I "Crest" dei team della MLS

I "Crest" dei team della MLS
Gli stemmi delle 19 compagini MLS anche per la stagione 2014

MLS Blog Italia: Proviamo a ripartire!

Cari amici lettori del blog "Major League Soccer Italia",

il 2013 è stato per chi scrive un anno durissimo da affrontare e ciò ha dovuto imporre uno stop all'attività di questa pagina sul soccer nord-americano.

Come vi avevo scritto lo scorso ottobre, la volontà del sottoscritto era di riprendere le pubblicazioni e gli aggiornamenti.

Ora, è il momento di riprovarci! Cambierò gradualmente qualcosa a livello grafico e non solo e proveremo anche a recuperare anche parte del regresso.

Le porte per collaborazioni e suggerimenti, come sempre, sono sempre aperte alle Vostre email.

Un abbraccio "virtuale" a voi tutti che spero di ritrovare ancora al mio fianco in questa passione per il mondo del calcio, soccer come dicono, in Nord America.


Giuseppe


giovedì 29 aprile 2010

Canadian Championship 2010: Toronto-Montreal 2-0

Toronto piega Montreal nella prima gara della Nutrilite Canadian Championship 2010, la manifestazione riservata agli attuali tre team "pro" canadesi che in un mini torneo, sotto il patrocinio della Canadian Soccer Association (CSA), si contendono la qualificazione all'ultimo turno preliminare della Concacaf Champions League 2010.



Tutto apparentemente troppo facile per i "reds" guidati da Preki Radosavljevic che superano gli Impact (USSF D2) al "BMO Field" per 2-0 grazie alle reti di Dwayne De Rosario (11') e di Chad Barrett (61') su assist del compagno e capitano di squadra.

Partita infrasettimanale ed in serale che richiama un bel pubblico sugli spalti nonostante i limiti delle due squadre, probabilmente affascinati dalla storica rivalità esistente tra Ontario e Quebec: e ciò incide e connota il match nel modo più deleterio.

Il sospetto che la partita potesse essere avara di contenuti tecnici importanti era prevedibile, un po' meno che al gioco si preferisse d'ambo i lati metterla sul piano del gioco maschio con entrate fallose spesso gratuite. Anche se una ragione non recondita, viene anche dal 6-1 rifilato da Toronto a Montreal lo scorso anno nell'ultimo match e valso ai reds la Voyageurs Cup 2009.

A farne le spese Ty Harden che finisce all'ospedale dopo aver lasciato il campo al 18', ma anche il carnet dell'arbitro che deve annotare un rosso e sei gialli. Il vantaggio di Toronto arriva sugli sviluppi di un corner, con DeRosario che si ritrova casualmente il pallone tra i piedi al limite dell'area piccola con Matt Jordan proteso in uscita, e lo supera con una zampata.

Poco dopo la formazione ospite guidata da Marc Dos Santos, vincitrice immeritatamente dell'edizione 2009 dell'USL-1, si ritrova in inferiorità numerica per l'espulsione del centravanti panamense, ex Colorado, Roberto Brown per una scarpata sul volto di Nick Garcia. Assente per squalifica l'italiano Pesoli, espulso nell'ultima gara della passata edizione.

Toronto ha un netto predominio ma non brilla nella qualità fallendo non poche occasioni per il raddoppio che arriva al quarto d'ora della ripresa, quando De Rosario serve sul vertice sinistro dell'area Chad Barrett, l'ex centravanti (foto, duello aereo con il capitano degli Impact Nevio Pizzolitto) dei Chicago Fire converge orizzontalmente in area saltando due uomini ed eludendone un terzo e calcia da posizione centrale alle spalle di Jordan.

La reazione di Montreal è poca cosa, e Toronto può festeggiare e sperare di bissare la vittoria nella passata edizione, sempre che questo non possa essere l'anno di Vancouver nella Concacaf Champions League.

Due anni addietro vi prese parte Montreal arrivando sino ai quarti del torneo subendo una clamorosa debacle in Messico dopo essersi imposta nell'andata; Toronto, invece, si fermò al preliminare contro i Puerto Rico Islanders lo scorso anno, staremo a vedere cosa succederà nelle prossime gare.

Tabellino del match:
Toronto FC-Montreal Impact 2-0 (DeRosario 12', Barrett 61')
Toronto : Stefan Frei, Dan Gargan, Nick Garcia (39' O'Brian White), Adrian Cann, Ty Harden (18' Raivis Hscanovics), Sam Cronin, Julian de Guzman, Jacob Peterson (62' Nick LaBrocca), Gabe Gala, Dwayne De Rosario, Chad Barrett.
SUBS: Jon Conway, Maxim Usanov, Martin Saric, Fuad Ibrahim;
Montreal Impact: Matt Jordan, Adam Braz, Nevio Pizzolitto, David Testo, Felipe Soares (42' Philippe Billy), Roberto Brown, Leonardo Di Lorenzo (65' Rocco Placentino), Tony Donatelli, Stephen DeRoux, Cedric Joqueviel, Peter Byers (68' Eduardo Sebrango).
SUBS: Sjdjan Djekanovic, Patrick Leduc, Simon Gatti, Hicham Aaboubou;

Per promemoria riportiamo il calendario della Nutrilite Canadian Championship che ritornerà il prossimo 5 maggio spostandosi ad Ovest con la sfida tra Whitecaps e Impact:

28 Aprile, BMO Field, Toronto FC-Montreal Impact 2-0 (DeRosario 12', Barrett 61')
5 Maggio, Swangard Stadium, Vancouver Whitecaps-Montreal Impact
12 Maggio, Stade Saputo, Montreal Impact-Toronto FC
19 Maggio, Swangard Stadium,Vancouver Whitecaps-Toronto FC
26 Maggio, Stade Saputo, Montreal Impact-Vancouver Whitecaps
2 Giugno, BMO Field, Toronto FC-Vancouver Whitecaps

Finale CCL: ancora Pachuca!

La formazione messicana del Pachuca si conferma la regina della Concacaf Champions League, e dopo l'edizione 2008 si aggiudica anche quella 2009.

Una vittoria affatto scontata quella dei "tuzos" nella classica finale tutta messicana, visto il netto dominio economico e di un calendario appositamente creato per favorirle tanto da aver portato le quattro rappresentanti alle semifinali.

Nel futuro si deve sperare che i team della Major League Soccer si muovano per ridurre un gap che è si tecnico ed economico, ma principalmente di mentalità visto che gli americani tendono a snobbare il torneo sia nelle presenze allo stadio che nelle formazioni schierate con troppe seconde linee.

Una scelta, però, da compiere poichè il "soccer" statunitense non può permettersi di restare alla finestra del calcio internazionale a vestire i panni della spettatrice; una vittoria in CCL offre visibilità anche grazie alla partecipazione del mundialito per club che vede fronteggiarsi le vincitrici della principale coppa dei rispettivi tornei continentali.

