudere con sei punti, ed una costretta a far le valigie.

Ed invece a sorpresa la Svizzera non riesce neppure a segnare una singola rete al modesto Honduras che conquista così il suo primo punto, e forse nel computo complessivo delle occasioni del match avrebbero meritato persino il successo. Per la formazione di Hitzfield un mezzo passo falso che costa carissimo, ovvero il ritorno a casa nonostante l'impresa della prima gara contro la Spagna.

Le "furie rosse" di Del Bosque macinano momenti di grande calcio contro un discreto Cile, penalizzato anche da un eccessiva espulsione ai danni di Romero nell'azione che vede il raddoppio iberico con il centrocampista Iniesta. Prima, però, è arrivato il gran gol - il terzo nella kermesse - di David Villa che di prima intenzione, da posizione laterale da circa quaranta metri, infila nella porta incustodita per l'uscita disperata del portiere cileno ad anticipare Torres. Il Cile riesce a rimanere a galla anche grazie al gol cbe riapre il match di Millar (cpn deviazione di un difensore), ma Xavi e compagni mantengono le redini del gioco e nel finale il match cala anche d'intensità condizionata dalle notizie provenienti anche dalla prestazione della Svizzera.

Clamoroso l'en plein delle formazioni sudamericane, cinque su cinque ammesse agli ottavi, mentre è debacle per le selezioni europee che scendono da dieci della precedente edizione a sei. Deludente l'Africa: una sola su sei compagini a superare lo sbarramento, e tra queste vi erano i padroni di casa del SudAfrica. Completano il quadro delle ammesse agli ottavi due nordamericane e due asiatiche.
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Classifica girone G: Brasile 7, Portogallo 5, Costa d'Avorio 4, Corea del Nord 0

Classifica girone H: Spagna e Cile 6, Svizzera 4, Honduras 1

PORTOGALLO-BRASILE 0-0
Portogallo (4-5-1): Eduardo; Ricardo Costa, Alves, Carvalho, Duda (54' Simao); Danny, Tiago, Pepe (64' P.Mendes), Meireles (83' Veloso), Coentrao; Ronaldo. A disp.: Beto, Fernandes, J.Rolando, Ferreira, Miguel, Pepe, Amorim, Liedson, H.Almeida. All.: Queiroz.
Brasile (4-3-2-1): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Juan, Bastos; Dani Alves, Gilberto Silva, Felipe Melo (44' Josuè); Baptista (82' Ramires); Nilmar, Luis Fabiano. A disp.: Gomes, Doni, Thiago Silva, Luisao, Gilberto, Ramires, Kleber, Robinho, Grafite. All.: Dunga.
Arbitro: Archundia (Messico)
Ammoniti: Luis Fabiano, Juan, Felipe Melo (B); Duda, Tiago, Pepe, Coentrao (P)

COREA DEL NORD-COSTA D'AVORIO 0-3
Corea del Nord (5-4-1): Ri Myong Guk; Cha Jong Hyok, Pak Chol Jin, Pak Nam Chol, Pak Nam Chol II , Mun In Guk (22' st Choe Hyok); Ri Jun Il, Ju Yun Nam, An Yong Hak, Hong Yong Jo; Jong Tae Se. A disposizione: Gil, Won, Chol, Ri Kwang Chon, Kim, Jun, Myong, S. Hyok, C. Hyok, K. Chol. All.: Kim Jong Hun.
Costa d'Avorio (4-4-2): Barry; Eboue, Kolo Toure, Zokora, Boka; Keita (19' st Dindane), Yaya Tourè, Tiotè, Romaric (34' st Doumbia); Gervinho (19' st Kalou), Drogba. A disposizione: Zogbo, Yeboah, Angoua, Tienè, Gohouri, Bamba, Gosso, Demel, Kone, Kalou, Dindane. All.: Eriksson.
Arbitro: Undiano (Spa)
Marcatori: 14' Yaya Tourè, 20' Romaric, 36' st Kalou

CILE-SPAGNA 1-2
Cile (4-3-3): Bravo; Isla, Medel, Ponce, Jara; Vidal, Estrada, Gonzalez (1' st Millar); Sanchez (20' st Orellana), Valdivia (1' st Paredes), Beausejour. A disposizione: Pinto, Marin, Contreras, Fuentes, Carmona, Tello, Fierro, Fernandez, Suazo. All. Bielsa.
Spagna (4-3-3): Casillas; Ramos, Pique, Puyol, Capdevila; Busquets, Xabi Alonso (28' st Martinez), Xavi; Iniesta, Torres (10' st Fabregas), Villa. A disposizione: Albiol, Marchena, Valdes, Mata, Arbeloa, Pedro, Llorente, Silva, Navas, Reina. All. Del Bosque.
Arbitro: Rodriguez (Messico)
Marcatori: 24' Villa (S), 37' Iniesta (S), 2' st Millar (C)
Ammoniti: Medel, Ponce (C)
Espulsi: Estrada (C)

SVIZZERA-HONDURAS 0-0
Svizzera (4-4-2): Benaglio; Lichtsteiner, Von Bergen, Grichting, Ziegler; Barnetta, Inler, (33' st Shaqiri) Huggel, (1'st Yakin) Fernandes; Derdyok, (24' st Frei) Nkufo. A disp: Wolfli, Leoni, Magnin, Senderos, Eggimann, Padalino, Schwegler, Bunjaku. All.: Hitzfeld
Honduras (4-4-2): Valladares; Sabillon, Chavez Guity, Bernardez, Figueroa; Alvarez, W.Palacios, Thomas, (22' st Martinez Ramos) Nunez; Suazo, (33' st Welcome) J.Palacios. A disposizione: Canales, Escober, Mendoza, Izaguirre, Guevara, Turcios, Espinoza, W.R.S. Palacios, Garcia, Pavon, J.N.S. Palacios. All.: Rueda
Arbitro: Baldassi (Arg)
Ammoniti: Thomas (H), Fernandes (S), Suazo (H). Chavez Guity (H), W.Palacios (H)

Mercato: biennale per Henry? Wizards su Gudjohnsen

Mondiali finiti per la Francia e l'elezione di Alexandre "Sandro" Rosell alla presidenza del Barcellona in successione a Joan Laporta dovrebbero a breve termine portare all'ufficialità del passaggio di Thierry Henry dal club catalano ai Red Bulls New York.

Per "Titti" quindi a breve ci sarà iil trasferimento negli Usa, sciolte alcune riserve anche per valutare talune offerte provenienti dalla Premier League (West Ham in particolare). Ad anticipare la notizia sul biennale è il Daily Mirror.


In una recente dichiarazione alla stampa il tecnico Hans Backe ha confidato che il team si fosse mosso anche su un "10" per il centrocampo, un giocatore a scadenza con il suo club, ma questo ha preferito compiere altre scelte. Un identikit che suona come una foto di Michael Ballack.

Altro nome caldo in queste ultime ore è quello del duttile giocatore islandese Eidur Gudjhonsen: per lui ci sarebbe un'offerta da Designated Player da parte dei Kansas City Wizards, come ha ammesso il presidente del team Rob Heinemann.

L'ex giocatore di Chelsea e Barcellona, nell'ultima stagione si è diviso con modesta fortuna tra il Monaco nella Ligue e il Tottenham in Premier League. Il giocatore, classe 1978, è sotto contratto anche per la stagione 2010-11 con i biancorossi monegaschi ma non sembra rientrare nei piani tecnici del team, e potrebbe ottenere una risoluzione anticipata.

I DC United stanno valutando l'ipotesi di sostituire il brasiliano Luciano Emilio con l'attaccante argentino Pablo Hernandez (classe 1981) del Defensor Sporting in Uruguay. Nome tuttavia che convince ben poco.

Infine, un rumor che riguarda da vicino l'Italia. Negli ultimi giorni si è parlato con insistenza di un possibile arrivo ai Galaxy di Ronaldinho. Partiamo da una certezza, il contratto dell'asso brasiliano del Milan scadrà il 30 giugno 2011 ed il rinnovo è tutt'altro che scontato.

Ed il team californiano lavora ovviamente per quella data, anche perchè non è da escludere una cessione in Europa di un Landon Donovan sempre più pronto per i team dei tornei migliori del Vecchio Continente.