Il Pachuca arriva al "bis" in modo assolutamente imprevedibile ed emozionante grazie ad una rete del numero dieci, il paraguaiano Edgar Benitez (foto, occhio Lippi...) in pieno recupero del match di ritorno contro il Cruz Azul.

All'andata il Cruz Azul si era imposto per 2-1, segnando dapprima le due reti e poi subendo il ritorno ospite per ampi tratti, per poi una volta incassato il gol dell'argentino Damian Alvarez (ex Reggina) sfiorare nel finale anche la terza rete colpendo due legni.

Un successo di misura e assai sofferto quello della compagine guidata da Rivarola nel ritorno che vale ben oltre il singolo gol: perchè a conti fatti la sommatoria delle reti era in parità. Nel calcio, però, in confronti nell'ottica dei 180' i gol in trasferta valgono doppio a parità di reti, e figurarsi la gioia incontenibile se poi il gol che decide una finale arrivi nel secondo minuto di recupero...

Ed allora gioia incredibile dei "tuzos" nelle cui fila è protagonista anche il centrocampista Francisco Torres, nazionale statunitense ma dal rendimento contraddittorio con la maglia "stars and stripes" tanto che la sua convocazione per i mondiali è incerta, ma ora le sue quotazioni torneranno a risalire.

PACHUCA-CRUZ AZUL 1 - 0 (92' Edgar Benítez)

Pachuca: Miguel Calero; David Muñoz Mustafá, Marco Iván Pérez, Juan Carlos Rojas (88' Fernando Cortés), Gerardo Rodríguez; Francisco Torres (81' Víctor Mañon), Damián Álvarez, Raúl Martínez, Damián Manso; Dario Cvitanich (55' Ulises Mendívil), Edgar Benítez. Allenatore: Guillermo Rivarola.

Cruz Azul: Jesús Corona; Melvin Brown, Alejandro Castro (78' Rogelio Chávez), Fausto Pinto, Horacio Cervantes; Héctor Gutiérrez, Jaime Lozano, Christian Riveros, Maximiliano Biancucchi (61' Gerardo Lugo); Javier Orozco (69' Alejandro Vela), Emanuel Villa. Allenatore: Enrique Meza.

US Open Cup 2010: Riscatto DC, e ritorna Emilio

Primo successo stagionale dei DC United, ed è di quelli pesanti perchè consente di piegare Dallas nel primo turno preliminare dell'US Open Cup -Lamar Hunt 2010 ed accedere al secondo turno preliminare in cui sfidare i Real Salt Lake per un posto nel tabellone principale della manifestazione.

Una vittoria che porta una ventata di ottimismo in seno al gruppo del team capitolino ed apparentemente rinsalda la posizione in panchina del tecnico Curt Onalfo.

In realtà, per l'ex assistente di Bruce Arena e tecnico ai Wizards la situazione non sembra mutare troppo, perchè la dirigenza ora aspetta come e più di prima risultati in campionato, dove ha riposato nell'ultimo turno e collezionato fin qui quattro pesanti sconfitte.

Intanto, però, il direttore dell'area tecnica Chad Ashton (ex calciatore di Colorado ai primordi della MLS) ha raggiunto un nuovo accordo con l'attaccante brasiliano Luciano Emilio che ritornerà a vestire la casacca rossonera dopo esser tornato in patria per alcuni mesi con il Rio Branco. Addirittura potrebbe aggregarsi al team già dal prossimo match con i Red Bulls.

In principio si era detto che Emilio sarebbe tornato ad essere disponibile da luglio, ma sorprendentemente la MLS ha dato l'ok al suo immediato tesseramento. Quel che non risulta chiaro è se ciò sia legato al fatto che il giocatore era un ex tesserato del team che ne deteneva ancora i diritti per la lega, o per il fatto che sia in possesso di una green card, o se in maniera non ufficiale si sia provveduto ad una proroga dei tesseramenti dall'estero ben oltre la data fissata del 15 aprile. Inoltre pare che il giocatore abbia raggiunto un accordo con un contratto sensibilmente più basso rispetto a quello percepito nelle ultime due stagioni.

Ritornando al match del "RFK Stadium" dominio netto dei DC sugli Hoops. Avanti di due gol al termine del primo tempo grazie all'ex revs Adam Cristman (4') e al salvadoregno Christian Castillo (39'), i rossoneri sembrano aver archiviato il match in avvio di ripresa con l'homegrown dell'Academy Andy Najar (51').


Ed invece questo gol produce un effetto opposto: il team di casa accusa un black-out mentale, oppure è un moto d'orgoglio dei texani che rientrano nel match prepotentemente con il brasiliano Bruno Guarda (52') ed un rigore del regista Dax McCarty (57'). A ristabilire la doppia e definitiva doppia distanza è ancora Cristman (59'). Quattro gol in dieci minuti, a confermare che entrambi i team hanno molto su cui dover lavorare specialmente nei rispettivi reparti arretrati.

U.S. Open Cup, RFK Stadium, 28 Aprile 2010

D.C. United-FC Dallas 4-2

Scoring Summary:
DC -- Adam Cristman (Andy Najar) 4
DC -- Christian Castillo (unassisted) 39
DC -- Andy Najar (Adam Cristman) 51
DAL -- Bruno Guarda (unassisted) 52
DAL -- Dax McCarty (penalty kick) 57
DC -- Adam Cristman (Clyde Simms) 59

D.C. United -- Troy Perkins, Jordan Graye, Devon McTavish, Carey Talley, Rodney Wallace, Andy Najar, Kurt Morsink (Clyde Simms 56), Brandon Barklage (Santino Quaranta 63), Christian Castillo (Jaime Moreno 75), Adam Cristman (Tiyi Shipalene 86), Thabiso Khumalo. Substitutes Not Used: Lyle Adams, Barry Rice, Bill Hamid

FC Dallas -- Kevin Hartman, Ugo Ihemelu (George John 46), Anthony Wallace, Edson Edward, .Zach Loyd, Eric Alexander (Dax McCarty 46), Bruno Guarda, Brek Shea, Atiba Harris (Heath Pearce 65), Eric Avila (Andrew Wiedeman 76), Jason Yeisley. Substitutes Not Used: Jeff Cunningham, David Ferreira, Dario Sala.

mercoledì 28 aprile 2010

US Open Cup 2010: Red Bulls avanti

Ancora tu! Sabato alla Red Bulls Arena si erano sfidate in un match valevole per la week 5 della Major League Soccer, martedì sera rieccole di nuovo contro per il preliminare per l'US Open Cup Lamar Hunt.

Eppure, aldilà della divise indossate dai team, e dal risultato finale, 2-1 in entrambi i casi in favore dei newyorkesi sono state sfide assai diverse.