A spingere i Galaxy verso l'operazione Ronaldinho sono state anche le recenti attestazione di amore dei tifosi americani nelle ultime gare disputate dal Milan nel suo ultimo tour in Nord America. Insomma un personaggio ideale ad accendere i riflettori sul torneo.

MLS: si riparte dal debutto dello stadio a Philadelphia

Due settimane di stop, e si riparte con un intenso "lungo" week-end di gare che segna la ripresa agonistica nella Major League Soccer. Tutto in contemporanea con la sfida degli ottavi della nazionale Usa di Bob Bradley in SudAfrica.

Ad aprire la tredicesima week sarà venerdì la sfida del "Rio Tinto" tra Real Salt Lake e San Jose Earthquakes. Poi il ricco programma di sabato con: Toronto-Galaxy, Crew-DC United, Wizards-Red Bulls, Dynamo-Rapids e Chivas Usa-Dallas. Infine, domenica Revs-Fire, e Union-Sounders.

Quest'ultima gara segnerà anche uno degli eventi più attesi con il debutto del Soccer Specific Stadium costruito nei sobborghi di Chester, il PPL Park. Acronimo che sta per la società Pennsylvania Power & Light che si è vincolato ad un contratto di sponsorizzazione dell'impianto con un contratto di dieci anni.

Il PPL Park è un impianto più piccolo rispetto al Lincoln Financial Field, con una capienza fissata in 18.500 persone, forse addirittura troppo pochi per i numeri registrati nell'impianto in uso al team cittadino degli Eagles della NFL.

Il nuovo impianto degli Union nasce da un progetto dello studio Rossetti, e sorge a Chester con sullo sfondo il fiume Delaware in un'area che rientra in un più ampio progetto di riqualificazione voluto dalla locale amministrazione.

D2: A St..Louis "salta" la panchina di Claude Anelka

L'AC St.Louis ha ufficializzato ieri l'esonero dalla guida tecnica del team del francese Claude Anelka, e contestualmente anche quella del direttore generale brasiliano Francisco Filho.

La scelta di allontanare il duo per certi versi sorprende, ma in fondo non troppo. Anche se in vero bisognerebbe comprenderne le vere ragioni che forse non sono esplicitamente connesse con i risultati del campo.

Il cammino stagionale in USSF D2 del team del Missouri non è certo esaltante. Un ruolino in campionato costituito: da due vittorie, un pari e sette sconfitte; e sette gol segnati a fronte dei diciassette subiti, e l'inevitabile ultimo posto nella sua conference della Nasl con 7 punti ed un ritardo di 5 punti sul team che li precede.

Numeri che testimoniano l'evidenza delle difficoltà incontrate dal sodalizio dell'investor Jeff Cooper, però, tutte comprensibili trattandosi di un expansion team costruito in modo del tutto estemporaneo. Per di più le due stelle chiamate a guidare la formazione sul campo: Steve Ralston e il brasiliano Gauchinho hanno potuto offrire un contributo assai limitato tra infortuni e problemi di visto.

Inoltre l'ex Revs da un paio di settimane ha ottenuto di tornare a Boston, risolvendo il suo contratto che lo vedeva anche nella duplice veste di assistente tecnico a causa delle difficoltà economiche del sodalizio che hanno costretto al ritiro dal torneo WPS della società "gemella" dell'Athletica. Difficoltà che sembrano ora superate proprio per l'intervento di Cooper e che avrebbero origine nei mancati contributi dei fratelli Vaid di cui Claude Anelka dovrebbe esser stato espressione.


Pertanto non è da escludere che queste difficoltà di natura economica o per altri dissidi interni abbiano svolto un ruolo determinante nell'esonero del duo Anelka-Filho. Infatti, nell'ultimo mese di giugno l'AC St.Louis è sceso in campo solo in tre occasioni, e sempre vincendo: una volta in campionato a Puerto Rico, e poi i due turni dell'US Open Cup superati contro e Des Moines Menace e Minnesota Stars.

Su internet il fratello maggiore di Nicolas Anelka - e già ex manager del nazionale "blues" ai tempi dei suoi annuali trasferimenti in giro per l'Europa, compreso quello mancato alla Lazio - è ancora oggi criticatissimo e ricordato con rancore da parte dei tifosi del team scozzese del Raith Rovers e i francesi dell'FC Trappes.


Alla guida della squadra arriva un tecnico locale con esperienze per lo più a livello di scuole calcio giovanili e di college come Dale Schilly - annunciato dal general manager Tim Owens - insieme al suo staff che sarà composto da John Van Buskirk (tredici anni da calciatore ed uno da tecnico in Germania), Tim Leonard e Blake Decker.

venerdì 25 giugno 2010

SudAfrica 2010: Italia addio! Avanti Paraguay, Slovacchia, Olanda e Giappone


Il disco suonava la stessa canzone, un lento, troppo lento, in cui le immagini del presente stridevano con quelle del passato. Dal cielo "azzurro" sopra Berlino a distanza di quattro si è passati per l'Italia di Marcello Lippi al "fango" dell'umiliante eliminazione al termine di un girone eliminatorio disastroso con l'aggravante - con tutto il rispetto per Paraguay, Slovacchia e Nuova Zelanda - di non avere avversarie di elevatissima levatura.


Si ferma l'Italia sportiva per seguire una squadra schierata per la terza volta consecutiva con poca razionalità ed in cui si fatica a comprendere perchè ci si ostini a proporre interpreti ed assetti tattici tra loro inconciliabili. Chiudere il Girone C da fanalino di coda con due punti è l'eclissi di un ciclo, ma al contempo l'ennesimo avvertimento alle squadre del nostro torneo ad invertire la rotta.

Questo tema, però, risulta ancor più secondario di fronte all'aspetto delle qualità tecniche, del poco cuore e dell'orribilante prova fornita dagli azzurri contro la Slovacchia per almeno settanta minuti di una gara che si chiude per 3-2 per Hamsik e compagni.

La selezione di Weiss sovrasta gli azzurri sin dalle prime battute con un pressing alto e tanto dinamismo, mentre gli azzurri s'incartano ben presto in situazioni dall'evidente approssimazione in una crescente confusione mentale da cui scaturisce la prima rete di Vittek innescato da un folle passaggio errato di DeRossi al limite dell'area.

Lippi all'intervallo getta nella mischia Quagliarella e Maggio rispettivamente per Gattuso e Criscito, e visto i timidi segnali è costretto a forzare il rientro di Pirlo che rileva Montolivo e mentre si annotano finalmente le prime occasioni azzurre con DiNatale e Quagliarella (salvataggio sulla linea di Skrtel). La Slovacchia però non molla e raddoppia con Vittek che prende un metro a Chiellini e sul primo palo gira alle spalle di Marchetti un corner basso da destra.


Il doppio svantaggio sembra aver definitivamente compromesso la gara, ma c'è la reazione degli azzurri che accorciano le distanze con un tap in di DiNatale dopo che una conclusione di Quagliarella era stata respinta dal portiere. Poi il duo a parti invertite confenziona un gol che è annullato per un millimetrico fuorigioco.

L'Italia nonostante tutto vede possibile il traguardo, poichè è sufficente un pari per centrare il passaggio del turno: un pò come successe agli azzurri di Bearzot ne 1982 in Spagna. Purtroppo, i limiti difensivi riemergono prepotentemente e addirittura da una rimessa laterale sulla trequarti nasce il gol del 3-1 con il neoentrato Kopunek che si presenta davanti al portiere aprofittando di una madornale "bambola" dei centrali azzurri.

Non è finita qui: Quagliarella inventa il gol della speranza con un tiro dal limite sotto la traversa, ne segue un finale di assedio con Pepe che fallisce anche il possibile 3-3. L'Italia abdica con disonore profondo ed un trauma profonda negli inevitabili processi. Toccherà, come già annunciato da tempo, a Cesare Prandelli rimettere insieme i cocci di un così fragoroso crack.

Nell'altro match del girone Paraguay e Nuova Zelanda si annullano in uno 0-0 dalle occasioni mancate per entrambe che promuove i sudamericani quale prima forza del girone davanti alla Slovacchia. Basta il dato degli "all white", selezione semi-professionista, alla sua seconda storica partecipazione dopo quella del 1982 (tre sconfitte in altrettante gare), chiude con tre punti ed appena un gol all'attivo.