Innanzitutto perchè l'ambiente a livello di tifoserie era stato sicuramente meno sollecitato dall'evento, sebbene questo fosse trasmesso in streaming dal sito dei Red Bulls, a confermare qualora ve ne fosse bisogno la scarsa predilizione del pubblico americano per le sfide di soccer infrasettimanali.

A ciò si somma lo scarso appeal derivato dal fatto che la formula dell'Open Cup relegasse questa sfida al preliminare del preliminare alla finale preliminare che qualifichi ad uno dei due posti liberi (sugli otto complessivi spettanti alla MLS) nella più antica competizione calcistica americana che allinea le rappresentanti di tutti gli attuali cinque livelli del mondo del soccer a stelle e strisce.

Allora sia per i Red Bulls di Hans Backe che per gli Union di Peter Nowak, questa gara è stata l'occasione di sperimentare concedendo spazio alle seconde e terze linee dei rispettivi roster, anche per applicare un pò di turn over per concedere un turno di riposo ai più affaticati nonchè provare alcune soluzioni tattiche in chiave futura.

L'esito della sfida ha rispecchiato nella sostanza quanto visto sabato, ma nella forma ne sono usciti rinvigoriti i Red Bulls chiaramente più rodati e meglio assemblati dell'expansion team che è stato costruito con molti giovani di talento ma non del tutto pronti a giocare tutti insieme.

Eppure anche i Red Bulls hanno schierato i loro giovani del draft ed anche Agudelo un prodotto della loro Academy, però destando una buona impressione soprattutto per l'impianto di gioco costruito da Backe con l'ausilio del vice Richie Williams.

Ed allora non è un caso che a decidere il match sia stato il centravanti rookie Conor Chinn con una doppietta, mentre per i Phillies ha accorciato le distanze il solito Sebastian LeToux su un cross del neo-entrato Arrieta da destra (uno dei cambi di Nowak per riequilibrare il match). Tegola finale anche l'infortunio al francese che priverà l'expansion team del suo uomo più in forma.

Ora i Red Bulls affronteranno nel successivo preliminare il 12 maggio i New England Revolution, e la vincente dovrà vedersela contro i Rapids che nel loro preliminare avevano superato i Wizards. Stasera turno di preliminare anche al RFK di Washington con DC United e Dallas in campo, e la vincente dovrà vedersela con i Real Salt Lake.

Scoring Summary
NY -- Conor Chinn (unassisted) 16
NY -- Conor Chinn (Sassano, Ubiparipovic) 41
PHI -- Sébastien Le Toux (Arrieta) 68

Misconduct Summary
PHI -- Jacobson (yellow card) 31
NY -- Borman (yellow card) 66
NY -- Boyens (yellow card) 81

Lineups
Philadelphia: Seitz, Salinas, Orozco, Califf, Stahl (Arrieta), Torres (Moreno), Jacobson, Okugo, Zimmerman (Miglioranzi), Mwanga, McInerney (Le Toux).
New York: Sutton, Sassano, Mendes (Albright), Boyens, Borman, Ubiparipovic (García), Stammler, Tchani, Nielsen (da Luz), Agudelo (Wolyniec), Chinn.

Attendance: 3,015

martedì 27 aprile 2010

MLS 2010: Infortuni "tegole" di stagione

Gli assenti, spesso si suol dire, sono più rumorosi dei presenti. E nella Major League Soccer 2010 il capitolo riguardante i calciatori indisponibili per lunghi periodi o poche settimane rischia di essere alquanto corposo.

Il torneo nord-americano con le sue rigide regole sulla composizione dei roster e del salary cup, vede come una grande iattura il problema connesso agli infortuni dei calciatori ed al loro recupero. Non di rado molti team una volta collocati i calciatori alle prese con seri problemi fisici nella speciale "Injured Recovery List" puntano con molta ritrosia al loro pieno e veloce reintegro.

Suona quasi paradossale dirlo in una nazione in cui tanto sviluppata è la disciplina della medicina sportiva, ma ad ogni infortunio la carriera agonistica di un calciatore della MLS sembra destinata ad accorciarsi a dismisura.

Nell'ultimo week-end il torneo ha "perso" due giocatori: il centrocampista jolly dei Dynamo Geoff Cameron infortunatosi seriamente e per cui già si parla di stagione anzitempo conclusa, e il leader dei Revs Shalrie Joseph che sempre per problemi fisici (ed anche per ragioni familiare) ha annunciato che salterà una parte della stagione.

Ultimi casi in ordine di tempo di un'annata apparsa sin dal suo prologo segnata per tanti team da fattori extra tecnici, e con il rischio di veder compromessi anche importanti sforzi di natura economica.

Basti pensare all'infortunio occorso all'inglese David Beckham durante il suo prestito al Milan che inevitabilmente ha sconvolto i programmi dei Galaxy se non dell'intera lega visto il ruolo di "ambasciatore" del soccer assegnato allo spice boy.

Anzi, proprio poche ore addietro, in un'uscita pubblica Beckham ha parlato di un suo ritorno al calcio giocato soltanto per il mese di novembre, mentre in molti a Los Angeles nutrivano speranze nel rivederlo in settembre. Se davvero il suo ritorno avvenisse per il mese di novembre, nei fatti l'ex Manchester Utd e Real Madrid salterebbe l'intera regular season e la stessa presenza nei play-off potrebbe risultarne compromessa.

Infortuni in serie a New York: al di là di quelli ordinari, Backe ancora attende il recupero dei difensori Albright, Mendes e Goldthwaite, ed i giovani Da Luz e Chirgadze, mentre la scorsa settimana la tegola è arrivata per il senegalese Mac Kandji (la sua assenza è stimata tra le sei ed otto settimane).

A Boston Nicol, oltre a Joseph, attende il ritorno agonistico di Taylor Twellman e Matt Reis, dopo aver potuto riaggregrare solo nell'ultimo match il centravanti lituano Jankauskas.

I Fire lamentano da inizio stagione le assenze in mediana di Pause e Thorrington, i Wizards hanno perso probabilmente per l'intera stagione l'ungherese Zoltan Hercegfalvi. A Seattle si attende con ansia il recupero di Jaqua (e di Graham).

I DC hanno tagliato a causa di un infortunio il portiere Wicks, mentre i tempi di recupero dei difensori Namoff, Pena e Burch e del mediano Simms non sembrano affatto certi. Situazione analoga in casa Chivas (lo scorso anno la sua IL ha sfiorato un intero undici che sarebbe potuto scendere in campo) per quanto riguarda Galindo e Jazic, mentre a Dallas si sono perse le tracce dell'honduregno Marvin Chavez ed a Toronto di Emmanuel Gomez.