Nel girone E, l'Olanda blinda la sua prima posizione battendo per 2-1 il Camerun. Oranje padroni del campo con il loro gioco brioso palla a terra, anche se di tanto in tanto la tecnica e la corsa degli africani ha creato qualche difficoltà. Vantaggio nel primo tempo con Van Persie, replica dei leoni indomabili in avvio di ripresa con Eto'o che trasforma un rigore per un mani di Van der Vaart. Sigillo del successo del milanista Huntelaar con un tap in su una conclusione di giro del rientrante Arjen Robben. Una gran bella Olanda, ed il peccato di non esser l'Italia a sfidarla è forte.

Nell'altro match del girone si assegnava il secondo posto nella sfida tra Danimarca e Giappone che si apre con un illusorio predominio degli scandinavi. Poi i nipponici di mister Okada si dimostrano specialisti delle punizioni con Keisuke Honda (colpe evidenti dell'incerto Sorensen) ed Endo che in un quarto d'0ra indirizzano il match, con quest'ultimo ancora vicino alla rete su piazzato nella ripresa. Nel finale un sussulto dell'ex milanista Jon Dahl Tomasson sembra poter riaprire la sfida, ma subito dopo Honda serve un assist al bacio al neo-entrato Okazaki per il 3-1 che qualifica il Giappone agli ottavi come nell'edizione del 2002.


SLOVACCHIA-ITALIA 3-2
Slovacchia (4-2-3-1): Mucha; Pekarik, Skrtel, Durica, Zabavnik; Strba (42' st Kopunek), Kucka; Vittek, Hamsik, Stoch; Jendrisek. A disp.: Pernis, Kuciak, Pekarik, Cech, V. Weiss, Sapara, Holosko, Jakubko, Sestak, Kucka, Salata. All.: Weiss
Italia (4-3-3): Marchetti; Zambrotta, Cannavaro, Chiellini, Criscito (1' st Maggio); Montolivo (11' st Pirlo), De Rossi, Gattuso (1' st Quagliarella); Pepe, Iaquinta, Di Natale. A disp.: De Sanctis, Maggio, Gilardino, Bocchetti, Marchisio, Camoranesi, Palombo, Quagliarella, Pazzini, Pirlo, Bonucci. All.: Lippi
Arbitro: Webb (ING)
Marcatori: 24' e 28' st Vittek, 44' st Kopunek (S), 35' st Di Natale, 47' st Quagliarella (I)
Ammoniti: Strba, Vittek, Pekarik, Mucha (S), Cannavaro, Chiellini, Pepe, Quagliarella (I)

PARAGUAY-NUOVA ZELANDA 0-0
Paraguay (4-3-3): Villar; Caniza, J. C. Caceres, Da Silva, Morel; Vera, V. Caceres, Riveros; Santa Cruz, Cardozo (21'st, Barrios), Valdez (21'st, Benitez). A disposizione: D. Barreto, Bonet, Bobadilla, Veron, Alcaraz, Torres, E. Barreto, Ortigoza, Santana, Gamarra. All.: Martino.
Nuova Zelanda (3-4-3): Paston; Reid, Nelsen, Smith; Vicelich, Bertos, Elliott, Lochhead; Fallon, Smeltz, Killen (34'st, Brockie). A disposizione: Moss, Bannatyne, Sigmund, Boyens, Brown, Barron, McGlinchey, Clapham, Mulligan, Christie, Wood. All.: Herbert.
Arbitro: Nishimura (Giappone)
Ammoniti: V. Caceres (P), Santa Cruz (P), Nelsen (N).