Houston come detto ha perso Cameron, ma la lista degli infortunati in casa orange include anche gli attaccanti Weaver e Ching, con quest'ultimo che rischia di perdere il treno per il mondiale. A Columbus Warzycha ancora non ha recuperato il secondo portiere Gruenebaum, Marshall, Oughton ed ora rischia di perdere Padula, e ciò sperando che nessun raffreddore possa colpire Schelotto.

Una situazione che desta non pochi allarmi nei vertici dei singoli team anche per la numerosa serie di vincoli imposti dalla MLS sul roster e sui budget, ma forse allora opportuno - oltre munirsi di una buona polizza assicurativa e creare staff specializzati nel recupero atletico - sembra incrementare lievemente la composizione numerica dei roster.

domenica 25 aprile 2010

Recap MLS 2010: 5th Week

La quinta settimana della Major League Soccer, dopo il prologo infrasettimanale tra Dallas e Sounders, si è snodato lungo un ricco menù di gare al sabato sino al posticipo domenicale sempre con il team di Seattle in campo a Toronto. Unico team ad osservare un turno di riposo sono i DC United.

L'apertura del sabato è stata la sfida tra Red Bulls New York e i Philadelphia Union, i due team si ritroveranno ad inizio della prossima settimana nuovamente in campo contro nel preliminare per l'US Open Cup. Partita equilibrata per la prima frazione con prevedibile predominio dei padroni di casa che trovano il vantaggio al 50' quando su un cross da destra di Jeremy Hall, Seitz esce a vuoto spalancando la porta al colpo di testa del centravanti ghanese Salou Ibrahim. Il giovane portiere macchia così in modo indelebile anche questa gara seppur nel complesso compie dei buoni interventi.

La reazione degli Union porta subito al pari, fuga sull'out destro del venezuelano Alejandro Moreno che serve un assist al francese Sebastian LeToux per un agevole tap in sul secondo palo. I Red Bulls trovano il nuovo vantaggio dal dischetto degli undici metri con Angel, penalty frutto di uno sciagurato intervento di Orozco che goffamente salta per colpire di testa ed invece si ritrova il pallone sul braccio.

La formazione dello svedese Hans Backe consolida la sua leadership nell'Eastern Conference in questo avvio di stagione e rimane imbattuta tra le mura della della nuova Red Bulls Arena di Harrison.

I Columbus Crew s'impongono di misura sui campioni uscenti del Real Salt Lake, riscattando la sconfitta nella finale della passata conference. Decide un rigore concesso per atterramento di Rogers ad opera di Russell, e decide dagli undici metri l'argentino Guillermo Barros Schelotto.

Un risultato che in verità premia forse in modo eccessivo i Crew, sia per quanto fatto vedere dai RSL specie nel secondo tempo e perchè la formazione di Kreis oltre che sciupare ghiotte occasioni, recrimina per qualche situazione dubbia in area e su una rete apparentemente ingiustamente annullata.

A Boston, Colorado s'impone nella sfida degli ex -il doppio scambio Gibbs-Burpo per Larentowicz-Thompson - con i Revs. Vantaggio del team di Denver con il fantasioso centrocampista Mehdi Ballouchy con un diagonale dal limite su cui il portiere di casa non appare impeccabile. Immediata la replica dei Revs che trovano il pari con una punizione dal limite calciata magistralmente sotto la traversa dal neo-acquisto serbo Marko Perovic (foto contro il Barcellona, in Champions League con la maglia del Basilea).

Colorado però si dimostra più in palla e crea numerosi problemi già nel primo tempo a Burpo che si salva in più occasioni con molta fortuna, anche aiutato dai legni che lo soccorrono prima su una bicicletta di Ballouchy e poi su un diagonale di Larentowicz. Nella ripresa arriva una prodezza balistica di Pablo Mastroeni che sfrutta un appoggio di Casey per scagliare una sassata dal limite all'incrocio alla sinistra di Burpo.


I Fire s'impongono per 2-0 sui Dynamo in un match condito da un finale surriscaldato dai falli e dai cartellini (rossi per Cruz e Klos) ed in cui i Dynamo hanno perso per un serio infortunio Geoff Cameron. Le reti dei reds della città del vento portano la firma di due centrocampisti: Baggio Husidic (primo centro per il bosniaco, abile in un tap in di testa su corta respinta di Onstad ad un tiro dal limite di Ward) e di Peter Lowry.

Pari senza reti tra Wizards e Galaxy, ma match non privo di emozioni ed in particolare a distinguersi sono stati i due numeri uno, specialmente quello dei californiani Ricketts. Anche se l'immagine cartolina del match è un incredibile gol fallito da Kei Kamara che cicca clamorosamente sulla linea della porta incustodita e poi accompagna il pallone con il braccio in fondo alla rete. Il tocco di mano seppur apparentemente involontario non sfugge all'arbitro che nega la concessione del gol.

I Chivas Usa hanno la meglio nel derby californiano con i San Jose Earthquakes: la formazione di Martin Vasquez trova il vantaggio con una bella conclusione dal limite di un volitivo Sasha Kljestan, il pari degli ospiti arriva dal dischetto con Chris Wondolowski.

Nella ripresa i Goats trovano l'allungo decisivo con Braun (foto dx), seppur la sfortuna penalizza non poco il team di Yallop che dopo aver sfiorato in più occasioni il gol, incassa in contropiede il terzo con Chijindu prima di accorciare le distanze in pieno recupero con una conclusione dal limite del rookie Beitashour.

Nel posticipo domenicale, infine, i rabberciati Sounders cadono al "BMO Field" di Toronto per 2-0 per le reti di Dwayne DeRosario e O'Brien White. Sounders sciuponi in campo, creano molto ma non concretizzano pagando la scelta di Schmid di non schierare alcun centravanti di ruolo e il solo Ljungberg in avanti contro una difesa come quella canadese spesso in affanno. Toronto ancorata alle giocate di capitan "DeRo" che prima porta in vantaggio i suoi e poi serve al compagno la rete che chiude la gara, ma per Preki c'è molto da lavorare per quanto visto in campo. Dubbi sulle scelte di turn over di Seattle che forse avrebbe dovuto concederlo al centrale Tyrone Marshall visibilmente non in giornata.

Gomez: le dieci fatiche di Herculez valgono il titolo di capocannoniere del Bicentenario

Un americano sul trono di capocannoniere del torneo messicano, per di più in quello del Bicentenario (2010), probabilmente nessuno l'avrebbe previsto.

E verosimilmente questo sogno non aveva neppure accarezzato Herculez Gomez, quando ai primi di gennaio lasciò "out of contract" i Kansas City Wizards per indossare la maglia del Puebla in Messico con cui debuttò nella Superliga che assegna due posti per i turni preliminari della Coppa Libertadores.
Eppure il ragazzo americano che in MLS tranne che agli esordi con i Los Angeles Galaxy, ha quasi sempre giocato da esterno di centrocampo sia con i californiani che successivamente con Colorado Rapids e Wizards, ha inaspettatamente trovato una straordinaria verve realizzativa.