CAMERUN-OLANDA 1-2
Camerun (4-4-2): Souleymanou; Geremi, Mbia, Nkoulou (28' st R. Song), Assou-Ekotto; Makoun, Chedjou, Nguemo, Bong (11'st Aboubakar); Eto'o, Choupo-Moting (27' st Idrissou). A disposizione: Ndy, Bassong, Song, , Emana, Webo, Matip. All.: Le Guen
Olanda (4-2-3-1): Stekelenburg; Boulahrouz, Heitinga, Mathijsen, Van Bronckhorst; Van Bommel, De Jong; Kuyt (21' st Elia), Sneijder, Van der Vaart (28' st Robben); Van Persie (14' st Huntelaar). A disposizione: Vorm, Boschker, Van der Wiel, Ooijer, Braafheid, Demy, Schaars, Afellay, Babel. All.: Van Maarwijk.
Arbitro: Pozo (Cile)
Marcatori: 35' pt Van Persie (O); 65' rig. Eto'o (C); 83' Huntelaar (O);
Ammoniti: Kuyt (O); Nkoulou (C); Van der Vaart (O); Van Bronckhorst (O);
Espulsi: nessuno

DANIMARCA-GIAPPONE 1-3
Danimarca (4-4-2): Sorensen; Jacobsen, Kroldrup (11' Larsen), Agger, S. Poulsen; Rommedahl, C. Poulsen, Jorgensen (34' J. Poulsen), Kahlenberg (19' Eriksen); Tomasson, Bendtner. A disposizione: Andersen, Christiansen, Mtiliga, Kvist, Jensen, Gronkjaer, Enevoldsen, Beckmann. All.: Olsen.
Giappone (4-3-3): Kawashima; Komano, Nakazawa, Tanaka, Nagatomo; Abe, Hasebe, Endo (46' st Inamoto); Honda, Okubo, Matsui (31' Okazaki). A disposizione: Narazaki, Kawaguchi, Uchida, Iwamasa, Konno, S. Nakamura, K. Nakamura, Tamada, Yano, Morimoto. All.: Okada.
Arbitro: Damon (Sudafrica)
Marcatori: 17' Honda (G), 30' Endo (G), 38' st Tomasson (D), 42' st Okazaki (G)
Ammoniti: Kroldrup, C. Poulsen, Bendtner (D); Endo, Nagatomo (G)
Espulsi: nessuno

mercoledì 23 giugno 2010

SudAfrica 2010: Usa e Inghilterra pescano Ghana e Germania

Seconda giornata di verdetti per i gironi C e D, quelli più attesi per chi scrive e legge questo blog che da anni ossserva l'evoluzione del soccer a stelle e strisce.

La rimonta dallo 0-2 al 2-2 - tralasciando la rete annullata ad Edu che poteva valere il sorpasso - nella gara contro la Slovenia ci aveva detto del carattere di un team mai domo, "duro a morire" per citare un famoso titolo cinematografico.


Alla luce dei risultati odierni, dobbiamo ripeterci. Nel pomeriggio in campo in contemporanea Inghilterra-Slovenia ed Usa-Algeria. Tutti in gioco, persino i nord-africani, e con l'esclusione degli slavi sono tutti alla ricerca di una vittoria che valga il passaggio agli ottavi.

Fear, paura. L'Inghilterra di Fabio Capello scaccia gli incubi di un mondiale stregato piegando gli sloveni di Kek per 1-0, decide un gol dell'attaccante del Tottenham Defoe al 23' su cross tagliato da destra di Milner. A Port Elizabeth gli inglesi sfiorano anche il raddoppio in alcune occasioni, le più ghiotte con John Terry e Wayne Rooney, quest'ultimo colpisce il palo e poi lascia il campo claudicante.

La partita scorre fino al triplice fischio con gli sloveni che vedono svanire le loro speranze nonostante la sconfitta proprio a match concluso. Infatti al Loftus Versfeld Stadium di Pretoria, gli Usa riescono a trovare il gol della vittoria sull'Algeria e della qualificazione al 92' con Landon Donovan.

Il numero dieci del team guidato da Bob Bradley finalizza in pieno recupero una veloce ripartenza americana, in cui un cross di Jozy Altidore è respinto dal portiere algerino M'bolhi, ma sul pallone arriva il giocatore dei Galaxy che spedisce in rete scatenando la gioia di compagni, panchina e tifosi, e tra i presenti spiccava la presenza di Bill Clinton. L'ex presidente degli USA siede vicino a Blatter, e sicuramente la sua presenza deve essere letta anche nell'opera di sostegno alla candidatura americana per ospitare l'edizione del 2018, o più verosimilmente quella della 2022.

Il match è acceso, l'Algeria mette i brividi ad Howard e compagni colpendo una traversa con una girata in mezza rovesciata di Djebbour al 6'. Poi sono gli Usa ad attaccare in un monologo quasi costante, ma il portiere algerino salva la sua porta in più occasioni. E quando nulla può come al 20' quando Dempsey segna, si alza ingiustamente una bandierina per un fuorigioco errato. Per non dire dell'incredibile errore sottomisura di Altidore che si disturba con Donovan, e calcia da favorevole posizione alle stelle.

Il nervosismo sembra prendere il sopravvento anche perchè ormai è noto a tutti che l'Inghilterra abbia segnato, e che quindi se non si sbloccasse il risultato sarebbe la Slovenia a passare alla fase successiva.

Americani schierati dal primo minuto con Howard tra i pali, difesa con Cherundolo e Bornstein esterni e DeMerit e Bocanegra centrali; in mediana Edu affianca Bradley con Donovan e Dempsey esterni d'attacco a sostegno di Herculez Gomez e Altidore.

Ad inizio ripresa Bradley inserisce Feilhaber per l'attaccante californiano di recente passato dal Puebla al Pachuca, e il centrocampista ex Amburgo offre un importante contributo alla manovra rafforzando la fluidità della manovra. Al 57' Dempsey potrebbe sbloccare il match: il suo tiro dal limite si stampa sul palo ed anche il successivo ingresso di Buddle (per Edu) e nel finale di Beasley (per Bornstein) non sortisce effetti. Ma quando tutto sembra scritto, arriva questa veloce ripartenza orchestrata da Donovan, poi il cross di Altidore, l'intervento di M'bolhi ad anticipare Dempsey e Buddle, e il pallone che prontamente Donovan spedisce in rete e porta gli Usa agli ottavi addirittura quali primi classificati del girone per gol segnati.

Sulla sua strada gli Usa ritroveranno sabato 26 il Ghana, ovvero le "black stars" che sbarrarono la strada agli americani nel terzo match ai mondiali in Germania nel 2006 e che se vinto sarebbe valso il passaggio del girone alle spalle dell'Italia. Un match che fece discutere molto all'epoca perchè condizionato dall'arbitraggio e da alcuni marchiani errori del team all'epoca guidato da Bruce Arena.

Il Ghana perde per 1-0 (Ozil) la sfida con la Germania, ma passa egualmente da secondo poichè l'Australia s'impone per 2-1 su una deludente Serbia. La sfida dei fratelli Boateng, uno che ha scelto la selezione africana e l'altro quella europea, è un match valido sotto l'aspetto tecnico e con diverse occasioni per entrambe le parti. Anzi è il Ghana a dover recriminare per il maggior numero di occasioni fallite, specie sul risultato ancora bloccato. Dopo lo svantaggio, breve fiammata di reazione e poi i ghanesi consci del doppio vantaggio degli aussie comprendono che è meglio non rischiare e portare a termine il match con un solo gol al passivo.

Se la Serbia avesse vinto contro l'Australia avrebbe avuto un piede negli ottavi, ma l'anarchia slava invece si trasforma in un incubo e dopo un buon primo tempo, si esaurisce nella ripresa quando gli aussie trovano il gol prima con Cahill e poi Holman. Nel finale Pantelic riapre i giochi, ma ormai era troppo tardi e per entrambe sono pronte le valigie e l'areo per ritornare a casa.