Ciò a dispetto che nel Puebla solo occasionalmente abbia trovato posto nell'undici titolare (guidato da un'altra vecchia conoscenza della MLS, il guatemalteco Carlos Ruiz), e che ha dovuto saltare l'ultima gara del torneo del Bicentenario a causa della doppia ammonizione patita nel match precedente contro il Cruz Azul.

Con dieci reti Herculez Gomez si laurea capocannoniere del torneo 2010, seppur a pari merito con Javier "Chicarito" Hernandez del Chivas (e già annunciato nuovo acquisto del Manchester Utd) anch'egli assente per infortunio nell'ultimo turno e del peruviano Johan Javier Fano dell'Atlas che nonostante a differenza dei colleghi sia sceso in campo non è riuscito a segnare e staccarli per lo scettro di miglior marcatore.

Dieci gol pesanti quelli di Gomez, per di più inattesi che ovviamente hanno solleticato le fantasie degli sportivi americani, anche perchè l'attacco è uno dei punti dolenti della selezione Usa del ct Bob Bradley. Del resto la storia dei mondiali è piena di capocannonieri inattesi a coronamento di una stagione di straordinaria "grazia" sportiva come ad esempio fu il celebre caso dell'azzurro Totò Schillaci ad Italia '90.

E pare che Bradley voglia premiare il giocatore riportandolo in nazionale per lo stage preparatorio al mondiale per valutarne gli ultimi progressi, ed anche questo sarebbe il segno di un fato benevolo.

venerdì 23 aprile 2010

Bradley e la rosa dalle 23 spine

Non c'è rosa senza spine. Comporre l'elenco dei prescelti per la spedizione dei mondiali in SudAfrica si rivela, giorno dopo giorno, faticoso e complesso per il commissario tecnico statunitense Bob Bradley.

Il calendario corre veloce, e così i giorni scorrono ed il count-down inizia drammaticamente ad imporre delle scelte risolute nella composizione del roster. Ai primi campionati del mondo di calcio in terra africana mancano oggi "appena" 49 giorni come ci ricorda puntualmente il sito Gazzetta.it nella sezione dedicata all'edizione 2o10 del torneo iridato.

Tanti i turbamenti ed i dubbi che immaginiamo possano accompagnare Bradley, proviamo a metterci nei suoi panni e tentiamo di anticipare le mosse che dovrebbero portare dapprima ai 3o nomi del pre-camp e poi alla definizione del più ristretto gruppo finale.

Infortuni: Un primo snodo sulle scelte rigurda la conta degli infortunati, vedere chi in questi mesi ha recuperato, chi lentamente progredisce e chi sarà out. Un passo indietro, nei mesi lo staff americano si è dovuto allarmare per quella che rasentava una vera emergenza indisponibili.

Partiamo dal "naturalizzato" Jermaine Jones (Schalke 04) che da quando ha ripudiato la natia Germania per i paterni Usa con tanto di assenso FIFA, non ha potuto calcare il terreno di gioco per le conseguenze di un lungo infortunio.

Poi la malasorte, in quaranttott'ore bersagliò il gruppo con il gravissimo incidente stradale all'attaccante Charlie Davies (per fortuna bisognerebbe dire, visto che il giocatore del Sochaux ha rischiato la vita...) e l'infortunio nel match con il Costa Rica all'allora neo milanista Oguchi Onyewu. E meno male che l'infortunio successivamente occorso a Clint Dempsey si è rivelato meno serio del previsto.

In genere la tendenza dei selezionatori delle varie nazionali in queste competizioni è di ripartire le maglie in base ai reparti: 3 portieri, 8 difensori, 8 centrocampisti e 4 attaccanti. Se la difesa è schierata a tre magari si potrebbe recuperare un elemento in chiave offensiva, diversamente una simile scelta andrà a discapito di un centrocampista. Altro elemento fondamentale per dirimere le scelte è il riscontro del dono della duttilità.

Portieri: Pochi dubbi per questo reparto, Tim Howard (Everton) rappresenta una buona garanzia, la sua prima alternativa è costituita da Brad Guzan (Aston Villa, dove però è il vice dell'eterno connazionale Brad Friedel). La vera lotta è per il nome del terzo keeper: ad oggi il favorito sembrerebbe Marcus Hahnemann (Wolverhampton). Alla Confederation Cup era presente Robles (Kaiserslautern), le cui quotazioni sono però al ribasso. Gli altri pretendenti sono Troy Perkins (DC United) e Nick Rimando (Real Salt Lake). Difficile ipotizzare che a sopresa Bradley tagli un portiere per un giocatore di movimento in più.

Difensori: capitan Bocanegra (Rennes), Bornstein, Jay DeMerit (Watford), Jonathan Spector (West Ham) hanno già pronto il passaporto. Quasi certamente tra i prescelti vi dovrebbe essere l'ex centrale di Dallas Clarence Goodson (IK Start) apparso migliorato dall'esperienza nel torneo norvegese. Il vero snodo sarà il pieno recupero di Onyewu e di Steve Cherundolo (Hannover). In ballo vi è una maglia teoricamente per un terzino sinistro con in lotta il "messicano" Castillo e Heath Pearce.

Se Onyewu non fosse recuperabile: la lotta al sostituto sembra favorito Chad Marshall dei Crew, ma occhio ai giovani Orozco e Omar Gonzalez. Apparentemente fuori dai giochi il veterano Conrad, Gibbs e Parkhurst (spesso in standby in Danimarca).

Centrocampisti: Benny Feilhaber e Ricardo Clark sembrano aver superato i propri infortuni, ancora da verificare la disponibilità di Stuart Holden (il giocatore del Bolton infortunatosi nel match amichevole della nazionale in Olanda). In forte ascesa le quotazioni di Maurice Edu che ha ritrovato il campo con i Rangers in Scozia, e alla fine tra i prescelti dovrebbe esserci anche il compagno ai Gers, l'ala DaMarcus Beasley.

Le certezze assolute sono Clint Dempsey e Michael Bradley (figlio del ct), quasi impossibile il debutto di Jermaine Jones. I ballottaggi riguardano una maglia per cui sono in corsa in tanti, forse troppi: Kljestan, Torres (Pachuca), Rogers, Gaven, Quaranta e persino valutare un ripescaggio in extremis di Convey. Altri pretendenti potrebbero essere il duttile Cameron (Dynamo), Alejandro Bedoya (svedesi dell'Orebro) e poi c'è l'enfant prodige Freddy Adu.

Le maglie potrebbero essere due qualora si confermasse il forfait di Holden, ma non escludere neppure l'ipotesi che nel plotone dei centrocampisti sia incluso anche Donovan.