Classifica gruppo C: Usa e Inghilterra 5, Slovenia 4, Algeria 1

Classifica gruppo D: Germania 6, Ghana (0) e Australia 4 (-3), Serbia 3

SLOVENIA-INGHILTERRA 0-1
MARCATORE: Defoe al 23' p.t.
SLOVENIA (4-4-2): S. Handanovic; Brecko, Suler, Cesar, Jokic; Koren, Birsa, Kirm (dal 33' st Matavz), Radosavljevic; Ljubijankic (dal 17' st Dedic), Novakovic (J. Handanovc, Dzinic, Ilic, Krhin, Seliga, Filekovic, Komac, Stevanovic, Mavric). All: Matjaz Kek
INGHILTERRA (4-1-3-2): James; Johnson, Upson, Terry, A. Cole; Barry, Gerrard, Lampard, Milner; Rooney (dal 27' st J.Cole), Defoe (dal 40' st Heskey) (Green, Hart, Dawson, Lennon, Crouch, Warnock, Wright-Phillips, Carrick). All. Fabio Capello.
ARBITRO: Wolfgang Stark (Germania).
NOTE - Ammoniti: Jokic, Birsa e Dedic per gioco scorretto, Johnson per simulazione.

STATI UNITI-ALGERIA 1-0
MARCATORE: Donovan al 46' s.t.
STATI UNITI (4-4-2): Howard; Bornstein (dal 35' s.t. Beasley), Demerit, Bocanegra, Cherundolo; Dempsey, Bradley, Edu (dal 19' s.t. Buddle), Donovan; Altidore, Gomez (dal 1' s.t. Feilhaber). (Spector, Onyewu, Holden, Clark, Torres, Guzan, Goodson, Hannemann). All. Bradley.
ALGERIA (3-4-2-1): M'Bolhi; Bougherra, Halliche, Yahia; Kadir, Yebda, Lacen, Belhadj; Ziani (dal 24' s.t. Guedioura); Matmour (dal 40' s.t. Saifi); Djebbour (dal 21' s.t. Ghezzal). (Gaouaqui, Mansouri, Boudebouz, Bellaid, Laifaqui, Chaouchi, Medjani, Mesbah, Ardoun). All. Saadane.
ARBITRO: De Bleeckere (Belgio).
NOTE: Espulso: 48' s.t. Yahia per doppia ammonizione. Ammoniti: Yebda, Altidore, Yahia, Lacen, Beasley.

GHANA-GERMANIA 0-1

Marcatori: 12' st Ozil (GE) Ghana (4-1-4-1): Kingson; Paintsil, John Mensah, Jonathan Mensah, Sarpei; K. Boateng, Annan, Asamoah; Tagoe (18' st Muntari), D. A. Gyan (36' st Amoah), D. Ayew (47' st Adiyiah). A disp.: Agyei, Ahorlu, Vorsah, John Mensah, Inkoom, D. Boateng, Appiah, Muntari, A. Ayew, Addy, Abeyie. All.: Rajevac
Germania (4-2-3-1): Neuer; Lahm, Mertesacker, Friedrich, J. Boateng (22' st Jansen); Khedira, Schweinsteiger (36' st Kroos); Muller (23' Trochowski), Ozil, Podolski; Cacau. A disp.: Wiese, Butt, Aogo, Tasci, Kiessling, Badstuber, Marin, Gomez. All.: Loew
Arbitro: Simon (BRA)
Ammoniti: D. Ayew (GH), Muller (GE)

AUSTRALIA-SERBIA 2-1
MARCATORI: Cahill (A) al 23', Holman (A) al 28', Pantelic (S) al 38' s. t.
AUSTRALIA (4-2-3-1) Schwarzer; Wilkshire (dal 36' s.t. Garcia), Beauchamp, Neill, Carney; Culina, Valeri (dal 20' s.t. Holman); Emerton, Cahill, Bresciano (dal 20' s.t. Chipperfield); Kennedy. (Galekovic, Federici, Jedinak, Rukavytsya, Milligan, Vidosic). All. Verbeek.
SERBIA (3-5-2) Stojkovic; Vidic, Lukovic, Obradovic; Ivanovic, Kuzmanovic (dal 33' s.t. Lazovic), Stankovic, Ninkovic, Jovanovic; Krasic (dal 16' s.t. Tosic), Zigic (dal 22' s.t. Pantelic). (Isailovic, Rukavina, Kolarov, Kacar, Pantevic, Milijas, Petrovic, Subotic, Mrdja, Djuricic). All. Antic.
ARBITRO: Larrionda (Uruguay).
NOTE: Ammoniti: Beauchamp, Wilkshire ed Emerton per gioco falloso. Lukovic e Ninkovic per gioco falloso.