Attaccanti: Landon Donovan come detto precedentemente potrebbe rivestire il doppio ruolo di centrocampista e punta, offrendo al ct Bradley l'occasione di comporre un reparto con il baby Jozy Altidore ed altri tre.

Il presidente del Sochaux ha escluso pochi giorni addietro un ritorno in campo in questo finale di stagione di Charlie Davies, e per lui quindi i giochi sembrano chiusi. In ribasso le quotazioni di Kenny Cooper (non è riuscito ad evitare la retrocessione del Plymouth Argyle in Third Division) ed Eddie Johnson (Cuper lo impiega nell'Aris con il contagocce e da sostituto), mentre risalgono le quotazioni di un elemento versatile quale Chris Rolfe (approdato ai danesi dell'Aalborg).

Stabili le quotazioni dell'esperto Brian Ching (aspettando il ritorno in campo ad inizio maggio) e Robbie Findley (RSL), mentre il più vicino alla maglia appare Conor Casey. Il fiuto del gol mostrato in queste ultime settimane da Herculez Gomez (al Puebla in Messico), Edson Buddle e Jeff Cunningham potrebbe portare a clamorose sorprese last-minute. Del resto è noto a tutti come spesso ai mondiali un goleador a sorpresa può spesso uscire dall'anominato con repentina casualità come Totò Schillaci nel 1990.

Cunningham salva Dallas nel prologo della Week 5

Pari a suon di gol nel prologo della Week 5 della Major League Soccer che vedeva impegnate al Pizza Hut Park di Frisco, i padroni di casa dell'FC Dallas e i Seattle Sounders.

Il team texano di Schellas Hyndman salva il risultato con un dubbio rigore concesso in pieno recupero e trasformato dal cannoniere degli Hoops Jeff Cunningham (due quelli firmati dal capocannoniere del passato torneo), ma continua a rimandare l'appuntamento con la prima vittoria stagionale.

Differentemente il team di Sigi Schmid può recriminare, ma all'orizzonte vi è l'opportunità di rifarsi nel posticipo domenicale che li vedrà impegnati nuovamente in trasferta a Toronto.

Dallas scende in campo con l'ormai consueto 4-5-1, in cui Daniel Hernandez è il perno basso della mediana a protezione della difesa, mentre a destra Atiba Harris e più centralmente David Ferreira hanno i compiti di supportare l'unica punta Cunningham. In difesa Sala è preferito nuovamente ad Hartman tra i pali, Loyd e Benitez sono gli esterni, George John e Ihemulu i centrali.

I Sounders rispondono con il consueto assetto in difesa, Keller tra i pali, e linea composta da destra a sinistra con Riley, Marshall, Hurtado e Gonzalez. A centrocampo tandem centrale con Alonso e Evans, a destra debutta dal primo minuto il rookie David Estrada con a sinistra Zakuani. Tandem offensivo Montero-Levesque. Partono quind dalla panchina Noonan e Fred Ljungberg.

La gara si sblocca al 26' quando Hurtado lascia sfilare un innocuo lancio di trenta metri verso Keller, ma senza offrire sufficente protenzione è abile Cunningham ad inserirsi alle spalle del difensore colombiano e quasi inevitabile arriva il contatto tra l'attaccante e il portiere. Per l'arbirto Terry Vaughn rigore netto mentre l'esperto portiere dei Sounders è graziato di un cartellino giallo .

Dagli undici metri Cunningham batte Keller per il provvisorio 1-0 con un rasoterra all'angolino a destra del portiere che intuisce ma non ci arriva; la replica degli "emeralds" non si fa attnedere e dieci minuti dopo è parità: Alonso rilancia sulla sinistra Steve Zakuani che con un'accellerazione da velocista s'invola lasciando sul posto Loyd e penetra in area dove non arriva la chiusura del centrale e con un preciso diagonale supera Sala.

Ad inizio ripresa l'anglo-congolese dei Sounders, prima scelta del SuperDraft '09, da sinistra serve un tagliente assist in area a Roger Levesque che però conferma lo scarso feeling con il gol calciando sopra la traversa.

Il gol è invece nel sangue del centravanti colombiano Fredy Montero che regala il vantaggio ai Sounders al 55' con una splendida punizione di giro sopra la barriera da oltre trenta metri sorprendendo nettamente Sala.

Seattle che ad inizio ripresa aveva dovuto rinunciare a Keller inserendo il secondo portiere Terry Boss al debutto ufficiale in MLS, prova ad amministrare la gara ed a ruotare gli elementi inserendo Noonan e Ljungberg per Estrada e Montero. Dallas nel tentativo di recuperare muta un pò il proprio assetto inserendo i dinamici Avila e Shea, e nel finale il giovane attaccante Yeisley.

Ed è proprio il rookie a risultare decisivo nel finale del match, in pieno recupero cattura un rimpallo al limite dell'area e tenta una penetrazione, qui dopo un primo contrasto, ne affronta un secondo contro due difesori del team ospite allungandosi il pallone e poi cadendo. L'arbitro assegna il rigore che in verità appare dubbio, dal dischetto ancora Cunningham che al 93' trasforma calciando alla sinistra di Boss per il 2-2 finale.

giovedì 22 aprile 2010

Finale CCL: primo round al Cruz Azul

Il primo round della finale della Concacaf Champions League 2009 va al Cruz Azul che davanti ai propri tifosi s'impone per 2-1 sull'altra finalista Pachuca.

Il trofeo sarà assegnato la prossima settimana quando a campi invertiti si disputerà il ritorno sul campo del Pachuca che proverà a ribaltare il risultato maturato ieri notte.

La gara è sbloccata al 20' dall'attaccante argentino Emanuel Villa, abile a sfruttare un errore marchiano di un difensore del Pachuca su un lungo rinvio del portiere degli azules. Il raddoppio arriva poco dopo (24') con una sfortunata deviazione del difensore Gerardo Rodriguez che spiazza il proprio portiere deviando incautamente in rete un cross da destra.

Qui inizia un'altra sfida ed è il Pachuca a cingere d'assedio la porta del Cruz Azul, e trovare solo al 69' la rete che riapre il match con l'esterno sinistro argentino Damian Alvarez (per lui una breve parentesi da giovanissimo alla Reggina proveniente dal River Plate).

Paradossalmente il Cruz Azul ritorna a farsi pericoloso quando rimane in dieci per l'espulsione di Dominguez, colpendo per due volte il palo nel finale prima con un diagonale e poi con un colpo di testa sugli sviluppi di un corner.

La finale di ritorno decreterà chi parteciperà al prossimo mondiali per team, ed il Pachuca confida di ribaltare il risultato ed aggiudicarsi la CCL per due edizioni consecutive.

lunedì 19 aprile 2010

Recap MLS 2010: 4th Week

Intensa quarta settimana di gare quella della MLS 2010, aperta dal turno infrasettimanale tra Toronto e Philadelphia Union, e chiusa domenica con il team canadese nuovamente in campo nel posticipo in casa dei Colorado Rapids.

Nel mezzo un ricco programma al sabato con tanti spunti, gol e analisi su cui porre la nostra attenzione. Per tanti team in campo, uno però invece ha riposato ovvero i Crew che in calendario non avevano gare.

Dell'anticipo tra Toronto e Philadelphia abbiamo già scritto precedentemente in modo fin troppo dettagliato, ed allora vi rimandiamo allo specifico articolo.

La giornata di sabato si apre con il sofferto successo dei Sounders che al "QWest" riescono ad imporsi sui Kansas City Wizards praticamente all'ultimo assalto. Al 91' decisivo il primo gol del giovane Michael Fucito, italo-americano ex Harvard scelto dai Sounders nel Superdraft '09.

Curioso la parabola calcistica di Fucito, maglia numero 2 dei Sounders, ma in realtà centrocampista offensivo, già nel roster del passato torneo ma con qualche scampolo di gara soltanto nelle amichevoli con Chelsea e Barcellona. A novembre insieme agli altri rookies Neagle ed Evan Brown era stato messo nella waiver list da Sigi Schmid che però lo ha invitato a svolgere il preseason con gli Emerald al pari di Neagle.

Alla fine per lui è arrivato un nuovo contratto, a discapito del mediano scozzese ex Wizards Souter, anche per sopperire numericamente al deficit numerico di giocatori offensivi che i Sounders dovevano affrontare per l'infortunio a Jaqua, l'arrivo in estate di Blaise Nkufo e la giovane età del colombiano Montano (ingaggiato dagli argentini del Quilmes, ma non ancora ufficialmente nel roster).


La sfida con i Wizards è stata equilibrata, anche perchè il 4-5-1 di Vermes era votato al contenimento degli avversari. La svolta in pieno recupero quando due "subs" confenzionano il gol dei Sounders: direttamente con una rimessa laterale Evans taglia la difesa dei Wizards servendo Fucito che scatta alle loro spalle e con un diagonale sottomisura beffa Nielsen.

La posizione di Fucito è alle spalle della difesa del team di Kansas City, ma su rimesse laterali non esiste fuori gioco e quindi gol regolarissimo.

All'Home Depot Center, i Los Angeles Galaxy sfidavano i Real Salt Lake in un remake della finalissima della passata MLS Cup. Il team campione in carica però si presentava un pò incerottato per diversi elementi indisponibili (Morales, Grabavoy, Wingert) e l'affaticato ex Robbie Findley inizialmente in panchina. La formazione di Bruce Arena all'ultimo registrava il forfait del centrale brasiliano Leonardo sostituito in mezzo da Franklin con l'impiego sull'out destro di DelaGarza.

All'11' su un angolo calciato da destra da Donovan, Edson Buddle sale al terzo piano per schiacciare di testa alle spalle di Rimando, ma al 40' arriva il pari del team dello Utah sempre sugli sviluppi di un corner, con Beckerman che al limite raccoglie la respinta e trova il pari con una conclusione su cui non è impeccabile il portiere jamaicano Donovan Ricketts. Al 75' arriva il nuovo e definitivo vantaggio dei californiani e manco a dirlo a firma di Buddle, servito al limite dell'area dal brasiliano Juninho, che fa secco Rimando. Settimo centro stagionale per il centravanti capocannoniere del torneo 2008 che si candida autorevolmente ad una chiamata di Bob Bradley alla ricerca disperata di un fromboliere per l'U.S.Team.

Rimaniamo in California, poco più a nord per registrare la seconda vittoria stagionale dei San Jose Earthquakes che superano per 2-0 i New England. Al 56' è Chris Wondolowski a portare in vantaggi i suoi servito in verticale su un'azione nata da un recupero dell'ex Montreal Impact Joey Gjertsen e con un bell'assit di Ryan Johnson. Il raddoppio arriva al 71' su angolo di Convey che trova sul secondo palo la testa del rookie Ike Opara. Per il giovane centrale, ex Wake Forest, è il secondo centro stagionale dopo quello valso il successo nel precedente turno a Chicago. Revs recriminano per una ghiotta occasione fallita dal serbo Marko Perovic sul risultato ancora di 0-0.

Rimaniamo nella Western Conference, e ci spostiamo in Texas, dove gli Houston Dynamo superano nettamente per 3-0 i Chivas Usa. Apre le danze Cameron (11') con un preciso tiro dal limite, dopo essersi inserito tra le maglie larghe del secondo team di Los Angeles su una verticalizzazione di Ashe. Il raddoppio è una conclusione da quasi trenta metri del jamaicano Lovell Palmer, rinforzo di stagione prelevato dall'Harbor View, che da posizione defilata converge verso il centro e poi lascia partire un missile nel sette alla sinistra di Thornton.

Nel secondo tempo gloria anche per il ghanese Domenic Oduro (64'), gran merito della rete però a Brad Davis che s'incunea nella difesa californiana e sull'uscita di Thornton serve al centro l'attaccante per un facile tap in. Chivas alle prese con tanti infortuni (Galindo, Jazic, Saragosa, metre Romero era in El Salvador per un permesso familiare) e tanti problemi tattici.

L'altra compagine texana, Dallas soccombe sul terreno dei Red Bulls che vincono in una sofferta rimonta: Dax McCarty (9') porta i suoi in vantaggio con una deviazione sottomisura su invito da destra di Heath Pearce. Mattatore di giornata nella rimonta del team di Backe è Juan Pablo Angel che al 55' pareggia con una conclusione in contro tempo su assist da sinistra dell'area di rigore di Lindpere, poi fallisce un primo rigore concesso per un fallo di Loyd su Kandji e su cui è strepitoso il portiere argentino Sala e poi ne segna un secondo concesso all'89' per un'atterramento al limite dell'area di Ubiparipovic.

Non solo Angel, tra i protagonisti del successo del team di Backe, ma anche il portiere senegalese Bouna Coundoul che salva in più occasioni i suoi, ed in particolare compie una strepitosa deviazione (la dea bendata aiuta perchè la palla si stampa sul palo) su una conclusione da due passi del fantasista degli Hoops David Ferreira.

Al RFK, va in scena la sfida tra i DC e i Fire due team che fin qui hanno parecchio deluso. I DC attaccano spesso a testa bassa, ma è la formazione di DeLosCobos a farsi preferire per il fraseggio sebbene il reparto mediano (schierato a quattro e non più a tre), ciò nonostante le assenze di Pause, Thorrington e Ward.

I Fire sfiorano il gol con Collins John nel primo tempo e trovano la svolta nella ripresa con l'ingresso in campo dell'esperto Brian McBride, e trovano al 79' il vantaggio con il guatemalteco Pappa che si conferma centrocampista dai piedi buoni e dal discreto fiuto del gol, e raddoppiano all'88 con l'ex centravanti di Everton e Fulham.

Notte fonda, invece, per i DC con i tifosi che mugugnano lasciando anzitempo gli spalti e al triplice fischio, e traballa vistosamente la posizione di Curt Onalfo alla guida del team ancora sul fondo della classifica con zero punti ed in caso di un nuovo ko sembra probabile il suo esonero. Si sussurra di una possibile panchina affidata a John Harkes, ma la dirigenza del team della capitale vorrebbe portare un tecnico sudamericano (i tifosi sarebbero felice di riabbracciare in una nuova veste Etcheverry).

Nel concreto i DC sembrano non riuscire ad adattarsi al 4-4-2 proposto dall'ex tecnico dei Wizards, ed i problemi maggiori sembrano in fase di costruzione di gioco dove si paga la rinuncia ad un vero organizzatore della manovra. Qualcuno, però, ricorda che nel 1996 al debutto della lega, l'allora formazione di Bruce Arena e del vice Bob Bradley raccolse quattro sconfitte in altrettante gare. Poi quella squadra si aggiudicò la MLS Cup 1996 e 1997.

Nel posticipo i Colorado Rapids hanno superato per 3-1 Toronto. Vittoria meritata del team di Gary Smith, sebbene tutte le marcature sono arrivati attraverso calci piazzati. Vantaggio con un dubbio rigore trasformato da Conor Casey al 23', pari dagli undici metri al 56' di DeRosario, ma al 70' Jeff Larentowicz sorprende Frei con una punizione dal limite sul primo palo che passa la barriera per un "buco" di DeGuzman. All'84' ancora Casey dal dischetto chiude il match per il 3-1 finale.

venerdì 16 aprile 2010

Prima gioia per Toronto nel prologo alla Week 4

La Week #4 del torneo MLS 2010 si è aperta giovedì notte con il prologo tra Toronto e Philadelphia Union, e diversamente da quanto fatto nelle precedenti settimane scriviamo da subito un breve sunto al match in un post che sarà destinato ad ospitare in work in progress anche i commenti delle gare in programma nel week-end.

Una sfida quella del "BMO Field" tra due team ancora cantieri aperti. I Phillies erano giunti in Canada galvanizzati dal loro primo successo assoluto nella lega contro i DC, mentre Toronto appare ancora attardata soprattutto nell'idea concettuale di una squadra, forse assemblata senza un vero e proprio disegno.
Preki - reduce dal poker di reti subite nella seconda frazione di gioco al "Foxboro" di Boston - vara una difesa inedita davanti al portiere svizzero Frei, con Attakora e il debuttante Adrian Cann in mezzo, e gli altri due nuovi arrivi sulle fasce: a destra il russo Maksim Usanov ed a sinistra il lettone Raivis Hscanovics (già in campo contro i Revs). Folto centrocampo a cinque alle spalle di De Rosario: con De Guzman nel ruolo di incursore offensivo, Gargan a destra, La Brocca a sinistra, Saric e Sanyang in mezzo.

Nowak guida i suoi ancora dalla tribuna e lascia la guida del team al suo secondo John Hackworth e risponde riproponendo l'undici iniziale che ha superato i DC: Seitz in porta, Arrieta, Califf, Orozco e Harvey nel reparto arretrato; Fred, Jacobson, Miglioranzi, e Torres in mediana, Le Toux e Alejandro Moreno davanti.

Toronto dovrebbe fare la partita anche perchè sospinta dai quasi 22.000 tifosi presenti e tutti imbardati in reds, ma sono gli Union a farsi preferire per la prima mezz'ora di gioca per le trame. Anche perchè Toronto si distingue per lo più per entrataccie, come quella da rosso diretto di Hscanovics sull'italo-americano Arrieta, ma il lettone rimedia un giallo. Poco dopo da un giallo sacrosanto è graziato anche il mediano argentino Martin Saric (foto dx, con la maglia dei sloveni del Celje), ma non il russo Usanov.

La svolta della gara arriva al 33', il "mohicano" Danny Califf effettua un normale retropassaggio al portiere Seitz che si appresta al rinvio, ma nel mentre l'esperto difensore alza il gomito contro il volto di De Guzman che era andato in pressing.

Inevitabile il cartellino rosso per il gesto antisportivo oltrechè falloso di Califf, punizione dal limite calciata da Dwayne De Rosario, un rasoterra che sembra destinato comodamente in bocca alle braccia di Seitz, ma l'ex numero uno del team olimpico combina la "frittata" (la seconda in due gare) e il pallone rotola oltre la linea bianca.

Ora le parti sembrano essersi invertite, Toronto ha dalla sua fattore campo, un gol di vantaggio e superiorità numerica, eppure in conclusione di primo tempo un'azione manovrata degli Union porta al pari: lo sigla con un preciso diagonale da dentro l'area il laterale mancino di difesa Jordan Harvey in sganciamento offensivo su assist del promettente colombiano Torres (foto dx).

Toronto incassa un gol a difesa schierata con il russo Usanov che non si accorge del movimento alle sue spalle di Harvey. Inevitabile con questo quadro di eventi che nell'intervallo Preki attui dei cambi e ridisegni il suo undici. Dentro due prime punte, O'Brien White e Chad Barrett, e fuori Usanov e Saric. Gargan scala a terzino destro, La Brocca si sposta sull'out destro della mediana con De Guzman in mezzo e De Rosario defilato a sinistra.

Ciò crea inevitabili problemi alla difesa degli Union che non aveva modificato il proprio assetto dopo l'espulsione di Califf. Ed Hackworth è costretto ad inserire il jamaicano Shavar Thomas togliendo quel "peperino" di Torres e posizionare Le Toux sull'out destro della mediana.

Nonostante la crescente pressione di Toronto che agisce con verticalizzazioni lungo verso la testa di Barrett e White e sugli inserimenti di De Rosario, Philadelphia tiene bene il campo con molto fraseggio e può rendersi anche pericolosa.

La gara sembra destinata al pari, ma all'80' ancora Seitz sposta l'ago della bilancia con un uscita bassa sui piedi di White che tagliava l'area in direzione opposta alla porta. Seitz devia il pallone, ma travolge anche l'attaccante dei reds: nessuna esitazione dell'assistente che indica all'arbitro il rigore. Sul dischetto De Rosario che calcia a mezza altezza sul palo alla destra di Seitz che intuisce ma non ci arriva, è il 2-1 e la terza marcatura stagionale per lui.

Nel finale Union sbilanciati e Toronto vicini al tris: contropiede White in profondità a Barrett, questi per De Rosario che sottomisura calcia sulla traversa l'occasione più comoda per la personale hat trick.